Feb 23, 2011 - romanzo storico    Commenti disabilitati su Promessi Sposi – Capitolo XXXV

Promessi Sposi – Capitolo XXXV

Capitolo pieno di contrasti, questo Trentacinquesimo, di ombre scurissime e di luci violente, alternate con una tecnica che, se l’usasse un contemporaneo, chiameremmo rollercoaster: su e giù per le montagne russe.

Lazz1.jpgSi comincia con un’apocalittica descrizione del lazzeretto come si presenta al primo sguardo di Renzo, una folla di malati e di cadaveri confusi, sopra cui i vivi brulicano e ondeggiano – due verbi che non sollecitano nessuna associazione mentale particolarmente simpatica. Renzo si aggira in mezzo alla confusione, alla sofferenza e allo squallore che non concedono tregua, senza mai trovar Lucia. Persino il clima, con quella che i teorici Di Là Dall’Acqua chiamano sentimental fallacy, si adegua alle necessità narrative oscurandosi e promettendo tempesta.

Poi, del tutto inatteso, primo chiarore: il luogo dove le balie allattano i bambini rimasti orfani con l’aiuto delle capre addestrate all’uopo. E come s’impegna Manzoni a mostrarci questo quadretto, con le amaltee della peste guidate da una specie di goffa tenerezza tutta loro. La scena non è del tutto serena – troppi orfanelli e troppo balie che hanno il latte solo per aver perso un bambino – ma è abbastanza gaia perché Renzo, in mezzo a tanta cupezza, faccia fatica a staccarsene. Lazz2.jpg

Poi il fulmine! Chi ti ritrova il nostro giovine, se non il Padre Cristoforo? Lo intravvede, stenta a credere ai suoi occhi, lo cerca, lo trova… e la consolazione, ci dice Don Lisander, non è intera nemmeno per un attimo, perché visto da vicino, il Padre Cristoforo porta già addosso i segni della malattia.

Ricongiungimento, tuttavia, e scambio di notizie davanti a una scodella di zuppa. Renzo, lo sappiamo, è venuto in cerca di Lucia. Il PC gli concede il permesso di cercarla anche nel quartiere delle donne – raccomandandogli di comportarsi bene con un’insistenza che a me è sempre parsa un po’ fuori luogo… voglio dire: stiamo parlando di Renzo, sarà anche un po’ scriteriato (e lo ha appena ammesso), ma ce lo vedete, voi, ad approfittare del fatto di ritrovarsi nel quartiere delle donne? Mah… Non divaghiamo, tuttavia, perché è in arrivo un’altra discesa.

Bada però, dice il PC, che non è affatto detto che Lucia sia ancor viva. Verissimo, per carità, date le circostanze, ma a Renzo non fa un gran bene sentirselo dire. Alla sola idea che Lucia possa essere morta, tutti i suoi propositi di vendetta si risvegliano. Se non trova Lucia, promette il nostro giovine, troverà quell’altro, e se la farà lui, la giustizia!

Segue ramanzina severissima del Padre Cristoforo: non sa Renzo che in questa maniera si va all’inferno? Che si tolga pure di torno, perché lui non ha tempo per gente che non sa perdonare e cova vendetta. Sciagurato! Et Multa Caetera Similia, con l’effetto di sgomentare e commuovere Renzo. Ma c’è il tranello, perché non appena Renzo si è impegnato a perdonare Don Rodrigo…

Lazz3.jpg… Chi ti produce il PC, se non Don Rodrigo stesso, moribondo e insensibile? Pronto lì perché Renzo, commosso, sopraffatto e ultimamente redento, possa pregare al suo capezzale prima di andarsene in cerca di Lucia, per il bene o per il male, senza più  covar propositi di vendetta.

Noi, naturalmente, sappiamo che la troverà – e se adesso pensate che sia tutto just a little too pat, con tutti i personaggi convenientemente riuniti al lazzeretto per il gran finale, ebbene lo penso anch’io, ma che fa? E’ un finalone efficace e suggestivo, come s’usa all’opera e come un tempo s’usava a teatro.

Ormai, lo sentiamo nell’aria torva e temporalesca, non manca più molto: il destino è sul punto di compiersi. Tratteniamo il respiro e aspettiamo il Capitolo XXXVI.

Promessi Sposi – Capitolo XXXVultima modifica: 2011-02-23T07:58:00+01:00da laclarina
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