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Dic 18, 2011 - musica    Commenti disabilitati su Fiocchi Di Neve

Fiocchi Di Neve

Per entrare nello spirito stagionale – e sperando nella neve – ecco a voi un pezzetto di Schiaccianoci.

Buona domenica!

Dic 11, 2011 - musica, Poesia    Commenti disabilitati su Aaron Copland Ed Emily Dickinson

Aaron Copland Ed Emily Dickinson

Ancora in celebrazione del compleanno di Emily (centottantuno anni ieri), ecco qui le prime quattro tra le dodici poesie dickinsoniane musicate dal compositore americano Aaron Copland.

Se vi piacciono, le altre si trovano qui.

Buona domenica.

Dic 7, 2011 - musica    Commenti disabilitati su E Torna Il Sette Di Dicembre

E Torna Il Sette Di Dicembre

Siccome l’apertura della Scala non passa mai invano per SEdS, lasciate che vi posti qui l’adorabile Quartetto Cetra in proposito:

La canzone (sì, gennaio e non dicembre – che possiamo farci? Nessuno è pefetto…) viene da un musical chiamato Gran Baraonda, di Garinei, Giovannini e Kramer – che, detto en passant, era mantovano.

In un vecchio palco della Scala
nel gennaio del Novantatre’
spettacolo di gala
signore in decollete’
discese da un romantico coupe’

Quanta e quanta gente nella sala
c’e’ tutta Milano in gran soire’
per ascoltar Tamagno
la Bellincioni Stagno
in un vecchio palco della Scala

Che splendida stagion
che ricco cartellon
che elenco di tenori e di soprani
Manon di Massenet
la Carmen di Bizet
Fra Diavolo, l’Ernani
i Puritani, I Vespri Siciliani
Poi dal vecchio palco della Scala
c’e’ l’appuntamento nel buffet
un sorso di marsala
due tre marrons-glace’
e all’uscita la fioraia della Scala
offre un mazzolino di panse’

Celeste Aida..
Bella figlia dellamor
Amami Alfredo.
Un bel dì vedremo

E passan le stagion
e cambia il cartellon
e guarda quanta musica alla Scala
Fedora, Lorelai
Mascagni Zandonai
E valzer, ecco i valzer
anche i valzer

Ma poi la dallAmerica
arrivò il richiamo dell
Americano a Paris
che Toscanini ci portò
Lui stette solo un giorno
e subito in America tornò.

Ma fra le novita’
ancora vola e va
la musica dei tempi piu’ lontani
Manon di Massenet
la Carmen di Bizet
Fra Diavolo, l’Ernani
i Puritani, I Vespri Siciliani
Lentamente poi il sipario cala
scendono le luci nel foyer
e’ vuota gia’ la sala
e non rimane che
questo vecchio palco della vecchia Scala
del gennaio del Novantrè

E buia ormai la sala
la folla più non cè
resta solo il vecchio palco della Scala
del gennaio del Novantatrè.

E siccome stasera è sera di Don Giovanni, ecco Thomas Hampson e Barbara Bonney che cantano Là Ci Darem La Mano – teatro sbagliato, musica giusta.

Dic 4, 2011 - gente che scrive, musica    Commenti disabilitati su Buon Compleanno, JC

Buon Compleanno, JC

Lord Jim Suite.jpgIeri, 3 dicembre, sarebbe stato il 154° compleanno di Joseph Conrad, il mio idolo e modello letterario*. Cercavo qualcosa di musicale per celebrare il genetliaco – e ho trovato una sopresa.

Tra tutte le cose che potevo aspettarmi a proposito di Lord Jim, una suite di musica jazz ispirata al romanzo doveva essere più o meno l’ultima. E invece c’è chi l’ha fatto. Il chitarrista, compositore e arrangiatore catalano Publio Delgado, alumnus del Berklee College of Music di Boston, ha scritto proprio questo: sette brani jazz per un organico di una dozzina di elementi, ispirati ad altrettanti personaggi e momenti del romanzo di Conrad.

Devo confessare che, benché l’idea m’incanti e i brani mi piacciano molto, fatico un po’ ad accostare Lord Jim a questa musica – ma è colpa mia e dei molti anni di rimuginamenti sul personaggio e sul romanzo. Se dovessi scegliere adesso della musica per LJ, magari delle musiche di scena per una riduzione teatrale, sarei in seria difficoltà, lo confesso. Forse la X di Mahler, o la Sinfonia Anctartica di Vaughn Williams, o forse no… Ci penserò su. Qualcuno ha idee in proposito?

Intanto, però, qui c’è Marlow, la bellissima introduzione alla suite di Delgado: 

E poi Lord Jim – Uno de los nuestros:

Incidentalmente, uno di noi – one of us – è la prima impressione che Marlow ha di Jim, ed è quello che in un primo momento lo indispone nei suoi confronti. Gli altri ufficiali del Patna sono chiaramente gentaglia, ma Jim è un Inglese e un gentiluomo – uno di noi, appunto – e proprio per questo il suo atto di codardia è tanto più inaccettabile… Il modo in cui Marlow cambierà idea (o meglio, arriverà a vedere la faccenda in modo diverso) è una delle tante meraviglie di questo libro.

Altri tre brani della suite (El Patna, Culpa, e le due parti di Un Dios Blanco) si trovano qui.

Buona domenica!

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* Funnily enough, quattro tra i miei scrittori preferitissimi son gente di dicembre. Ne sentirete riparlare

Il Visconte di Castelfombrone (Cui Il Buglione Fu Antenat)

Questo post combina varie mie debolezze: una reverente adorazione nei confronti di Nizza&Morbelli, un certo interesse per il duello in letteratura, un’incoercibile simpatia per il Quartetto Cetra – e il resto lo capirete constatando da quale film sono tratte le prime immagini del video*…

 E qui c’è il testo degli impagabili N&M:

Questa, miei signori, è una storia di tempi ormai remoti. Tempi in cui il duello risolveva al primo o all’ultimo sangue le intricate vicende d’amore di dame, damigelle e cavalieri.

Giustappunto!

Grazie!

Il Visconte di Castelfombrone cui Buglione fu antenat
ha sfidato il Conte di Lomanto ed il guanto gli ha gettat.

L’altra sera al bal dell’ambasciata con l’amata lo trovò
uno sguardo e due perfetti inchini e i padrini gli mandò!

Fu dello scandalo ogni salotto
di ciarle ghiotto
subito edotto.
La donna oggetto di quella tenzone
una canzone
dal D’annunzio meritò – Zum!

Nell’ottobre dell’87 alle 7 del mattin
due carrozze si fermaron presso a un cipresso di un giardin.
Ecco tosto scendere un Visconte, poscia il Conte di Lomant.
Sulle labbra hanno il sorriso errante
“E anche sprezzante?”
“Minga tant!”

Ecco i padrini venir dal sentiero…
Cilindro nero
viso severo.
contati i passi i due crudi avversari
ad armi pari
si batteron là per là -Zum!

In guardia, Visconte! Difendetevi!
Non temo, caro Barone, la vostra lama!
Ho già vinto ben 113 duelli e con questo vincerò il 114°. In guardia… là… là… op!
Ahhhhh… Sono stato colpito qui tra la quinta e la sesta costola. Ferita penetrante in cavità con prognosi riservata. Muoio…
Presto! Un dottore!
Aiuto! Un veterinario!

Questo comparve su per le gazzette,
poi si sapette quel che accadette:
due graffi lievi ed una scalfittura,
tanta paura ed un pranzo al ristorant!

 E la postilla – oh, badate all’adorabile postilla…!

________________________________________nizza e morbelli, radio, quartetto cetra, duello

* Caramelle – anzi: data la stagione, candy canes virtuali a chi riconosce il film e individua il motivo. 

 

Ott 30, 2011 - cinema, musica    Commenti disabilitati su Mosè Supponeva Che Le Rose…

Mosè Supponeva Che Le Rose…

Tutte le volte che Gabri La Regista ci* sgrida per qualche orroretto fonetico, mi viene in mente questa spassosa scena di Cantando Sotto La Pioggia… Povero professore di dizione!

* Col che non voglio dire che io reciti, ma ogni tanto mi capita di coprire qualche buchetto, e allora beneficio anch’io della mia razione di rose mosaiche…

Buona domenica!

Ott 16, 2011 - musica    Commenti disabilitati su Rakoczy March

Rakoczy March

Ieri sera, a coronare quello che Mrs. Heaney ha giustamente definito a day to remember, abbiamo avuto un magnifico, trascinante concerto di Michele Campanella, con un programma interamente Lisztiano. Sapevate che Liszt (di cui tra l’altro si celebra il bicentenario) aveva una passione per Virgilio? Io no, but there we are.

E qui c’è quello che è stato il nostro bis: la Rapsodia Ungherese n°15 con la Marcia Rakoczy, che era il jingle, per così dire, dei sergenti reclutatori ungheresi dell’epoca.

Ecco, non posso portarvi qui Seamus Heaney (oggi Premio Virgilio e presto cittadino onorario di Mantova), ma un po’ di Campanella – questo sì.

Adesso vado a recuperare il mio mirabile gruppetto per un’altra intensa giornata. Buona domenica a tutti!

 

 

Ott 9, 2011 - Londra, musica    Commenti disabilitati su The Music Of The Night

The Music Of The Night

Ho scoperto The Phantom Of The Opera quando mi ero trasferita da poco a Londra e, siccome ero homesick, mi consolavo col teatro. E i libri. E i concerti… oh, nevermind.

Comunque ho ricordi di questa canzone, ascoltata mentre veniva il buio, barricata con una tazzona di tè nella mia bruttissima stanza in una meravigliosa casa georgiana a Southwark. Era la versione di Michael Crawford, ma non se la cava male nemmeno Sarah Brightman. Ed è così adatta ai crepuscoli autunnali, trovo…

Se la state ascoltando in pieno giorno, riprovateci stasera al calare del buio – e sappiatemi dire.

Intanto buona domenica.


Ott 2, 2011 - musica    Commenti disabilitati su Bonny Portmore

Bonny Portmore

Per nessuna particolare ragione, se non perché è bello e triste, e parla di alberi, e perché questo si sta rivelando un weekend particolarmente irlandese.

Buona domenica!