Stelle Cadenti & C. – Un Post Blu e Oro
Essendosi S. Lorenzo, ieri sera ci si è appostati in giardino a naso in su, a caccia di stelle cadenti. La messe è stata magra: una stella in tutto, anche se, devo dire, alquanto spettacolare. Una scia lunghissima, tanto che solo io sono riuscita a non esprimere il desiderio perché ero troppo intenta a indicare ed esclamare “Aaah!”, come se avessi cinque anni e mezzo.
Pazienza. Per il resto, comunque, siccome non succedeva granché nella volta celeste, abbiamo passato il tempo con una caccia alle stelle d’altra natura: citazioni, titoli, musica, modi di dire e via dicendo.
Naturalmente si è cominciato con le vaghe stelle dell’Orsa (che tutti sapevamo benissimo di tornare a contemplare, per uso, ogni 10 di agosto), le stelle che stanno a guardare (e ieri sera davvero non hanno fatto granché d’altro), e infine uscimmo a riveder le stelle, fino a quando gente in vena di effetti speciali se n’è uscita con Virgilio secondo Annibal Caro*: Era la notte e già di mezzo il corso cadean le stelle. C’è voluto un po’ perché, nel silenzio creato da tanta spettacolare erudizione, qualcuno avesse il coraggio di replicare col pascoliano Il vento passa e passano le stelle. Da Alessandro Magno, per una di quelle associazioni dissennate, siamo passati all’ispettore Javert, che nella versione musicale de I Miserabili canta Stars giusto prima di suicidarsi. Visto che si parlava di musical, abbiamo citato en passant Starlight Express e A Star is Born, il che ci ha portati a modi di dire come stella del cinema, risultati stellari, prezzi alle stelle, dalle stelle alle stalle, vedere le stelle (reso nel frattempo attuale dalla volpe del deserto che si era schiacciata un dito con la sdraio), gli alberghi a x stelle, e le stellette che noi portiamo – son disciplina – son disciplina, ed era inevitabile che qualcuno prima o poi tirasse in ballo il fatto che le stelle sono tante, milioni di milioni…
Poi siamo tornati relativamente seri con E quando miro in cielo arder le stelle, dico tra me pensando: a che tante facelle? Dopodiché, indovinate che ha tirato fuori la notte silenziosa, madida di rugiada e scintillante di stelle, da non so più quale romanzo di Conrad? Per cui, a titolo di ritorsione, è arrivato Saint-Exupery, con quelle cosette che brillano, quelle cosette dorate che fanno sognare i fannulloni. E’ il genere di azione proditoria che grida vendetta: la stella gialla di Emily Dickinson, che con passo leggero entra nella sera come in una sala astrale, e la Via Lattea di Kipling, che ruggisce come un guado gonfio di pioggia… E a questo punto i duellanti sono stati richiamati all’ordine in virtù della Croce del Sud di Lorca: per quanto fossimo nell’emisfero sbagliato, come ignorare un trifoglio di fosforo fragrante e diamanti di brina azzurra?**
Fortunatamente non ho vicini troppo vicini, per cui, quando ci siamo messi a cantare che al di là delle stelle, al di là delle cose più belle ci sei tuuuuu, nessuno è stato mosso a denunciarci per schiamazzi notturni. Invece abbiamo continuato indisturbati ed eterogenei, con Sul colle di Nava vicino alle stelle – le cose son belle, le cose son belle,*** E lucevan le stelle, tramontate stelle (che all’alba vincerò), Stella stellina – la notte s’avvicina, Quante stelle, quante stelle, dimmi tu la mia qual’è, Stars dei Simply Red, Twinkle, twinkle little star, It was written in the stars, e gli estremamente appropriati Catch a falling star e When you wish upon a star. Vaghe stelle dell’Orsa, che oltre ad essere un film di Visconti è una canzone dei Matia Bazar, nessuno era in grado di cantarla.
Poi pareva tardi per ululare ulteriormente, e siamo tornati alla letteratura con il viaggio immaginario di Cyrano, che sostiene di essere appena caduto dalla luna, arrivando con gli occhi pieni di polvere di stelle – e un capello di cometa sulla giacca. Durante il viaggio è stato morso a un polpaccio dall’Orsa Maggiore (mentre l’Orsa Minore è ancora troppo piccola per mordere) e ha constatato che Sirio di notte si mette il turbante. Racconterà tutto in un libro, in cui userà per asterischi le stelle d’oro che gli sono rimaste impigliate nel mantello…
A questo punto a qualcuno sono venute in mente (per nessun motivo in particolare) Dorabella e Fiordiligi che, spesso e volentieri, si abbandonano ad esclamare Stelle! anziché Numi! o Cielo!, il che, molto naturalmente, ci ha condotti ad enumerare Guerre Stellari, Star Trek, Stargate, Star Quest, Starship Troopers, Captain Star e Starman. C’è poi stata una piccola discussione se Guida alla galassia per autostoppisti valesse o meno: abbiamo deciso di no, perché questo avrebbe comportato l’ammissibilità di Galaxy Quest, Galaxy 999 e via dicendo, da cui non sarebbe stato difficile scivolare a includere lo spazio in generale, e tutti sappiamo che razza di china sia quella. Peccato che la decisione abbia invalidato la Via Lattea di Kipling, ma pazienza: innegabilmente (e per fortuna) non stavamo guardando galassie cadenti. Però probabilmente Andromeda vale.
Infine, in ordine del tutto sparso, sono arrivati Guarda le stelle, come sono belle – e lor son tanto belle che innamorar mi fan (canto degli Alpini), la Stella della Senna, l’espressione inglese starry-eyed, nel senso di ingenuamente ottimista, Estella di Grandi Speranze, Stella Maris, le stelle marine e le stelle alpine, Shooting Star (che, mi si assicura, era la sigla di coda di Goldrake Ufo Robot, ma è anche il nome della macchina di Jack Powell in Wings), the Star Chamber, Diventerai una star, Chobin il principe delle stelle, i biscotti pandistelle, l’anice stellato, le stelle di natale, per aspera ad astra… quando ho tirato in ballo Marlowe (Sei più bella della sera ammantata nello splendore di stelle a migliaia e le stelle amiche che avevano profetato qualcosa alla nascita di Tamerlano), gli ospiti hanno cominciato a defilarsi.
Non lo trovo del tutto giusto, perché nessuno ha minacciato di lasciare a piedi chi citava il cielo intarsiato di patène d’oro e declamava Doubt thou the stars are fire… Perché Shakespeare sì e Marlowe no? Ad ogni modo, ci siamo salutati su Earendil**** – stella della sera, Stellata di Bondeno, le fortificazioni a stella di Palmanova e la Notte Stellata di Van Gogh. A conti fatti, è stato molto divertente, ma è un mezzo miracolo che abbiamo visto anche quell’unica stella cadente, visto quanto eravamo in tutt’altre faccende affaccendati!
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* Vale a dire Annibal Caro con qualche riferimento a Virgilio…
** Ammiro la gente che, quando cita a memoria, lo fa con accuratezza. Io, lo confesso, baro. E’ per questo che Kipling e Dickinson non sono riportati in corsivo…
*** Don’t. Ask. O se proprio dovete, è una canzone di prima del diluvio che solo mia madre pareva conoscere – però le stelle c’erano e quindi valeva.
**** So che ci vorrebbe una dieresi da qualche parte, è solo che la mia tastiera non ha dieresi.
Sempre un bel post, una scrittura affascinante, un mix di vari argomenti fusi insieme con maestria e con uno stile “istrionico” (come dissi qualche tempo fa, anche allora virgolettato – non so perchè ma qunado leggo i suoi post mi viene sempre questo aggettivo per definire, positivamente s’intende, il suo stile).
E’ un peccato che questi scritti non appaiano sul ring… Cosa ne pensa di questo ring? Se ne è fatta un’idea positiva o negativa?
Quando si è iscritta disse che preferiva iniziare con una sola categoria del suo blog (“libri, libri e libri”), poichè il tono del suo blog le sembrava più scanzonato e irriverente di quello generale del ring.
Cosa ne pensa ora? Secondo me ai lettori del ring farebbe piacere leggere anche i post delle altre categorie, come questo, che arricchirebbero molto il ring.
Comunque ancora complimenti per questi post piacevoli e brillanti.
Grazie, grazie, Lorenzo… si chiama Lorenzo, vero? E auguri tardivi di buon onomastico, tra l’altro.
Il ring mi piace molto, e mi creda: il dubbio non era se il ring andasse bene per i miei post, ma se i miei post andassero bene per il ring. Mi sembrano poco seri, talvolta… ma con le belle cose che mi scrive in commento, credo di poter ritenere superato il dubbio. Toglierò la restrizione di categoria, allora.
Grazie ancora e a presto.
Grazie per gli auguri (è vero, mi chiamo Lorenzo)… I suoi post sono tutt’altro che poco seri, anzi! sono davvero interessanti e sempre innovativi, mi creda. A presto.
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le cose son belle, le cose son belle
Sul Colle di Nava, profumo ci manda
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(Rima pubblicitaria degli anni ’30)
[…] allora che bisogna fare? Consoliamoci con firmamenti passati. E, in mancanza di stelle – perché ci sono state estati così, e nemmeno tanto tempo fa […]