Serendipità Marittima
Non è la prima volta che succede – e ogni volta mi solleva da terra.
Avevamo già parlato di quella che Diana Gabaldon chiama historical serendipity, ricordate? Ne avevamo parlato in fatto di mercanti d’olio e segretari greci.
E la serendipità storica è quel fenomeno per cui si piazza in un romanzo storico qualcosa di fittizio ma plausibile e poi, in qualche modo, si scopre che poi così fittizio non era.
Si scopre che il nostro immaginario mercante d’olio c’era davvero, e che il segretario greco si chiamava davvero con il nome che credevamo di avergli inventato…
È una faccenda di estrema soddisfazione. Mette dei gradevoli brividini giù per la schiena, e la sensazione di essere in qualche modo sulla strada giusta. Di avere capito almeno un po’ questo secolo e questa gente su cui si sta lavorando. Per un istante si apre una finestra e si ha l’impressione di avere toccato qualcosa.
Ecco, è successo ancora.
Teatro, questa volta.
Acqua Salata & Inchiostro, ricordate? O comunque debba finire per chiamarsi.
Ebbene, c’è di mezzo John Masefield, di cui abbiamo parlato più di una volta. E sapevo che John Masefield aveva scritto un poema narrativo intitolato Dauber, che sarei stata molto curiosa di leggere, perché lo sospettavo parecchio autobiografico – almeno fino a un certo punto. Solo che non riuscivo a trovarlo.
Oh well, pazienza.
E invece poi l’ho trovato, a prima stesura pressoché finita. E l’ho letto, contando di trovarci qualcosa da aggiungere alla mia caratterizzazione del personaggio.
E…
E che diamine, un sacco di pensieri che Masefield attribuisce al suo protagonista erano… non c’è altro modo di dirlo: erano già nel mio play. Erano cose che il “mio” Masefield dice e pensa.
Al limite della parafrasi.
E vi dirò: è stato davvero piuttosto eccitante scoprire che ci ho preso da vicino. Che la Serendipità Storica ha colpito ancora.
Immaginatemi a un certo numero di centimetri da terra.
Tanta soddisfazione quando capitano queste cose! 🙂 Si vede che eri davvero sulla strada giusta!
Succede anche nell’altra direzione – leggevo la notte passata un racconto scritto nel 2003 o 2004, che prevede esattamente la Primavera Araba e la crisi dell’Eurozona.
Come idee buttate via, in due paragrafi, per creare il background della storia.