Apr 28, 2014 - Shakeloviana    4 Comments

Shakeloviana: La Propagazione Della Conoscenza

Rudyard Kipling, the famous novelist was a res...Questa è una storia di Kipling, in cui non appaiono né Shakespeare né Marlowe – ma si parla di baconianesimo, ovvero quella teoria secondo cui le opere di Shakespeare in realtà le avrebbe scritte Francis Bacon

The Propagation Of Knowledge, tecnicamente, appartiene alla serie di storie di Stalky & Co. – storie di scuola abbastanza autobiografiche e piuttosto crudeli, ma non si trova nel libro ononimo, bensì nel ben più tardo e amarissimo Debits And Credits. E a dire la verità, la teoria baconiana – relativamente nuova e molto popolare all’epoca in cui è ambientata la storia – è in parte pretesto narrativo e in parte oggetto di satira.

Stalky, Beetle e M’Turk, adolescenti ed esaminandi, la scoprono per un misto di caso e procrastinazione, e la sperimentano con il loro professore di letteratura, l’irascibile Mr. King. Stratfordiano ortodosso, Mr. King è men che divertito, e distrugge verbalmente la teoria, i suoi sostenitori e il tema in cui M’Turk ha provato a proporla. Non è la prima volta che Mr. King fa uso del suo devastante sarcasmo sui suoi allievi, ma in quest’ultima lavata di capo nostri tre vedono l’occasione per una vendetta con i fiocchi. DebitsAndCredits

Gli esami arrivano, e i ragazzi non solo si fingono baconiani davanti al commissario esterno, ma fingono di essere stati indottrinati in proposito proprio da King. L’idea è quella di far apparire il professore come un propugnatore di teorie strambe, ma si dà il caso che il commissario esterno sia un baconiano convinto, ben lieto di trovare studenti così ferrati in materia… E così la vendetta naufraga – o forse non proprio, perché King riceve un encomio dal commissario, ma lo riceve per la sua apertura nei confronti della teoria baconiana che in realtà disprezza tanto.

E alla fin fine, tanto il baconiano quanto lo stratfordiano sono beffati, in un modo o nell’altro, dai ragazzi cui di chi abbia scritto le opere di Shakespeare non importa un bottone.

As I said, è una storia più o meno shakespeariana, anche se del buon Will non si vede traccia. Incidentalmente, è stato leggendola che ho scoperto l’esistenza della Questione del Vero Autore, ma più che altro Kipling si fa gioco dei fanatici su entrambi i lati della Questione – oltre che della classe insegnante del suo tempo e degli esperti in generale – cosa che rende The Propagation of Knowledge divertente nella maniera mai men che amarognola del Kipling più tardo, e anche la cosa perfetta da citare per diluire l’atmosfera ogni volta che una discussione shakespeariana si fa troppo veemente.

 

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Shakeloviana: La Propagazione Della Conoscenzaultima modifica: 2014-04-28T08:03:27+02:00da laclarina
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4 Commenti

  • Oh beh…mi piace moltissimo l’idea della storia e vista la mia perplessità ogni volta che salta fuori la Questione del Vero Autore dovrei davvero leggerla.
    Fosse anche solo per usarla come dici tu per diluire l’atmosfera 🙂
    Che poi a ben pensarci a me sono piaciute le cose di Kipling che ho letto ma le ho sempre lette per caso, non è un autore che ho mai metodicamente cercato e letto ed è un peccato.
    Vedi? Ora leggerò anche questa “per caso”. 🙂

  • 😀
    A mio timido avviso, Kipling è un meraviglioso autore di racconti – e poesie.
    I romanzi non sono la parte migliore della sua produzione.
    Secoli fa avevo messo insieme una bibliografia ragionata delle (non tantissime) traduzioni italiane, che trovi ancora qui: http://senzaerroridistumpa.myblog.it/2010/07/27/b/
    Però, sinceramente, consiglierei di provare con gli originali. Sul Project Gutenberg trovi un bel po’ di cose (anche se non Debits And Credits, alas): http://www.gutenberg.org/ebooks/author/132
    Buona lettura – e dimmi come sarà andata, vuoi?

  • Quindi mi consigli di leggerlo in orginale…ci proverò.
    Quando ti dicevo di averlo letto sempre per caso mi riferivo proprio ai racconti e alle poesie che mi sono capitati tra le mani in improbabili antologie.
    E ti dirò di più. Siccome sono distratta mi è capitato di leggere un paio di racconti senza nemmeno aver letto chi fosse l’autore (questa cosa mi capita spesso per la verità) e alla fine sono andata a vedere di chi fossero perchè erano davvero belli e ben scritti e quando ho visto che erano di Kipling mi sono molto stupita perchè erano decisamente “moderni”.
    Quindi credo proprio che recupererò altri racconti.
    E poi ne riparleremo di sicuro. 🙂

  • Trovo che Kipling sia uno scrittore ingiustamente bistrattato. I paladini del politically correct gli hanno appiccicato un’etichetta di bieco colonialista e imperialista, e la nomea perdura oltre ogni ragionevolezza. Eh…
    Ne riparleremo.