Ott 11, 2010 - grillopensante, musica    Commenti disabilitati su Genealogia Ideale

Genealogia Ideale

VitaniMontesanti.jpgMagnifico concerto d’organo sabato pomeriggio a Governolo. Per il secondo appuntamento della rassegna La Voce del Montesanti 2010, l’organista Umberto Forni ha proposto un programma concepito per essere una storia. Una storia a più di un livello: una fetta di storia della musica, una storia dello strumento su cui si eseguiva e uno scorcio di Storia.

“Un viaggio che parte dalle Fiandre e attraversa la Germania per giungere in Italia nell’arco di due secoli”, l’ha definito il maestro Forni.

La partenza era il Fiammingo barocco Sweelinck, nato nei Sessanta del Cinquecento, maestro indiretto del pure barocco Buxtehude, che era sì danese, ma suonava e componeva a Lubecca e influenzò Bach, a sua volta maestro di Kellner. Kellner, nato nel 1736, non era più barocco: fondeva rococo, neoclassicismo e stile galante, scriveva deliziosi piccoli preludi che sembrano usciti da un carillon e corali trattati come arie d’opera… L’anello di congiunzione, nella genealogia ideale di Forni, tra la severità dei nordici e lo stile cantabile degl’Italiani che per generazioni, dal secondo Settecento in poi, scrissero musica sacra nello stesso linguaggio che si usava a teatro: Gherardeschi, Padre Davide da Bergamo, Vincenzo Petrali (che, a quanto pare, incantava chiese intere di amanti della musica per concerti lunghi tre giorni).

Il programma è stato pensato per mettere in risalto tutti i colori e tutti i registri dell’organo Vitani-Montesanti, dalle canne seicentesche del Vitani  (ma pare che tra le altre ce ne sia una quattrocentesca) al Clarone e ai Campanelli, gli ultimi registri previsti dai Montesanti per l’organo quando, prima di essere acquistato da Governolo, si trovava nella Chiesa di Sant’Andrea a Mantova. L’idea di uno strumento che si costruisce per gradi, per strati, per innovazioni e per aggiunte nel corso di tre o quattro secoli è affascinante, così come quella di un concerto mirato a mostrare che cosa succedeva musicalmente mentre lo strumento veniva fatto germogliare su sé stesso – uno di quei cantieri perenni che s’innalzano attraverso le generazioni e i secoli, come le grandi cattedrali medievali, a maggior gloria di Dio, o dell’umano ingegno, o di entrambi.

Concerti come quello di sabato, e strumenti come il Vitani-Montesanti, trasmettono un meraviglioso senso di vitalità e continuità dell’arte. La musica, la storia, il pensiero, la pittura, la scienza sono vivi fintanto che conoscono questo continuo moto di studio, elaborazione e innovazione. La vita è nel movimento, sembrava dire il programma del maestro Forni, e questa musica è viva, con i compositori per mente e cuore, gli organari e gli esecutori per arti, e le idee per circolazione sanguigna.

 

Genealogia Idealeultima modifica: 2010-10-11T08:04:00+02:00da laclarina
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