Mag 28, 2018 - libri, libri e libri    2 Comments

Presentazioni – una Guida Ragionata (Parte II)

BookLSi era parlato qualche giorno fa della Legge di Murphy applicata alle presentazioni di libri – dal punto di vista dell’autore del libro. Se n’era parlato per S., reduce dalla presentazione del suo primo libro… Yes, well – forse sarebbe stato meglio parlarne prima della presentazione – but still.

Poi salta fuori che S. si è convinta di essere un’autrice difficile da presentare, a causa di un’innocua e minuscola modifica alla scaletta… Oh, S. – no, credimi: gli autori difficili sono davvero, davvero un’altra cosa! La tua presentazione è stata liscia e gradevolissima da farsi. Alla tua presentazione è andato tutto bene. Sono ben altri gli inconvenienti veri per chi non ha il suo libro sul tavolo – e nessuno di essi, o S. si è prodotto alla tua presentazione!

Cominciamo dicendo questo: posto che proiettori, readers e gente stramba nel pubblico sono gioie da dividersi equamente tra autore e relatore, ci sono quelle tachicardie e quei travasi di bile che sono appannaggio esclusivo del secondo.

panels-clipart-panel-discussion-4C’è, in primo luogo, l’introduttore occasionale o istituzionale. Può essere il presidente dell’associazione culturale che organizza l’evento, può essere un altro scrittore amico del protagonista della serata, può essere il locale assessore alla cultura. In genere questo personaggio esordisce con “sarò breve” – e allora è il caso di preoccuparsi – dopodiché può lanciarsi in una serie di terrificanti attività. Può lasciarsi prendere la mano e prodursi in voli pindarici su argomenti variamente connessi con il libro sul tavolo – da aneddoti sull’infanzia dell’autore ai programmi dell’associazione fino al dicembre del 2019 – mentre i suoi due minuti si dilatano in una mezz’oretta. Col tempo s’impara ad inserirsi fermamente nel primo scampolo di pausa utile, ringraziare, sottrarre il microfono e passare oltre. D’altra parte, è ancora peggio quando l’introduttore, preso da entusiasmo, fa qualche affermazione notevolmente sbagliata sul libro o sull’autore, che poi starà a voi correggere con diplomatico garbo, se proprio non è possibile glissarci sopra. O ancora, potrebbe dire buona parte di quello che avevate intenzione di dire voi – nel qual caso potrete fare una di due cose: esordire dicendo che vi hanno bruciato molto terreno e poi girarci attorno, oppure girarci attorno senza spiegazioni. Oddìo, potreste anche ripetere imperterriti quello che è stato già detto, sperando di essere più originali, più brillanti e più memorabili, ma non è una strategia che mi senta di consigliare.

HwkPoi  c’è l’Esperto. L’Esperto voi non lo conoscete bene, è stato invitato dagli organizzatori perché sembrava una buona idea, perché ha scritto anche lui (ma non un romanzo) sullo stesso argomento, o per qualche altra ragione consimile. L’Esperto arriva salutando a mala pena, riserva un particolare gelo all’autore e guarda molto male anche voi. L’Esperto siede con aria di falchetto maldisposto mentre voi introducete l’argomento, presentate lui e l’autore e poi gli date la parola. L’Esperto prende fiato e, con un lucchicio famelico negli occhi, si getta sul romanzo e lo fa metaforicamente a pezzettini molto piccoli. Voi lo guardate inorriditi, scambiate occhiate piene di pathos con il presidente/assessore/organizzatore, sorvegliate con ansia la montante crisi isterica dell’autore. Quando finalmente si ferma, satollo di strage e compiaciuto, voi cercate di smussare la situazione parlando della vivacità del dibattito, del fascino degli argomenti controversi, delle meraviglie della licenza artistica – il tutto inalberando il vostro miglior sorriso e guardando negli occhi a turno tutti gli spettatori visibili. Forse riuscirete a ipnotizzarli nella convinzione che non sia successo nulla di spiacevole. Intanto, non trascurate di rivolgere una piccola prece al Cielo, perché rafforzi i nervi e il sense of humor dell’autore.

AuthorGià, perché c’è anche l’autore. L’autore, pensate voi, dovrebbe essere l’ultimo dei problemi, giusto? Voi siete lì per parlare bene del suo libro, per stimolare un’interessante discussione in proposito, per contenere l’esuberanza dell’introduttore, dell’esperto e del pubblico. L’autore dovrebbe essere solidale e grato, giusto? E quindi abbassate la guardia e, quando l’autore scorre con gli occhi la scaletta che avete concordato e vi chiede se può fare lui il reading al vostro posto, voi dite che sì, certo… “magari ci alterniamo”. Lui/Lei sorride con aria che, ripensandoci a presentazione passata, vi parrà molto meno innocente di quanto sembri al momento. Avrete modo di rimpiangerlo quando, invece del paragrafo concordato, l’autore andrà avanti a leggere due pagine intere, mentre il pubblico comincia ad agitarsi sulle sedie. Per la prima volta fate finta di nulla – pensate persino a un piccolo equivoco. “E adesso, vuoi leggerci questo paragrafo, X?” specificate al momento della seconda lettura, e indicate per bene con il dito. Ma X sfora di nuovo, ed appare chiaro: l’autore ha una sua agenda – che non è quella concordata. A questo punto, non resta che riprendere in mano la situazione. Senza parere, a lettura terminata, spostate scaletta e libro fuori dalla portata dell’autore e, alla lettura successiva, annunciate la vostra intenzione di leggere un paragrafo che vi ha colpiti particolarmente. Procedete così, fermi e sorridenti, fino alla fine. C’è anche un’eventualità peggiore: che l’autore si risenta di qualche domanda o qualche argomento, e allora c’è poco da fare. È una di quelle situazioni-mentadent in cui programmare le domande in precedenza aiuta – bilanciate il vostro gusto per la spontaneità dell’intervista con il caso di sgradevolezze, considerando che mettere pubblicamente alla griglia un autore non diventerà mai una disciplina olimpica.

E con questo siamo ben lungi dall’avere esaurito le possibilità d’incidente. Considerate questo post come uno di quei cartelli stradali “pericolo cervi – 3 km”: non significa che per tre km possano capitare solo cervi, ma almeno si sa di dover stare attenti ai cervi in particolare.

Presentazioni – una Guida Ragionata (Parte II)ultima modifica: 2018-05-28T10:00:00+02:00da laclarina
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2 Commenti

  • Ancora un’analisi ironica e veritiera! Grazie per queste riflessioni. Sì, è difficile…

    • Uh, scusa… Il commento mi era passato sotto l’uscio!
      Sono contenta che il post ti sia piaciuto – e che ti ci ritrovi. 😉
      Vedrai, è questione di pratica e di esperienza: non è che queste cose smettano di succedere – ma col tempo impari a navigarci in mezzo senza patemi e senza traumi. In bocca al lupo, author!