Giornate Campali

Per quello che posso solo considerare un corto circuito organizzativo, lo spettacolo degli implumi ha finito col sovrapporsi – si parva licet – alla tregiorni virgiliana di Seamus Heaney.

Lo ripeto: si parvissima licet, ma ciò non toglie che per la sottoscritta questo significhi un sacco di triplo galoppo e un’ansia che non vi fate un’idea.

Così, per dire, adesso mi precipito a scuola a sovrintendere alla prova generale de Il Benefico Burbero  – tristemente consapevole che il sonoro è quello che è, e che parte dei costumi è ancora una questione allo stato gassoso, e che, meteo pendente, ancora non sappiamo se alla fin fine avremo una piattaforma all’aperto di sette metri per otto o un palcoscenichino al chiuso, grande come due francobolli da sessanta centesimi accostati…

E comunque poi all’una devo essere sull’attenti, pronta a partire per Bologna per accogliere gli Heaney al treno, accompagnarli in albergo a Virgilio, e poi alla vernice di una mostra e poi a cena.

E poi domani c’è l’incontro con le scuole, per il quale non ho ancora finito di preparare la mia introduzione, e non so se sia troppo sperare che Professor H. abbia scritto il testo della sua lezione, così che possa dargli un’occhiatina preventiva, e dove, dove, dove li accompagnerò domani pomeriggio, se piovono cani&gatti come sembra promettere il Tetto dell’Aeronautica? Perché naturalmente i palazzi in città li hanno già visti, e…

E non cominciamo nemmeno a pensare al terrificante fatto che non ho ancora avuto un briciolo di tempo per prepararmi alla lettura delle poesie, perché salta fuori che, nella mia qualità di interprete con formazione teatrale, dovrò anche leggere tre – o forse quattro…

Ma non sono nervosa.

Non lo sono affatto.

Nemmeno per sbaglio. Nemmeno da lontano. Nemmeno remotissimamente.

Ecco.

E adesso sarà meglio che vada a scuola, perché manca molto poco perchè sia in ritardo.

Pensatemi. Wish me luck.

E no – non sono, non sono, non sono nervosa.

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ETA – Bollettino di guerra delle 11.30:

– La prova generale è stata un disastro inqualificato.

– Le poesie sono sette. Però nessuna è di Heaney.

– È un gran bene che io non insegni per davvero.

– Seguito a non essere, non essere, non essere nervosa.

Giornate Campaliultima modifica: 2013-05-03T07:55:00+02:00da laclarina
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2 Commenti

  • Andrà tutto benissimo.
    Sarà faticoso, frustrante e popolato di persone insopportabili, ma andrà benissimo.
    Ci si vede all’uscita dal tunnel 😉

  • Qualche persona non precisamente adorabile si è già materializzata – del genere Senno-Di-Poi (incurante del fatto di essere in parte responsabile di almeno un Guaio Maggiore) e del genere Ma-A-Che-Serve-L’interprete-Ci-Andiamo-Noi-Ad-Accogliere-Heaney…
    Ma qui si resiste e si rema indefessi verso la fine del tunnel. 🙂