Lug 25, 2011 - grillopensante, guardando la storia    Commenti disabilitati su Brandelli Di Storia

Brandelli Di Storia

Mentre leggete questo post la Bandiera Rukavina è in viaggio. Dopo avere trascorso tre giorni a Governolo, dove era stata conquistata in battaglia il 18 luglio del 1848, fa ritorno al museo dell’Armeria Reale di Torino.

Per tre giorni le abbiamo girato attorno, l’abbiamo ammirata, l’abbiamo ascoltata descrivere, ci siamo ripetuti a vicenda la sua storia, l’abbiamo mostrata con orgoglio ad amici, estranei e generali di Cavalleria, abbiamo commentato, immaginato, strologato, spiegato.

Poi, a tarda sera, quando le luci si erano spente sulla rievocazione, ci siamo ritrovati al museo im una mezza dozzina per impacchettare la nostra bandiera e prepararla per il viaggio a Torino.

Ancora in costume, l’ho ammirata per bene senza il plexiglas di mezzo, e con S. abbiamo ricordato a mezza voce i tessitori viennesi che hanno tessuto il taffeta giallo, il pittore che ha dipinto l’aquila bicipite dagli occhi feroci e tristi, e gli stemmi e le corone, e poi tutti gli alfieri che hanno portato la bandiera, e i soldati che hanno marciato al suo seguito, e quelli che si sono battuti per difenderla e per conquistarla, quelli che l’hanno presa e quelli che l’hanno perduta…

E poi abbiamo impacchettato davvero tutto quanto, e non avrei mai creduto che una faccenda di carta da pacchi e nastro adesivo potesse assumere questo genere di solennità notturna.

Non avete idea di quanto mi dispiaccia vederla partire, questa bandiera. In tutta probabilità non la rivedrò mai più – forse tornerà per il duecentesimo anniversario, quando, ammesso che sia viva, difficilmente sarò in età di scorrazzare per musei – e all’Armeria Reale non è in esposizione. In fondo sono soltanto brandelli di seta sbiadita, sorta di reliquia bifronte di un impero morto da quasi un secolo e del parto faticoso di una nazione. Sono brandelli che hanno conosciuto polvere e sangue e fatica e furia e trionfo e sconfitta, che sono stati contesi e catturati, che sono stati questione di vita e di morte. Brandelli pesanti.

Non vi è mai capitato che un oggetto in una bacheca di museo vi parlasse? Ebbene, a costo di sembrare sentimentale: a tarda sera, nel museo vuoto, a noi che le avevamo fatto corte per tre giorni,  che la vedevamo senza plexiglas, e che parlavamo a mezza voce mentre l’avvolgevamo nella carta da pacchi, la Bandiera Rukavina sussurrava il suo passato e il suo congedo.

Brandelli Di Storiaultima modifica: 2011-07-25T08:15:00+02:00da laclarina
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