Qualche giorno fa ero a un funerale in una chiesa in cui non avevo mai messo piede prima.
Ero in piedi in fondo vicino alla porta, in mezzo a un sacco di gente, e avevo fatto buoni propositi di non distrarmi. Almeno non troppo.
Ripeto: possibile?
La mia mente essendo deformata nel modo in cui lo è, il primo pensiero è stato: santo elisabettiano?
Secondo pensiero: bizzarro, però. Bizzarrissimo, perché avrei detto che i santi cattolici dell’epoca, in Inghilterra, fossero tutti missionari gesuiti à la Edmund Campion, e dunque perché questo eccentrico abbigliamento anziché una tonaca nera…?
E a questo punto la maggior parte della gente avrebbe udito la Voce della Ragione, immagino – e anch’io ho creduto di udirla richiamarmi all’ordine e alla considerazione che c’è stata tutta una fetta di Sedicesimo Secolo prima che il buon Enrico VIII decidesse di divorziare da Caterina d’Aragona…
Sì, lo so: non era affatto la Voce della Ragione.
La Voce della Ragione è arrivata un attimo dopo, mentre io fissavo i trunks color bronzo con la fronte aggrottata nel tentativo di ricordare quando di preciso si fosse affermata la moda dei trunks…
“O Clarina, tu hai ben presente che questa non è l’Inghilterra, vero?” ha chiesto la Voce della Ragione. Non so con voi, ma con me a volte la Voce della Ragione è un nonnulla sarcastica.
“Oh…” ho rimuginato io, con lo sguardo sempre fisso sul santo in trunks. “È un sollievo. Non il fatto che io sia mentalmente disturbata, ma l’avere a che fare con un santo italiano, perché allora c’è ogni genere di possibilità. Col che non voglio dire che non sia una statua bizzarra, e tanto più perché, a vederla così, sembrerebbe una statua molto recente, e comunque la tunica/maglietta celestina non–“
Ed è stato a questo punto che il ragazzo davanti a me ha spostato il peso da un piede all’altro, muovendosi abbastanza da lasciarmi vedere che i trunks color bronzo non erano affatto trunks, ma la pettinatura a caschetto di una signora castana in piedi a metà navata, e per un gioco di prospettiva…
Er…
Figuratevi a questo punto la Voce della Ragione che cachinna senza ritegno, e figuratevi la Clarina che invece si sforza di restare seria – perché, dopo tutto, siamo a un funerale… la Clarina sarebbe anche lievemente delusa di non avere a che fare, dopo tutto, con un santo in maglietta della salute e trunks cinquecenteschi – ma, suggerisce la Voce della Ragione tra un cachinno e l’altro, può sempre trovare qualche consolazione nella contemplazione di sé stessa.
Dopo tutto, che cosa è più pittoresco? Una statua eccentricamente abbigliata, o una mentecatta che coltiva delle semi-allucinazioni elisabettiane nel bel mezzo di una messa funebre?