Il Pitta Ritrovato

alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda manoUn paio di settimane fa ero a Bologna e, a tre passi dalla stazione, mi sono imbattuta in un gruppo di bancarelle di libri usati.

E sapete tutti come funzionano queste cose. Ci s’infila con l’intenzione di dare soltanto un’occhiatina, e poi ci si perde tra le enciclopedie vecchie, i fondi di magazzino, le scatole di volumini grigi della vecchia BUR, gli arnesi illustrati che pesano come una piastra di ghisa…

Ed ero in questa felice condizione quando l’occhio mi è caduto su un volume Anni Cinquanta della Romantica Mondiale Sonzogno.alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda mano

No – aspettate a sghignazzare.

Con questo nome allarmante, la RMS era una collana di avventure miste assortite – assortitissime. Ci si trovavano abbondanti dosi di Sabatini, Orczy, London e Zane Grey, un po’ di Ridder Haggard, i Libri della Giungla di Kipling, l’occasionale Stevenson, Conan Doyle o Sienckiewicz (purché ci fossero spade), una discreta quantità di Conrad, Le Quattro Piume di Mason, Cappa e Spada* di Achard… Insomma, vi fate un’idea, giusto?

Per quel che posso vedere, in tutto ciò di autori italiani ne compaiono due soltanto. Uno è il principe Valerio Pignatelli della Cerchiara – pittoresco personaggio di suo, soldato, diplomatico, spia, avventuriero e autore di diversi romanzi di cappa-e-spada incentrati sull’antenato e dragone napoleonico Andrea Pignatelli. 

alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda manoL’altro è Alfredo Pitta, traduttore attivissimo, autore di gialli sotto lo pseudonimo di Norman Charger e, per l’appunto, di almeno una mezza dozzina di cappa-e-spada dai titoli pittoreschi come I Cinque Falchi, Santajusta, Fior di Sogno, Castelmalo, Il Liberatore, La Scala Vermiglia… E dico almeno perché i primi cinque titoli li ho trovati via OPAC, ma il sesto non risulta semplicemente perché non fa parte delle collezioni di nessuna biblitoeca, ma esiste. È la mia trouvaille bolognese.

Trecentosedici pagine di avventure di alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda manoSigismondo “Cordifoco” Malatesta, a iniziare con una di quelle scene in cui i mercenari tedeschi progettano il rapimento di una donna e imprecano pittorescamente e si dicono l’un l’altro cose che dovrebbero già sapere come nella prima scena di un’opera**. Il tutto rilegato in brossura rosso vermiglio, con una sovraccoperta illustrata*** e, alas, malandatella.

Confesso di avere dato soltanto un’occhiatina per ora, e magari sarà una lettura da vacanze natalizie, ma il ritrovamento in sé è stato una piccola delizia. Autore di cui sapevo e seguito a saper pochino, finestrella su un’altra era del romanzo storico italiano****, bancarella, serendipità, di-chi-sarà-stato-questo-libro…

alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda manoPotrei sospirare un poco sul fatto che, come adesso, tanto negli Anni Trenta quanto negli Anni Cinquanta l’autore italiano di avventure storiche era una bizzarra e rara specie aviaria. Sì, potrei sospirare – ma per questa volta diciamo di no, e limitiamoci a compiacerci delle gioie molteplici delle bancarelle di libri di seconda mano.

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* Leggenda vuole che da questo romanzo abbia preso nome il genere. Come la maggior parte di queste storie, non è proprio così. Il coniatore fu in realtà Ponson du Terrail, ma Achard e il suo editore avevano un miglior senso del marketing.

** Il paragone non è casuale. Lo scorso anno, sempre a Bologna e in circostanze non del tutto dissimili, ho comprato il libretto di una sconosciutissima opera dei primi del Novecento, la cui prima scena era piena di mercenari tedeschi che imprecavano pittorescamente e progettavano il rapimento di una donna…

*** L’intenzione è di aggiungere un’immagine – quando il mio scanner risuscita o si reincarna. Luci di taglio, conci di pietra, il protagonista e il suo sidekick feriti – o forse moribondi? Gasp! – lunghe ombre a proseguire sulla costa e, sul retro, la scala del titolo, giù per la quale corre un rivolo di sangue… Credo che l’illustratore debba essere Guizzardi.

**** O quanto meno d’avventura storica. Mi par di capire che il buon Pitta non esca poi troppo di strada, ma potrei sbagliarmi. Semmai ne riparleremo a lettura avvenuta. E l’era è proprio un’altra, visto che si tratta di una riedizione di un romanzo del 1937.

_________________________________________alfredo pitta, romantica mondiale sonzogno, libri di seconda mano

Ah, una nota d’altra natura: qualche tempo fa, un lettore occasionale mi scrisse una mail in cui chiedeva lumi su Pitta. Risposi che non avevo gran lumi… Ecco, questo è un lumicino nuovo, unitamente al fatto che credevo Pitta solo un traduttore di gialli e cappa e spada, ma apparentemente ha tradotto anche una certa quantità di Conrad… Se ripassa di qui, o Lettore Occasionale di cui non possiedo più l’indirizzo, ecco che la metto a parte.

 

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Il Pitta Ritrovatoultima modifica: 2012-11-28T08:10:00+01:00da laclarina
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8 Commenti

  • Volumi favolosi a partire dalle copertine – ammesso che si trovino ancora in buono stato.
    Tra l’altro la collana presenta autori (come Sabatini) che successivamente sono stati rimossi dal nostro immaginario e dai nostri scaffali.
    Invidia quindi per il ritrovamento, e per le future letture.
    Un po’ di avventura fa sempre bene, in questa stagione…

  • Eh, temo che la mia sovraccoperta abbia uno strappo, i margini frayed e le pieghe un po’ logore però tutto sommato è intera – se non proprio integra. Anche solo l’elenco dei centocinquanta titoli della collana sui risvolti è una lettura a suo modo deliziosa… c’è persino un refuso: H. Ridder Aggard, senza acca. 🙂

  • Servirebbe un servizio come quello segnalato qualche tempo fa da Black Gate – un’azienda che produce copie facsimili di vecchie sovracoperte di libri di genere (anche abbastanza costosette).

    http://www.blackgate.com/2012/10/19/cover-your-naked-books-please/

  • LA “bancarella di libri usati a tre passi dalla stazione” (la conosco, ahiahiahi per le mie finanze se la conosco) è LETALE. Quando studiavo sceneggiatura lì ogni sabato mattina arrivavo a Bologna con il portafogli dignitosamente pieno e tornavo a Pesaro con una sporta di libri in più e manco un quattrino per il weekend; quando poi insegnavo al DAMS mi sono dato una regolata… e ringrazio di cuore Trenitalia che mi imponeva di attraversare la bancarella di corsa, senza fermarmi, per salire sull’ultimo intercity utile…

    Comunque: “Racconti Turbolenti” come titolo è stre-pi-to-so!

  • @Davide: non avevo idea…

    @Alessandro: 😀 Turbulent Tales, in originale. Anch’io sono incuriositissima, ti dirò…
    E dunque le bancarelle non erano un caso? Se ne stanno lì come un rettangolo delle bermude, pronto a inghiottire passanti ignari e bilanci mensili? Ma in effetti, adesso che mi ci fai pensare, credo che mi sia già capitato di soccombere nel corso di almeno un’altra trasferta bolognese.

  • Stando a ciò che leggo, Turbulent Tales è una delle raccolte di racconti di Sabatini fra le più quotate.
    E non si trova neanche sul Gutenberg australiano.
    Toccherà cercarla in cartaceo…

  • Ho appena finito di leggere il romanzo di Rex Stout La lega degli uomini spaventati, tradotto da Afredo Pitta. Quando scelgo un libro da leggere di un autore straniero ed ho difficoltà a reperire la versione originale, vado subito alla ricerca del traduttore. In questo caso l’Italiano del traduttore mi ha incuriosito. Ed eccomi qui. Trovo il tuo blog e imparo qualcosa su Pitta. ora capisco meglio l’impronta data alla traduzione .Grazie. Sarà una casualità, ma proprio oggi ho iniziato un romanzo di Jule Verne caduto chissà come dal vecchio scaffale…

  • Pitta è un bizzarro esemplare. Sconosciutissimo, eppure ogni tanto riemerge così – traduttore o autore… Usa un Italiano d’altri tempi, senza dubbio – e, mi azzardo a credere, colorato dalla dimestichezza con l’Inglese non tanto di Stout, quanto di Sabatini e compagnia.
    Se scopri qualcosa di più, torna a raccontare, vuoi?
    Evviva i vecchi scaffali – e grazie di essere passata di qui. 🙂