Volevo Regalarti Un Libro, Ma…
Buon Santo Stefano, cari Lettori. Passato bene il Natale?
Trovati libri sotto l’albero?
Io solo un paio: il cartaceo Musica Lontana di Emanuele Trevi, che m’incuriosisce molto, e il digitale A Plague Of Lies di Judith Rock, terzo volume di una serie di gialli storici che adoro, ambientati nella Parigi del Seicento.
Ebbene sì, soltanto due libri.
E sia chiaro: ho ricevuto regali splendidi – uno specchio di famiglia, un braccialetto di giada cinese, una penna con le mie iniziali incise, American Song Book di Mina e la più adorabile casetta di pan di zenzero che si possa immaginare – e due libri due, di cui uno su richiesta e l’altro pescato dalla mia wish list.
E pensandoci appena un po’, ho dovuto costatare che non sono del tutto sorpresa: la proporzione di libri tra i regali che ricevo è andata scendendo, e ormai sono lontani i tempi in cui un libro era la prima e logica risposta alla domanda “Che cosa regaliamo alla Clarina?” Sarei tentata di sentirmi orfanella&bistrattata, se non fosse per cose come i commenti a questo post, in cui cui vari avidi lettori si lamentavano di analoghe carestie librarie, il fatto che io stessa tendo a regalare pochi libri, e le numerose giustificazioni non richieste ricevute nel corso degli anni.
Giustificazioni che, dopo l’inizio che dà il titolo al post, si ramificano a ricadere più o meno sotto ZZ categorie:
I. …Hai letto tutto, tu. Come si fa a regalarti un libro?
II. …Hai dei gusti così imposs… er, singolari in fatto di letture che accontentarti sembra difficile.*
III. …Tu leggi sempre in Inglese…
IV. …I libri te li compri da sola in continuazione.
V. …Adesso che leggi in digitale, non so più come regalarti libri.
A parte i problemi di ordine tecnologico, riconosco che quando si considera il rapporto tra lettore e libro, così personale e unico, diventa difficile fare regali. Non si sa mai che reazione si innesca: ci si potrebbe trovare ad aver regalato un pomeriggio di fuga dalla realtà, l’equivalente di un matrimonio cattolico o un odio viscerale… è una grossa responsabilità, un rischio, uno scoprirsi, quasi un impegno. Si può voler essere molto sicuri, prima di lanciarsi. È molto più facile indagare preventivamente in maniera più o meno obliqua**, ricorrere alla wish list, oppure regalare qualcos’altro.
O forse mi sbaglio… Voi che ne dite? Che libri avete trovato sotto l’albero? Che libri avete regalato?
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* Talora corredato da: E lo so che hai una wish list, ma non so come usarla/volevo farti una sorpresa/l’idea non mi piace. Posso rassicurare gli scettici? In fondo, una wish list è solo la versione adulta della letterina per Santa Lucia.
** In my experience, la soluzione preferita dalle anziane parenti di sesso femminile.
Io non ho ricevuto niente. Ma ho un dubbio: come si può mettere sotto l’albero un ebook? E l’albero è elettronico anche lui?
Ah, be’… Puoi sempre stampare la copertina e farne un pacchettino, o aggiungere una graziosa coccarda natalizia al biglietto su cui hai scritto la comunicazione del regalo, oppure puoi procurarti una graziosa scatola a forma di libro e metterci uno dei precedenti, o decorare una scatola a forma di libro con la copertina del libro donato… Le possibilità sono numerose e, avendole praticate prima o poi, ti dico che funzionano tutte.
Quest’anno ho ricevuto regali agghiaccianti di cui ti risparmio l’elenco!
Nemmeno un libro perchè si sa, una mamma come fa a leggere?
Invece ben 2 bagnoschiuma (non docciaschiuma…proprio roba per il bagno!).
Beh posso garantirti che un bagno mi è precluso da tempo immemore, ormai solo docce ultrarapide.
Però riesco ancora a leggere…
Al solito i libri me li comprerò da sola…
Ecco, “Tanto Tu Non Hai Tempo Per Leggere” mi manca. Per un momento, nel leggere il tuo commento, ho attribuito la mancanza alla mia condizione childless – poi mi è venuto in mente il numero pressoché illimitato di volte in cui la mia cugina ottantenne mi ha detto che il mio non è “un lavoro vero”, o che non capisce la mia riluttanza a fare un concorso per un posto in Comune, o che il mio lavoro “in fondo non è faticoso per niente”… Quindi, ricapitolando: non ho figli e non si capisce bene che cosa faccia di mestiere, per cui è chiaro che me ne sto tutto il giorno allungata su una chaise longue a leggere e sorseggiare the al bergamotto. 🙂