Ott 19, 2011 - Adotta Una Parola    9 Comments

Custode Del Cinabro

Suona bene, vero? Ma andiamo con ordine.

Qualche giorno fa, quando ero in piena battaglia, Alessandro Forlani (che conosce i suoi polli) mi ha segnalato una cosa chiamata “Adotta una Parola.” Al momento, lo sapete, mi stavo dividendo fra Virgilio e Seamus Heaney, così ho accantonato la segnalazione ripromettendomi di indagare alla prima occasione.

E la prima occasione è stata ieri, quando ho seguito le mollichine fino a scoprire un’irresistibile iniziativa della Società Dante Alighieri. Si tratta, appunto di Adotta una Parola, ed è proprio quel che dice l’etichetta.

Cito verbatim dalla pagina rilevante del sito de La Dante:

Ogni iscritto potrà adottare la sua parola preferita selezionandola dalla lista disponibile sulla pagina dedicata al progetto , indicare la motivazione della scelta e la sua citazione preferita, sottoscrivere una dichiarazione simbolica nella quale si impegna a promuovere la parola quando ne ha l’occasione, invitare gli amici a partecipare, monitorare l’uso proposto della parola attraverso vari canali, segnalandone usi non appropriati o nuovi significati rispetto a quanto documentato dai dizionari. In questo modo chi partecipa al gioco diventa custode della parola, riceve un certificato elettronico e mantiene questa qualifica per un anno.

E vi pareva possibile che potessi resistere? Naturalmente no, e quindi mi sono precipitata qui, in cerca di una parola orfana da adottare e custodire per un anno.

Per prima cosa, lo confesso, ho cercato il gozzaniano color Gridellino, una delle mie bizzarrie lessicali preferite – e ho scoperto che ero stata battuta. Qualcun altro ha già provveduto, lasciandomi solo la consolazione di contarmi tra i sostenitori dell’aggettivo. Chiunque sia il custode, ha tutta la mia stima. Poi ho tentato con Iridescenza, Elisabettiano, Novellatore, Sesquipedale, Versipelle, Dragomanno, Siderale – tutte parole che mi piacciono tanto per bellezza del suono, per significato, per forza evocativa, per memorie o associazioni*, o presenze letterarie… Solo che erano tutte già adottate. Così mi sono affidata agli elenchi forniti dal sito, e ho cominciato a cercare.

Dapprima ho esitato lungamente tra Mistoforo (Pascoli non è la mia passione, ma Alexandros è un’altra cosa), Anglomane (per motivi puramente autobiografici), Balteo (perché ho ancora tracce di Eneide impigliate tra i capelli), Paracqua (in vista di Strada Nuova), Gnaulìo, Vesperare, Radiodramma, Cenerognola e altre meraviglie per tutta una serie di motivi, ma quando mi sono imbattuta in Cinabro, è stata fatta.

Il Cinabro è un pigmento capace di coprire ogni genere di sfumatura di rosso, dal vermiglio più proprio, fino al marrone rossiccio. Ha parentele col mercurio, ramificazioni kantiane, riverberi alchemici, connessioni ideali con l’immaginazione e un nome di etimologia greca che è una sinfonia in miniatura. Per me ha una distinzione aggiuntiva nel fatto che l’ho usato nel Somnium Hannibalis e in un paio di altre occasioni.

E adesso, per un anno a partire da oggi, sono la custode del Cinabro – cosa che già di per sé suona come un titolo da romanzo. Mi sono impegnata ad usare la parola ogni volta che se ne presenta l’occasione, a segnalarne usi impropri e scivolamenti semantici, a postare in proposito almeno due volte e a farne uso per almeno un titolo durante la mia wardenship.

Poi confesso che ho fatto domanda per alcune altre adozioni, e un po’ per volta sto raccogliendo altri orfanelli che mi piacerebbe adottare. Vi terrò aggiornati sull’eventuale espandersi della mia famigliola di lemmi.

E se per caso aveste voglia di adottar parole anche voi, eccovi di nuovo il link per cominciare. E magari, se vi va, passate di qui a raccontarmi che parole avete adottato e perché.

Oh, e c’è persino un attestato…

società dante alighieri, adotta una parola, cinabro,

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* Centocinquanta punti a chi indovina perché “Dragomanno”… 🙂

Custode Del Cinabroultima modifica: 2011-10-19T08:10:00+02:00da laclarina
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9 Commenti

  • Mumble…

    Non so se mi convince questo approccio statalista, mi sa che sono per il libero mercato delle parole.
    Se una parola non viene pronunciata, che schiatti! Inutile tenerla in vita con l’alimentazione forzata.

    Ehm, mi sa che ho ecceduto con le metafore 😀

  • Ti dirò, di statalista mi pare ci sia ben poco. Anzi, una volta accettata la proposta, mi sembra uno sforzo eminentemente individuale, il difendere una parola in via d’estinzione… quasi chisciottesco. Anzi, quasi come l’estrema difesa di Costantinopoli. Le orde turche dell’omologazione lessicale premono alle mura, e tu tieni alto nel vento il tuo stendardo-lemma (color cinabro nel mio caso…), in uno sfoggio di non utilissimo ma decorativo valore tardo-bizantino.
    Le parole schiatteranno di per sé, in ogni caso: se ne possono portare i colori per un anno…
    Ussignur: non avresti dovuto dirmi questo. Già mi piaceva la faccenda de LaDante, adesso la sto anche romanticizzando! 😀

  • Qualche giorno fa ho adottato “appassionatamente”. 🙂

  • Mi scuso per l’impazienza, ma ho questo tarlo che mi rode… nessuna notizia di Marta (o altri) e delle sue conoscenze in fatto di metrica? A presto.

  • 😀 😀 nella mia metafora priva di senso lo stato assistenziale sei tu 😀

    Pendonami l’ot, non so dove metterlo, diciamo che rompo la tradizione dei tuoi lettori di scriverti via email

    Non hai visto “Violetta”? Mi sa di no, sono stati giorni fiammeggianti :D.
    Il fatto è che m’è sembrato ben scritto e ben girato, ed ecco che sua maestà Aldo Grasso stronca con veemenza:

    http://www.corriere.it/spettacoli/11_ottobre_19/vittoria-puccini-grasso_49711aea-fa18-11e0-81c3-3aee3ebb3883.shtml

  • @Dalailaps: bello! Tutti insieme…? 🙂

    @Arteletteratura: si direbbe di no. Ma non perda la fiducia. Anni fa, dopo avere chiesto via blog se i pesci avessero la milza, ho impiegato molti mesi ad avere una risposta, ma alla fine è arrivata. You just never can tell.

    @Renzo: 😀 Credevo che ti riferissi alla Dante… I’m dullish these days. Non ero mai stata paragonata allo stato assistenzialista, prima, ma come vedi il mio processo di identificazione ha preso altre strade…

  • @Renzo: Violetta mi è proprio sfuggito, ma confesso che, vedendo un trailer, ero rimasta perplessa dall’ambientazione italico-risorgimentale. Grasso è… be’, è Grasso, ma non capisco fino in fondo le sue obiezioni. Come dice William Holden in Paris When It Sizzles, “la P dal C d’oro è quel genere di device narrativo: il migliore amico degli sceneggiatori.” Senza contare che abbiamo il precedente illustre della Contessa di Castiglione, spedita nel letto di Napoleone III per motivi del tutto simili…

  • Potevo esimermi dall’adottare anch’io un lemma? Grazie per avermi indicato la strada, sono entusiasta per un anno sono custode di golena.. poteva andarmi meglio? nessuno l’aveva richiesta e lei era lì ad aspettarmi come ogni mattina e ogni tramonto, quanta poesia, quanto Guareschi. ti vorrei mostrare il mio attestato .. è troppo bello!

  • @Lanon: evvài! La golena non avrebbe potuto trovare custode più competente o più coinvolta.