In Giro Per Velàzquez
Giornata di scampagnate, giringiro e musei, giusto?
Ebbene, siccome il tempo è quello che è, e in ogni caso i picnic virtuali sono di scarsa soddisfazione, che ne dite di una mostra? Una mostra che non esiste del tutto, what’s more?
E allora vi propongo Velàzquez. Diego Rodriguez de Silva y Velàzquez, per dirla tutta (e che nomi meravigliosi hanno questi Spagnoli…), pittore dei Re e dei mendicanti, dei santi e dei buffoni di corte, dei papi e delle sguattere… Inventore di quello spazio indefinito e luminoso in cui i le figure sono ancorate solo dalla loro ombra, l’uomo la cui tecnica impalpabile e la cui vita eludono del pari gli storici dell’arte.
Velàzquez, ciambellano oltre che pittore del suo re, dipinse relativamente poco – e di alcune sue opere si sono perse le tracce. Ma di quel che c’è, gran parte di può vedere senza muoversi da casa – meraviglie della Rete!
E allora ecco diegovelazquez.org, che riporta le opere complete… Forse fin troppo, perché secondo Laura Cumming degli autoritratti – con l’eccezione del pittore in mezz’ombra de Las Meninas – potrebbe essere sano dubitare un po’ e non tutte le attribuzioni sono così universalmente accettate come il sito ha l’aria di implicare. E tuttavia c’è di che farsi un’idea. Ay de mi, le riproduzioni non sono così grandi e definite come potremmo desiderare, e allora…
Wikipedia offre una buona quantità di riproduzioni migliori – dipinti e schizzi. Vi si accede dalla lista ragionata in Inglese o in Spagnolo*.
E tuttavia le riproduzioni migliori si trovano sul meraviglio sito del Museo del Prado. Naturalmente c’è solo quel che appartiene al museo, ma c’è di che passare ore ad osservare i particolari più minuti, quasi pennellata per pennellata (anche se, considerando la tecnica di Velàzquez questa è un’iperbole più di quanto lo sia in altri casi).
Ecco qua. Un viaggio nel Seicento spagnolo asciutto e vivido – e alla fin fine malinconico – di uno dei pittori cui dobbiamo in buona parte la Spagna Come La Immaginiamo. Ci sono modi peggiori di passare un pomeriggio di Pasquetta – che ne dite, O Lettori?
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* In realtà c’è anche in Italiano, ma – forse per differenze di attribuzione – è più ridotta…