La Macchina Del Tempo

Sentite, oggi niente libri e niente teatro (almeno fino a questa notte). Oggi vi metto a parte di quel che ho trovato mentre rovistavo in soffitta.

In realtà cercavo la mia grammatica greca del Ginnasio, ma a un certo punto mi sono ritrovata per le mani un quaderno di analisi logica delle medie. Era un quadernetto ad anelli rosa con una terribile fantasia a coccodrilli e, data la mia radicata antipatia per la teoria grammaticale in qualsiasi lingua, l’avrei rimesso dove l’avevo trovato senza un secondo pensiero, se non avessi notato due fogli a quadretti di colore diverso.

E sui fogli a quadretti erano annotati dei titoli di telegiornale. Non so a voi, ma a me facevano fare queste cose. Quindici titoli di un telegiornale di mezza vita fa – una fetta di un’altra esistenza regolata da altre paure, altri nomi, altre circostanze quotidiane. Abissalmente diversa… forse.

TG1, 1988, telegiornale, macchina del tempoImmaginate la vecchia, vecchia sigla del TG1 con gli ottoni e le cornici concentriche di rombi gialli e blu, e uno speaker che poteva essere – chissà, magari Paolo Frajese? E immaginatevi anche una piccola Clarina che annota freneticamente…

 

1) La camera* approva il bilancio, la maggioranza ha retto bene.
Eh…

2) Reagan e Gorbaciov: entrambi interessati a un incontro. Schultz alla NATO, Shevarnadze a Praga. Reagan rassicura l’Europa.
Considerate che siamo dopo il vertice di Reykiavik e IRNFT, e direi che era troppo presto per i negoziati START I, per cui doveva trattarsi di tentativi di apertura reciproca. D’altra parte, come si vede dalla voce successiva, l’Ottantanove era dietro l’angolo. 

3) La crisi mediorientale minaccia nuovamente il Libano. Inutili ricerche del colonnello Higgins. Nuovi scontri in Israele.
E da questo si capisce che siamo nel febbraio dell’Ottantotto. Niente d’insolito per quanto riguarda il Libano e Israele, ma il Colonnello Higgins era un ufficiale americano, capo degli osservatori militari di UNTSO in Libano. In febbraio venne rapito da gente di Hezbollah, interrogato e torturato. Il Consiglio di Sicurezza ONU ne richiese la liberazione con la Risoluzione 618, senza ottenere il minimo risultato. Sarebbero passati due anni prima che si ritrovasse il suo cadavere, coperto da segni di tortura.

4) La resistenza afgana annuncia un futuro goveno provvisorio. Scomparso a Roma un diplomantico Afgano.
E anche questa è una di quelle storie così vecchie e sempre in corso di validità… I governi provvisori in Afghanistan, I mean, non i diplomatici che scompaiono. Il diplomatico forse scomparve con la cassa dell’Ambasciata – ma si vociferava anche che si fosse consegnato alla CIA. Non ricordo come sia andata a finire la storia.

5) Decimo rialzo consecutivo x** il mercato azionario. Cala leggermente il dollaro.
Decisamente altri tempi.

6) Nuovi scioperi negli aeroporti.

7) Debenedetti s’incontra a Bruzelles con i maggiori esponenti del governo belga.
I tempi in cui qualche volta si andava a Bruxelles per parlare anche con i Belgi…

8) Altri 109 ordini di cattura x spacciatori e trafficanti di droga a Verona.
Epperò.

9) Violenta esplosione a               : 1 morto e 6 feriti.
E questa mi era proprio sfuggita.

10) Più di 1400 i malati di AIDS.
E il numero faceva molto effetto.

11) Servizio sulla pornografia.
Così, generico e senza dettagli. Forse la famiglia esercitò censura? Trattandosi dell’allora Tenente Colonnello, peut-être.

12) Oggi a Bologna i funerali di Salomuzzi.
O Salamuzzi? O Salomucci? Non solo proprio non ricordo, ma nemmeno Google è del minimo aiuto. Qualcuno ha idea?

13) Arrestato dall’F.B.I. a New York Salvatore Inzerillo, presunto mafioso.
E chi può dire se fossi io o il TG1 a mancare di un criterio nello scrivere le sigle…

14) Domani sera il festival di S. Remo.
Puntualmente.

15) Fuori dalla zona medaglie gli azzurri del Biathlon a Calgary. Russi e tedeschi di*** disputano i primi posti.
Dove si vede che forse ero io – quanto meno avevo le maiuscole allo stato brado.

Ecco qui. Una finestrina in formato A5 – carta a quadretti – aperta su una sera di ventiquattro anni fa. Tempi di Libano in fiamme e di Olimpiadi canadesi, tempi in cui avevo per la testa più che altro la Cavalleria Rusticana in play-back che preparavamo a scuola, ma evidentemente il mio interesse si concentrava sugli esteri. Ed era un mondo che, di lì a un anno o poco più, sarebbe cambiato in modo profondo – solo che ancora non lo sapevo.

E voi? Ha funzionato la macchina del tempo? Dov’eravate poco dopo la metà di febbraio dell’Ottantotto? Che cosa facevate? Che cosa aspettavate? Di che cosa avevate paura?

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* Sic: minuscolo.

** Sic: non ero immune. I plead not-quite-fourteen.

*** Dic. Er… Sic.

 

La Macchina Del Tempoultima modifica: 2012-08-31T08:12:00+02:00da laclarina
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4 Commenti

  • Significativo che tu non abbia commentato il punto 6 😀

    Febbraio 88. Uhmm. Avevo 16 anni. L’unica cosa che ricordo dell’orribile adolescenza è l’orribile Liceo Classico “T. Mamiani” di Pesaro in cui non sono mai, mai riuscito a inserirmi. Per quel Liceo e altre personalissime ragioni la mia vita dai 14 ai 20 anni è stata un buco buio.

    🙁

  • febbraio 1988, avevo … beh, ero maggiorenne da un pò e festeggiavo l’ormai sesto anniversario di fidanzamento col mio compagno di vita.. cosa facevo? lavoravo in nero, sognavo un posto di lavoro in regola che mi desse la possibilità di accendere un mutuo e comperare un’auto funzionante, credevo che la politica fosse una cosa seria al punto di lasciarmi quasi coinvolgere, facevo cateschimo ad un gruppo di adolecenti fantastici, cantavo nel coro, leggevo le Figaro, suonavo in banda, e credevo che ogni attentato che accadeva in Ialia o altrove avesse origine da Gheddafi e temevo che il mio fidanzato scendesse in guerra contro di lui a causa dei missili su Lampedusa! , trovate sia cambiato qualcosa?

  • Febbraio 1988 – 21 anni…
    Rifiutavo il mio primo 25 all’università.
    Il corpo di un essere umano in buona salute rinnova tutte le proprie cellule in un periodo di 7/10 anni – con la sola eccezione dei neuroni della corteccia cerebrale.
    (sì, ok, è probabilmente una approssimazione illecita, ma prendiamola per buona)
    Questo significa che non solo io non sono più quella persona, ma fra me e lui ci sono almeno altri due individui.
    In comune abbiamo solo la corteccia cerebrale.
    Ma non i contenuti, della corteccia cerebrale.
    C’è da pensarci, eh?

  • @Alessandro: mi spiace… Le macchine del tempo sono bestiacce inaffidabili – ma anche i Licei Classici non scherzano.

    @Lanon: suona bello, pieno e interessante. Mi piace soprattutto il tuo fidanzato pronto a partire lancia in resta in direzione Libia… 🙂

    @Davide: ma la cosa rilevante è, a mio timido avviso, il modo in cui quella manciata di neuroni basta a far sì che i quattro individui in questione si considerino la stessa persona.