Ott 10, 2014 - commercials    4 Comments

Niente Vende Come La Passione

Untitled-1Che le campagne pubblicitarie dell’Omino Bianco siano spudoratelle non è una novità di oggi. Ricordate la fase Un-Buon-Genitore-Usa-Omino-Bianco?

D’altra parte era una politica commerciale diffusa, e tutt’altro che tramontata. Adesso però Omino Bianco è passato oltre, abbracciando il nuovo corso pubblicitario – quello delle passioni&passione.

Ah, le passioni.

Che poi, grattando appena un pochino, si scopre che sono quelli che un tempo chiamavano hobby, passatempi, uzzoli, pallini… Ma volete mettere il senso di travolgente ineluttabilità se le chiamiamo passioni?

Gli Italiani sono pieni di passioni, c’informa la voce narrante. E ogni passione ha la sua macchia

E intanto vediamo un allegro gruppo di amici che mangia in compagnia – con grave pregiudizio della tovaglia. Qual’è la passione qui? L’amicizia? La buona cucina? Never mind. La cosa importante è che il giusto perborato ci consenta di coltivarle serenamente, le nostre passioni, senza che la padrona di casa debba rimetterci una tovaglia ogni volta.

Narrazione diversa ma gancio simile per la campagna TIM “Milioni di passioni”, in cui Pif gira per l’Italia documentando il modo in cui la commistione di telefonia mobile e internet incide sul tempo libero degli Italiani.

E vi ricordate, un annetto fa o giù di lì, lo spot Diadora che montava immagini di sportivi professionisti e dilettanti e tifosi – senza una parola fino allo slogan finale, “passione totale”? O l’appassionatamente irresistibile ultimo cioccolatino?

Passione diversa è quella che Campari agita davanti al nostro naso di consumatori, mostrandoci gli ultimi istanti di preparativi prima di una festa in costume, suggerendo che l’attesa del piacere sia essa stessa piacere… “Campa-ari Red Pa-assion,” sussurra una sensuale voce femminile – e noi capiamo che, se vogliamo vivere una vita appassionata, non c’è altro aperitivo possibile.passion (300 x 300)

Poi c’è la passione associata al prodotto, sempre singola – la Passione in astratto – e allora non si tratta più di qualcosa di così primigenio, radicato e vitale da non poter/dover essere negato, represso o trascurato. Questa passione non è un’aspirazione confusa cui il prodotto/servizio in vendita offre finalmente una forma. No, questa passione qui è mirata, controllata, convogliata in eccellenza. Come la passione per il mare che rende Fincantieri il coraggioso, elegante, audace leader nella cantieristica navale. E in questo filone, tutto è prodotto, fabbricato, offerto con passione, dalla passata di pomodoro alle merendine, dalla pastasciutta alle stufe a pellets… “Passione per la qualità” è un tipo di slogan particolarmente gettonato.

E poi c’è la birra Peroni, che da qualche anno in qua la passione la caccia da tutte le parti – e in almeno un caso riunisce passioni e passione, cominciando col mostrare gente che gioca a rugby, che balla, che suona, che pesca, che discute di calcio… E tutti, prima o poi, bevono birra. E intanto una simpatica voce fuori campo c’informa, in sostanza, che non importa molto quel che si fa, né come lo si fa. L’importante è metterci passione. E allora ecco la birra giusta, perché è prodotta, you guess it, con passione – e di conseguenza è adatta a gente appassionata. Sii appassionato, o Consumatore, noi siamo dalla tua parte, ti capiamo, ti appoggiamo: e come no? Siamo appassionati anche noi!

Insomma, la lezione sembra essere questa: vogliamo vendere qualcosa? Vediamo di buttarla sulla passione, che suona da un lato tanto più nobile, e dall’altra tanto più meritevole. La passione del consumatore non è un uzzolo qualsiasi, è un travolgente fuoco interiore che è ingiusto e dannoso non appagare. E la passione del produttore, che diamine, vogliamo non premiarla?

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Oh, e se volete fare un piccolo esperimento, provate a gugolare “passion” e poi “passione”, e guardate come gli Anglosassoni sembrano capaci di mescolare passione erotica e passione in altre accezioni e gli Italiani… er, meno.

Niente Vende Come La Passioneultima modifica: 2014-10-10T08:04:19+02:00da laclarina
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4 Commenti

  • Alla passione si perdona tutto.
    E d’altra parte, se passi sul fronte opposto, la passione è uno dei fondamentali alibi per non pagare.
    Tutti i cosiddetti “lavori creativi” sono frutto, ci dicono, di una passione – e quant’è volgare, parlare di danaro in presenza della passione!
    Scrivi, disegni, suoni, canti, balli, reciti, cuci casacche? Lo fai per passione, perché dovrei pagarti?!
    Mangiare? Pagare le bollette? Cielo, che orrore!
    Per certe cose trovati un “lavoro vero”…e intanto forniscimi gratis ciò che mi interessa, e per cui la tua passione è pagamento sufficiente.
    E ricordo all’università, il collega che mi chiese se le mie analisi dati le facevo “per passione” – perché lui aveva unavalanga di dati da analizzare, non era in grado di farlo, ed avrebbe voluto che glielo facessi io.
    “Ma tu queste analisi le fai per passione, o proprio solo per essere pagato?”
    Se lo fai per essere pagato, la tua analisi perde validità, evidentemente (e credo infatti che i suoi preziosi dati siano ancora ad appassire su un hard disc polveroso).
    Insomma, la passione serve certamente per vendere, ma non per comprare.

  • Mi ha fatto pensare al nostro presidente del consiglio che fa tutto con passione e vorrebbe tanti appassionati consumatori per far ripartire l’economia, come se questo bastasse all’Italia.
    Scusa la nota politica ma il tuo bel post mi ha fatto pensare a questo.

  • Molto sfizioso questo post sulle pubblicità e sulla passione.
    Il mondo pubblicitario mi affascina moltissimo per come ci parla della nostra società e molto spesso mi ritrovo anche ad ammirare le capacità comunicative dei pubblicitari,
    sintesi e fascinazione condensate in una foto, un filmato, un messaggio.
    E comunque alla passione si perdona tutto, hai presente chi scrive libri con grande passione?

    @doctordee
    Secondo me la tua osservazione si accompagna benissimo alle intenzioni di chi vende.
    Se è per seguire una passione non c’è prezzo che tenga e tu che segui la tua passione, del prezzo ti dimentichi.
    Ancora una volta la passione esclude il denaro, un prezzo, un costo e credo proprio che sia questo il sottinteso della pubblicità.
    Non parliamo di prezzo, parliamo di passione piuttosto.
    Se è per seguire la tua passione pagherai qualsiasi prezzo, se è per comprare un oggetto “fatto con passione” non questionerai sul prezzo
    perchè sai bene che la passione è un valore aggiunto all’oggetto che non si può comprare.
    Di tutt’altro colore se parli di un prodotto dell’ingegno fatto con passione…

  • @Dr.Dee: mi sa che abbia ragione Cily, sai? Il principio è assolutamente lo stesso, rovesciato in un’ottica in cui il manipolatore è l’acquirente anziché il venditore. Quando c’è la passione, non si bada al prezzo – se ci badi funziona in entrambi i sensi, solo con risultati… er, diversi. E adesso desideri strangolarmi se, per un attimo, immagino uno statistico che offre sul mercato le sue appassionate analisi dati? 😉

    @Eva: di nuovo, stesso principio. Non buttiamogliela sui grigi dati statistici, sul sudorelacrimesangue, sul sacrificio, sulla difficoltà… Buttiamola sulla passione, che è tosto, pittoresco e suona tanto, ma tanto meglio. E magari, giusto per non farci mancare nulla, invitiamoli anche a gettare il cuore oltre l’ostacolo…

    @Cily: oh sì. E i libri scritti con passione… come no? E in effetti, lo spot della Peroni utilizza in parte quest’idea, secondo cui non importa poi troppo quel che si fa, e tanto meno come si fa quel che si fa. Discutere di calcio non è una perdita di tempo – purché lo si faccia con passione… Per cui, scrivi male? E che vuol dire? L’importante è che tu lo faccia non tanto “per” passione, bada – ma “con” passione. È per questo che la passione dal lato del produttore tende ad essere qualificata da concetti di qualità ed eccellenza: che se ne fa, un produttore, se la passione sta diventando una nuova versione dell’ispirazione, della musa e romaticherie varie assortite?