Musei, Archivi, Biblioteche

internet,jstor,library of congress,national trust,internet archive,mit,capital collectionsQuesto post è una collezioncella di link che vi volevo segnalare. Li ho raccolti qua e là, pensando di postarci sopra, e poi ho sempre rimandato…

Ma oggi è la volta buona. Consideratela una versione settembrina e studiosetta di quel vecchio post sul grand tour virtuale…

Allora, per prima cosa, JSTOR. JSTOR è nato nel 1995 come archivio digitale di pubblicazioni accademiche ad uso di università e biblioteche. Con gli anni, mentre le collezioni si facevano sempre più vaste, si è visto che anche i ricercatori individuali, gli storici della domenica e gli avidi lettori desideravano di poter accedere a questo genere di materiale – soprattutto quelli che, come noi, abitano a desolante distanza dalla biblioteca universitaria più vicina. Così, dallo scorso anno, JSTOR ha aperto il programma sperimentale Register&Read: ci si registra gratuitamente e si ottiene accesso a una selezione delle collezioni, da cui si possono leggere online fino a tre articoli ogni due settimane – con la possibilità di acquistare i singoli articoli da conservare. Per accedere con meno restrizioni a una selezione più ampia, da settembre sarà possibile acquistare un Jpass, una sorta di abbonamento mensile o annuale. E oer ora non ho idea del prezzo – ma sospetto che, soprattutto se si è interessati a scienze sociali, storia e letteratura, la ricchezza delle collezioni possa giustificare la spesa.

Poi ci sono le collezioni del National Trust , ovvero un ricchissimo archivio di immagini (quasi settecentottantamila) di opere d’arte, oggetti di design, libri antichi, strumenti musicali, gioielli e altri tesori contenuti nelle numerosissime dimore d’epoca d’Inghilterra. Le riproduzioni, pur non enormi, sono ottime, e si possono esplorare in base a diversi criteri: per luogo di appartenenza, per secolo o anno, per categoria, per autore… Perfetto per documentarsi su che genere di mobili, posate o abiti usassero nel tale o talaltro anno – a patto di nutrire questo genere di curiosità a proposito dell’Isoletta…

Di Internet Archive forse vi ho già accennato in qualche post, ma non ne abbiamo mai parlato diffusamente – e invece ne vale davvero la pena: è uno sterminato archivio di testi, film, musica, audio files audio (ci sono anche i radiodrammi!), siti web, immagini… Sterminato, in continua espansione e del tutto gratuito. Ci si registra e si cerca – that simple. E c’è anche la WayBack Machine, che raccoglie e conserva milioni di pagine web che non esistono più – una notevole consolazione e spesso un’utilissima ultima spiaggia nella complessiva inafferrabilità della rete.

E altre vastissime e varie collezioni (seppure con uno slant non del tutto incomprensibilmente americano) si possono consultare sul sito della Library of Congress: libri, stampa, film, immagini, manoscritti, musica, giornali radio, cataloghi di mostre, fotografie – il tutto ricercabile con una varietà di criteri, e la possibilità di farsi assistere via mail (o anche via chat) da uno staff esperto, competente e disponibilissimo.

E se poi invece, con l’approssimarsi di settembre, vi venisse voglia di rimettervi a studiare, perché non provare con i corsi online del Massachussets Institute of Technology, disponibili su OpenCourseWare? Economia, Letteratura, Ingegneria, Medicina, Tecniche Teatrali, Matematica, Scrittura Creativa… sono pochi gli argomenti su cui non ci sia un corso a disposizione. Si scaricano dispense, bibliografie ed esercitazioni, e poi si fa da sé.

Tornando sul nostro lato della Tinozza, ci sono le Capital Collections, archivio digitale delle immagini dei musei e biblioteche di Edimburgo – dove, per esempio, potete vedere in dettaglio e da molto vicino le opere della Scultrice Misteriosa.

E per finire, a titolo di dessert, Books Should Be Free, con questo nome un nonnulla demagogico, è una collezione di libri elettronici. I titoli, tutti nel pubblico dominio, sono disponibili in una varietà di formati e per lo più anche in forma di audiolibri. Nulla che non si possa trovare sul Project Gutenberg, se volete, ma più comodo a ricercarsi per genere – perché a volte si ha semplicemente voglia di un giallo o di un romanzo storico… 

Ecco qui. E non finirò mai di ripeterlo: non è meraviglioso, pur standosene in un paesino di campagna nelle pianure nebbiose, poter accedere a intere biblioteche lontane tutto un oceano?

 

 

 

Musei, Archivi, Bibliotecheultima modifica: 2013-08-30T08:05:00+02:00da laclarina
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2 Commenti

  • È meraviglioso sì, nonostante il servizio scadente della rete nazionale (che al di fuori dell egrandi aree urbane è fermo al 1998).
    Io di mio ti aggiungerei il sito OpenCulture ( http://www.openculture.com/ ), che fa un po’ da directory per tutte queste iniziative.
    E poi, naturalmente, ci sono tutti i siti gestiti da associazioni, club, singoli entusiasti, sugli argomenti più incredibili.
    È bello, il ventunesimo secolo.
    Spero che un giorno arrivi anche da noi.

  • Mah, qui siamo fortunati: la mia connessione è veloce e disinvolta, e non ho mai avuto problemi veri e propri – per cui riesco a godere dei vantaggi del XXI Secolo senza travasi di bile collaterali.