Piccole Cronache Virgiliane
* Non avrei mai creduto che un convegno di virgilianisti potesse essere così entusiasmante. Interessante sì, stimolante anche, ma entusiasmante? E credevo male.
* Credevo di averne avuto più che abbastanza di Virgilio con il Liceo. Sbagliavo: ero solo in attesa di qualcuno che me ne mostrasse davvero la bellezza invece di infliggermene in insipide quantità.
* Forse, dopo tutto, la metempsicosi non è da escludere a cuor leggero. Ditemi una volta o due che Seamus Heaney è Virgilio redivivo, e non mi troverete incredula.
* Si può mangiare in tre giorni e mezzo l’equivalente di un pasto leggero ed essere perfettamente felici. Intenso lavoro, tensione e giubilo rendono i pasti ridondanti.
* Tradurre simultaneamente à l’impromptu il discorso a braccio di un Nobel è come fare delle evoluzioni sul trapezio. Senza rete.
* Mantova si è perdutamente innamorata di Seamus Heaney. E sarebbe stato difficile il contrario.
* Da parte mia, I have a bad case of hero-worship.
* Per l’autostima, non c’è niente come un teatro stracolmo di gente intenta ad applaudire il tuo lavoro.
* A un certo punto ho avuto l’impressione di vedermi da fuori: dopo il teatro, a cena con la compagnia, molto limitatamente lucida per la combinazione di applausi, calo di tensione e vino bianco, vestita di chiffon grigio… era una scena di quello che non mi azzardo a chiamare il mio primo romanzo, scritto quindici anni fa. A volte succede.
* La cucina antico-romana è deliziosa. Lo dico per sentito dire, perché è stata la sera di Di Uomini E Poeti e francamente non ho nessun ricordo di quel che ho mangiato. Mi limito a riportare l’opinione di tre Irlandesi di buon appetito.
* “Ti abbiamo nominata spesso, durante le prove,” mi dice Virgilio con occhiata significativa. “Non ti fischiavano le orecchie?” A quanto pare, le prove sono state… er, interessanti.
* Quando si è cominciato a parlare di questo fine settimana, più di un anno fa, sembrava incredibilmente lontano – ed è già passato.
* Franz Liszt aveva una passione per Virgilio, e spargeva motti virgiliani per i suoi spartiti. Va’ a sapere.
* È possibile che questo post contenga più errori di stumpa del consueto. Siate indulgenti: sono ancora un po’ dream-lagged.
* Credevo che avrei avuto molto di cui bloggare a proposito di Heaney… e in effetti molto ci sarebbe, ma in gran parte è diventata una faccenda così personale e profonda che mi scopro molto protettiva e gelosa riguardo a quel che è stato in questi giorni. Yeats (se davvero era lui – potrei sbagliarmi…) aveva ragione: la poesia ha una sua sacralità. E non intendo offenderla facendo rumore.
* Ritornare alla normalità sarà… be’, vi saprò dire.
Ehi, sembra il post scritto da una un po’ brilla alla fine di una bella festa!
Complimenti! 😀
Bentornata tra noi.. anche se credo che il fuso orario tuo debba ancora fare i conti con la realtà locale. Ti propongo NW per smaltire endorfine a gogò e adrenalina che diversamente non ti permetterebbero di dormire nei prossimi quattro-cinque anni.
Complimenti! Ottime recensioni locali, Emozionante l’ovzione a te dedicata quando sei salita in scena in mezzo alla compagnia a fianco della regista. Che bello!
@Renzo: un po’ brilla? Thoroughly drunk! Giorni fiammeggianti.
@Lanon: Oh sì, ci vorrà un sacco di NW! E recensionI? Dove? Dove? Io ho visto solo quella sulla Voce…
«Giorni fiammeggianti»
:-O
ecco, posso “adottare” questa espressione? (Non che ce ne sia bisogno!)
@Renzo: ma prego! I giorni fiammeggianti ringraziano commossi. :-))