Bicentenario Dickensiano – Sipario

charles dickens, bicentenario dickensiano, senza errori di stumpa, conferenze, bicentennial chapbookLo so, lo so: non ne potete più di me che mi diffondo su Dickens…Ma la bella notizia è che questo è l’ultimo post del Bicentenario.

Contenti?

No, sul serio. Volevo ricapitolare un pochino il mio anno dickensiano, che è stato abbastanza intenso.

Ho cominciato con una lezione intitolata Una Vita da Romanzo: omaggio a Charles Dickens nel bicentenario della nascita, per la Libera Università del Gonzaghese. D’accordo, era ancora il novembre dell’Undici e quindi, a rigor di logica, non era ancora Bicentenario, ma la faccenda faceva parte dell’Anno Accademico 2011-2012 e comunque direi che il titolo era inequivocabile – per cui ho deciso che conta.

A marzo è stata la volta di Fuliggine e Nebbia: la Londra cupa di Charles Dickens, presso il Circolo dei Lettori di Levata (MN) – occasione resa notevole dal fatto che la chiacchierata è durata quasi il doppio del previsto. E no, niente sforamenti epici, solo una di quelle felici occasioni in cui il pubblico ha treni merci di domande. charles dickens, bicentenario dickensiano, senza errori di stumpa, conferenze, bicentennial chapbook

Poi c’è stato, per diversi mesi, il laboratorio didattico “Raccontami Un Romanzo”, con le classi terze della scuola media di Roncoferraro. Una settantina di fanciulli guidati alla scoperta di Oliver Twist e de Le Due Città, dell’autore, del mondo in cui si svolgeva ciascun romanzo e del rapporto tra i romanzi e i film che ne sono stati tratti. Esperienza interessante, come spesso capita con i fanciulli… Ne ho scritto qui in corso d’opera e qui a giochi fatti.

Dopodiché pare che nessuno voglia Dickens d’estate, ma in autunno abbiamo ricominciato sul serio.

Abcharles dickens, bicentenario dickensiano, senza errori di stumpa, conferenze, bicentennial chapbookbiamo ricominciato a ottobre al Festival della Letteratura di Nogara con Di Fuoco & d’Acqua: Le Rivoluzioni di Dickens, una chiacchierata su Barnaby Rudge e Le Due Città, e il Dickens leggermente diverso che emerge dalla lettura dei suoi due romanzi storici.

Poi, probabilmente a riprova del fatto che nutro una malsana ossessione nei confronti di A Tale of Two Cities, ha preso il via la lettura (pressoché) integrale de Le Due Città che, in collaborazione con Mario Artioli, sto curando per l’Università della Terza Età di Mantova. La lettura è ancora in corso – seppure sospesa al momento per Natale incombente – e, se tutto va bene*, dovrebbe durare fino ad aprile. Se n’era parlato qui.

E per chiudere, non poteva mancare A Christmas Carol, e infatti non è mancato: lunedì scorso ho introdotto la serata dickensiana dell’Accademia Campogalliani al Teatrino D’Arco, con una piccola chiacchierata su L’Uomo che creò il Natale, come si era detto qui

E naturalmente, non è come se nel corso dell’anno non ci avessi postato su…

Bicentenario Dickensiano è una specie di dichiarazione d’intenti, col merito di contenere il link a un cotillon dickensiano chiamato A Bicentennial Chapbook – che contiene Fuliggine e Nebbia**, una sitografia e un raccontino.

Dickens ad Uso dei Fanciulli è un piccolo rant sul trattamento editoriale e scolastico inflitto a Dickens in Italia.

I Padri di Dickens e Le Ragazze di Dickens sono esattamente quel che c’è scritto sulla scatola: quattro chiacchiere su due tipologie di personaggi onnipresenti.

Canto di Natale è una (vecchia) considerazione un nonnulla cinica sul classico natalizio più classico di tutti…

E adesso abbiamo – con una piccola, piccolissima eccezione: un link a un sito favoloso, che vi passo lunedì – abbiamo finito. Questo non significa che non posterò mai più su Dickens (e se avete contezza di un gruppo di lettura, biblioteca, scuola, università della terza età o altro raggruppamento umano che possa essere interessato alle conferenze che ho elencato, sapete dove trovarmi), ma per ora il sipario si chiude sulla mia personale versione del Bicentenario Dickensiano.

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* Sì, se non succedono cose tipo la fine del mondo oggi…

** Ovvero, la Londra Cupa di Charles Dickens. Originariamente parte de “Gli Scrittori e le Città”, una serie di conferenze che comprende anche la Parigi di Dumas, la Vienna di Joseph Roth, la Londra (again!) di Virginia Woolf e la Edimburgo di Stevenson.

Bicentenario Dickensiano – Siparioultima modifica: 2012-12-21T08:10:00+01:00da laclarina
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4 Commenti

  • E dei dinosauri di Dickens?
    Nessuno ne ha parlato, vero?
    Che diavolo.
    E sarebbe stato tanto divertente.
    Però zero, nulla, neanche un tremolio dell’elettroencefalogramma.
    Se l’ho proposto?
    A scuole, biblioteche, associazioni, eventi.
    Niente.
    Nessun interesse.
    Niente dinosauri di Dickens.
    Maledetti!

  • Il fatto è, temo, che in generale va bene Dickens, va bene il bicentenario, ma che siano cose conosciute, thank you very much. Cose che si sanno già. Cose che non richiedano il benché minimo sforzo di scoperta, di curiosità o di immaginazione. Quel che esce troppo dall’immagine acquisita (Charley Dickens, L’Uomo Degli Orfanelli), lascia perplessi: non attira, non interessa, chi vuoi che venga a sentire…
    Già Le Due Città a tanti sembra un tantino esoterico – non parliamo poi di Barnaby Rudge.
    Figurati Dickens & Dinosauri.
    No, davvero: Dickens&Dinosaurs, D&D – suona come un gioco di ruolo, non una cosa seria.
    Magari qualcuno avrà anche creduto che te lo fossi inventato… 😉
    Ehi, che poi… tu scrivi giochi di ruolo, giusto? Potresti – o forse esiste già qualcosa del genere?

  • Un gioco di ambientazione inglese ottocentesca con dinosauri?
    Si può fare.
    Sarebbe bello fare un adattamento delle storie del Talbotshire di Jeffrey Barlough (consigliatissime – a partire da Dark Sleeper)… dickensianesimo e mastodonti, glaciazioni e divinità etrusche…
    Bello.
    O pensavi a dinosauri orfani?
    Che poi oggi ho visto una cosa intitolata Dino-Pyrates of Ninja Island, quindi tutto è possibile.

  • 😀 Qualsiasi cosa avessi in mente, i dinosauri orfani battono tutto… David Pterodactylfield!