Feb 14, 2011 - Poesia    1 Comment

Il Lato Tenero Di Edgar Allan Poe

Edgar_Allan_Poe_portrait.jpgDite la verità, vi sareste aspettati che l’autore de Il Gatto Nero, de La Caduta Di Casa Usher, de Il Pozzo e il Pendolo e de La Mascherata della Morte Rossa, solo per citare qualche titolo, avesse anche un lato sentimentale? Per me è stata una discreta sorpresa scoprire che, tra una storia macabra e una poesia cupa, Edgar Allan Poe scriveva anche poesie d’amore.

Nulla di allegerrimo, dato il soggetto: le sue eroine in versi muoiono con la stessa frequenza di quelle in prosa, ma con un po’ d’impegno si scovano nella sua opera anche versi meno morbosi in cui, per esempio, si dichiara troppo innamorato per scrivere*:

I Miei Incantesimi Sono Infranti

I miei incantesimi sono infranti.
La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante.
Se il mio libro è il tuo caro nome, per quanto mi preghi,
non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare,
ahimè non posso sentire più nulla,
poiché non è nemmeno un’emozione,
questo immobile arrestarsi sulla dorata
soglia del cancello spalancato dei sogni,
fissando in estasi lo splendido scorcio,
e fremendo nel vedere, a destra
e a sinistra, e per tutto il viale,
fra purpurei vapori, lontano
dove termina il panorama nient’altro che Te.

Oppure elaborate dichiarazioni come questa, che comincia con l’aria di esser tutt’altro, poi filosofeggia a lungo e, deliziosamente, ha il suo sugo tutto nella coda:

Elizabeth

Elizabeth – a me par giusto sommamente
(logica e comun senso così ordinando)
che nel tuo libro per primo si scriva il tuo nome,
checchè ne pensino Zenone ed altri saggi;
ed io ho poi altri motivi per così fare,
oltre al mio innato gusto per la contraddizione:
ciascun poeta – se poeta – nel suo tener dietro
alle vaganti Muse, per i recessi del Vero e del Finto,
ha ben poco studiato la sua parte,
letto quasi nulla, scritto ancora meno – è, in breve,
uno sciocco senz’anima, senza sensi e senza l’arte,
se mostra di ignorare una norma così importante,
perfino adoperata nei compiti scolastici –
che si chiama – il nome greco non ricordo
(ma quale sia, il senso suo non muta):
Sempre scriver prima quel che nel cuore hai più in alto.

E infine si scopre che il maestro del gotico americano era capace di scrivere poesie di San Valentino a chiave, come questa, per l’appunto, dedicata a Frances Sargent Osgood, una tra i suoi amori:

Una Valentina

È scritta questa rima per colei i cui occhiLeighton-Courtship.jpg
lucenti ed espressivi come i gemelli di Leda,
troveranno il suo stesso dolce nome annidato
sulla pagina, celato ad ogni lettore.
Osservate i versi attentamente! Vi è in essi
un tesoro divino – un talismano – un amuleto –
che si deve portare sul cuore. Osservate poi
il metro – le parole – le sillabe!
Nulla si tralasci, o sarà vana la fatica!
E non v’è, nondimeno, nessun nodo gordiano
che senza una spada non potreste disciogliere,
se solo n’afferraste il soggetto.
Tracciate sul foglio, scrutate da occhi
in cui l’anima balena, s’ascondono, perdute,
tre parole eloquenti, spesso dette e spesso udite
da un poeta a un poeta – e d’un poeta è anche il nome.
Le sue lettere, benchè ingannino, ovviamente,
come il Cavalier Pinto – Mendez Ferdinando –
sono, invece, sinonimo del Vero. – Ora basta!
Pur facendo del vostro meglio, non sciogliereste l’indovinello.

Inutile disperarsi: la soluzione si vede soltanto nell’originale, dove la prima lettera del primo verso, la seconda del secondo verso, la terza del terzo e così via formano il nome della signora. Mi domando se Frances abbia risolto l’indovinello al primo colpo. Dev’essere carino ricevere una poesia à clé scritta apposta, ma non vi viene in mente Emma, quando Emma e Harriet interpretano male la poesia di Mr. Elton e ne seguono disastri, lacrime e furia per tutti quanti?

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* Il che mi riporta in mente un racconto di Kipling chiamato La Più Bella Storia Del Mondo, in cui un impiegatino della City londinese con ambizioni letterarie manca totalmente di mestiere, ma ha dalla sua delle vividissime visioni delle sue vite passate – almeno finché non s’innamora, cosa che cancella non solo le visioni, ma anche il desiderio di scrivere…

Il Lato Tenero Di Edgar Allan Poeultima modifica: 2011-02-14T07:59:00+01:00da laclarina
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1 Commento

  • a chi è dedicata la prima poesia?