Cilecca
Uh, va be’…
Piccolo post estemporaneo e fuori ruolino, per costatare che il mio pesce d’aprile si è spiaccicato sul pavimento con rumore di semolino tiepido.
No, d’accordo: con rumore di fish pudding tiepido.
Ci ha provato solo Lanonresponsabile, e mi ha sgamata prima di subito. Mi si dice che mi sono tradita con la Curlandia & Semigallia…
Be’, per la cronaca, la Curlandia & Semigallia è assolutamente vera. Così come il duca Peter von Biron, la cessione alla Russia nel 1795, e persino la faccenda di Tobago.
Di fittizio c’erano soltanto il tentato coup e, si capisce, Zeni.
Ah no, anche Harald von Kettler è fittizio – per quanto i Kettler siano stati davvero la cosa più simile a una dinastia ducale che la Curlandia abbia mai conosciuto.
Ecco.
Pazienza, me ne faccio una ragione. I pesci d’aprile non sono decisamente il mio mestiere.
È il prezzo che si paga per essere troppo sottili.
I pesci d’aprile devono essere riconoscibili. E devono riguardare la vita-là-fuori. Fare un pesce d’aprile letterario è come raccontare una storia: che c’è di strano?
Se tu avessi scritto, mettiamo, che ti hanno incaricata di redigere i discorsi pubblici del presidente della Corea del Nord, sarebbe stato diverso 🙂
Oh… dite che ho sbagliato qualcosa?
E dire che l’ho farcito di similitudini e metafore ittiche, e pensavo proprio che il Ducale Ordine della Carpa…
Oh well.
Non so quale criterio usi per stabilire il successo del tuo pesce d’aprile, ad ogni modo mi sono bevuto tutta la storia in tutti i sensi possibili.
Be’, pensandoci bene, in effetti… 🙂