E Continua A Piovere…
Oh povera me.
Tardi – tardissimo- tardissimisssimo…
Mariannissima!
Sì, d’accordo. Lo so. Però abbiate pazienza, perché oggi va così. E quindi perdonatemi se vi rimando a un post… nemmeno vecchissimo, per la verità – ma molto, molto attuale.
Perché non so da voi, ma qui piove, e piove, e piove ancora, senza tregua e senza posa. Per cui, oggi, ri-pioggia in letteratura.
Magari aggiungendoci The Dauber, il poema narrativo di John Masefield, in cui il giovane pittore che s’imbarca per imparare a dipingere il mare, cresce e matura quando le tempeste lo battezzano marinaio. Battesimo rude, a dir la verità – perché il ragazzo fa una pessima fine, a riprova del fatto che rinunciare alla propria natura può essere necessario, ma non è terribilmente salutare.
E poi La Santa Rossa, quando Morgan e compagnia avanzano per Panama sotto la pioggia, in un’umidità così densa che sembra voler respingere l’Inglese e i suoi sogni di conquista. Così diversa dalle piogge fredde e profetiche del Galles nel primo capitolo!
E la pioggia che vien giù – inarrestabile come una panzerdivision e allegra come un coretto svizzero – sui tentativi della BBC di girare un documentario in Nuova Zelanda, raccontata irresistibilmente da Gerald Durrel in Un Albero Pieno di Koala.
E poi scappo davvero, perché mi stavo lasciando distrarre dalla pioggia d’inchiostro, ma sono sempre in ritardissimisssimo.
Sorry.
Scappo.