Bizantinerie

Siege_of_Constantinople.jpgSono sempre persa nella revisione del mio romanzo turco-bizantino, talmente persa che non sto scrivendo un bottone per il Premio Stagionalia, cui pure vorrei partecipare…

Hm.

Però poi succedono piccole cose felici come questa: nella prima stesura avevo fatto del Genovese di Pera che in realtà è una spia al servizio del Sultano un mercante d’olio. Non so di preciso perché, l’avevo fatto e basta. E oggi m’imbatto in un dettaglio tecnico che non conoscevo: gli artiglieri ottomani, per evitare che i loro enormi cannoni di bronzo fuso si spaccassero, dopo ogni sparo coprivano la canna di panni intrisi di olio caldo. Di conseguenza, l’esercito assediante consumava quantità stravaganti di olio, e lo comprava tutto a Pera (con grande scandalo dei Veneziani e dei Greci della Città). Morale, il mio mercante di olio cum spia ha una ragione per andare e venire dal campo turco, si rivela essere del tutto plausibile e mi permette di mostrare più di un particolare d’epoca in una scena sola.

Piccole soddisfazioni. Ed è vero: non mi costerebbe niente, se fosse invece un mercante di stoffe, cambiarlo in mercante d’olio per la bisogna. Però, quando si sta revisionando, cambiando, spostando, tagliando, aggiungendo, lucidando e tutto quanto, inciampare in qualcosa che non solo può restare com’è, ma è persino meglio del previsto, è come un cioccolatino inatteso.

Bizantinerieultima modifica: 2010-02-12T08:45:00+01:00da laclarina
Reposta per primo quest’articolo

6 Commenti

  • E’ vero, una soddisfazione impagabile!
    Anche perché già una revisione mette la pelle d’oca, ma se la si fa ad un romanzo storico credo ci voglia un coraggio da guinness! Complimenti, hai tutta la mia stima.
    Sonia

  • Grazie, Sonia… anche se devo confessare un frequente e furioso impulso a gettare prima stesura, note di revisione, riscritture, appunti e tutto quanto nel caminetto, disperdere le ceneri fumanti nel fiume a guisa di funerale vikingo (sort of…) e migrare in qualche isola disabitata del Pacifico. *sigh*

  • Come forse si evince dal commento semi-isterico qui sopra, oggi è stata una giornata senza cioccolatini…

  • Dopo “Annibale” (se mai il postino si deciderà a recapitarmelo), sarei molto molto molto lieto di leggere questo tuo ultimo lavoro, che andrebbe ad aggiungersi ad incursioni che sto affrontando in questi mesi sulla battaglia di Lepanto e l’assedio di Vienna…

    Buona revisione e buona giornata.

  • Alessandro, come sono allergica alle Poste&Telegrafi!! Una volta mi hanno respinto senza motivo un pacco di libri, che è finito a Brescia e poi è ricomparso dopo un mese abbondante. Aperto.
    Per questo lavoro, mi sa che ci vorrà del tempo, ma mi piace l’idea di avere un lettore in attesa!
    Intanto, posso consigliare “Imperi del Mare. Dall’assedio di Malta alla battaglia di Lepanto” di Roger Crowley?

  • Grazie del consiglio!… Ma “Imperi del Mare” è sui miei scaffali già ormai dallo scorso Novembre… Comprato appena uscito e letto d’un fiato in un paio di giorni! E’ splendido!

    Doppiamente utile anche in vista del terzo romanzo della trilogia “Tristano”, in cui galee da battaglia similottomane compariranno in più capitoli.

    Se può servirti per il tuo lavoro, ti segnalo che su Wikipedia esiste un esaustivo “dizionario di termini marinareschi”, molti dei quali in uso nella lingua militare delle Repubbliche Marinare almeno dal XVI secolo. Ma, se ben ricordo, l’assedio di Bisanzio di cui ti occupi tu ebbe luogo nel 1453, e i Turchi si mossero più che altro da terra…