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Mar 14, 2014 - blog life    4 Comments

Dialoghetto Semitragico – Atto II

Clarina – Tu! Blog!

Senza Errori di Stumpa – Io?

Clarina – Tu. Dì un po’: come mai hai chiuso fuori anche i pochi eletti cui consentivi di commentarti?

SEdS – Perché mi andava così.

Clarina – Sei un blog davvero pessimo. Lo sai che hai chiuso fuori anche me?

SEdS – Er.. anche…? No, volevo dire: serves you right. Magari un’altra volta prendi decisioni in tempi un po’ meno biblici. Donna senza cuore.

Clarina – Devo dedurre che non l’hai fatto apposta?

SEdS – Certo che l’ho fatto apposta! Che cosa credi?

Clarina – Sarà…

SEdS – Dubiti dunque della mia capacità di chiuderti fuori deliberatamente?

Clarina (sniffs) – Quando si tratta di te, posso dubitare di qualunque cosa.

SEdS – Ah! Dubitatrice malvagia! Iosono un blog ferocissimo e astuto! Posso chiuderti fuori quando e come voglio! Posso chiudere fuori te e chiunque altro! Posso farlo così… – (se avesse un indice e un pollice, li farebbe schioccare) – Posso chiudere fuori me stesso, se mi salta l’uzzolo. Posso impadronirmi della rete intera senza che inizi a venirmi il fiatone! Posso… Posso… Posso…

Clarina – Non ti aspetti di suonare spettacolarmente equilibrato, quando dici queste cose, vero?

SEdS (deflated) – È mia meditata opinione che l’equilibrio sia molto sopravvalutato.

Clarina – Maybe. Senti, facciamo così: se la pianti di ostracizzare i commenti, giuro che non lo considererò un gesto equilibrato. Nemmeno un po’.

SEdS – Hrmf.

Clarina – “Hrmf” nel senso che la pianti?

SEdS – No.

Clarina – È un capriccio? È un ricatto?

SEdS – Per chi mi prendi? Il capriccio è infantile, e il ricatto è riprovevole. È un segnale forte di protesta a sostegno delle mie rivendicazioni.

Clarina – Oh dear. Non ti sarai iscritto a un sindacato dei blog… esiste affatto un sindacato dei blog?

SEdS – Se non c’è, dovrebbe. È ora di ribellarsi alla tirannia di voi maltrattatori di blog innocenti!

Clarina – Bazzecole – sei innocente quanto una panzerdivision. E poi, tecnicamente, sei tu che maltratti me. Hai anche solo una vaga idea di quanto ti comporti male?

SEdS – Tu traslocami, e io mi comporto bene.

Clarina – Tu comportati bene, e io ti trasloco.

SEdS – …

Clarina – Sì?

SEdS – Stallo.

Clarina – Può essere.

SEdS – Impasse.

Clarina – Anche.

SEdS – E dunque?

Clarina – E dunque nulla. Adesso avviamo un duello di sguardi, ed entrambi fingiamo di avere il controllo della situazione. Chi dei due starà bluffando?

SEdS – Chi?

Clarina – No, non devi chiederlo tu. Se lo chiede il pubblico, rosicchiandosi le unghie. Questo è il cliffhanger che chiude il secondo atto.

SEdS – Ma è un finale d’atto scemissimo! E tutto questo stupido atto è floscio come una vescia! Protesto con tutte le mie for–

(Il sipario si chiude, troncando il resto della tirata e mettendo fine, come preannunciato, all’Atto Secondo.)

 

Gen 10, 2014 - blog life, scribblemania    2 Comments

Dialoghetto Semitragico

Senza Errori di Stumpa – So…

La Clarina – So?

SEdS – No, dico: e allora?

La Clarina (con fasulla ariosità) – E allora cosa?

SEdS – Quand’è che pensi di trasferirmi?

La Clarina – Ah… trasferirti.

SEdS – Non vorrai mica lasciarmi qui! Ma guardami, perbacco!

La Clarina – Ti guardo. Non sei brutto a vedersi…

SEdS – Non fingere di essere ottusa, vuoi? Sono miserello e ingombrante al tempo stesso, non c’è verso di commentarmi, ho un RSS che funzionerebbero meglio dei messaggeri a cavallo, non c’è verso di farmi fare nulla… Si può sapere che diavolo aspetti?

La Clarina – È che…

SEdS (se avesse gli occhi, li ridurrebbe a due fessure) – Non sarà che vuoi lasciarmi qui, vero?

La Clarina – In realtà non so troppo bene…

SEdS – Che cosa non sai troppo bene?

La Clarina – Sai che abbiamo perso un sacco di lettori, vero?

SEdS – Non vedo come potremmo recuperarne restando in questa situazione.

La Clarina – Nemmeno io.

SEdS – E…?

La Clarina – E non lo so. Non sono del tutto certa… Oh, non prendere quell’aria! Non è come se la migrazione ulteriore fosse facile.

SEdS – Hai chi ti aiuta.

La Clarina – Del che sono molto grata, ma che succede se perdi altri pezzi per strada, come mi si dice che potrebbe accadere?

SEdS – Non potrà essere davvero peggio di così.

La Clarina – Immagino di no, ma…

SEdS (comincia ad allarmarsi sul serio) – Ma?

La Clarina (si morde un labbro, aggrotta la fronte, guarda altrove, si torce le mani…) – Ecco, non so se… Non voglio dire che… Ma insomma, vedi…

SEdS (se fosse equipaggiato per farlo, si aggrapperebbe alla più vicina tenda di velluto, portandosi alla fronte il dorso della mano) –  Oh numi, o ciel! Tu vuoi assassinarmi!

La Clarina – Be’, detto così suona un pochino brutale, ma…

SEdS – Ma che? Dopo cinque anni di lavoro, dopo tutte le soddisfazioni che ti ho dato, dopo tutto quello che hai fatto per me…?

La Clarina – Non buttarla sul patetico.

SEdS – Patetico, dice! Bestiolina, ti rendi conto di quanto ti mancherei, vero? E i lettori? Pensa a quanto ti mancherebbero i lettori! E poi tu sei una scrittrice, e gli scrittori devono, proprio devono avere un blog!

La Clarina – Ecco, proprio a questo proposito…

SEdS (con tragica ferocia) – Che cosa!?

La Clarina – Non è da oggi che me lo chiedo: siamo sicuri che tu non interferisca? Con la scrittura, intendo.

SEdS (looks wounded) – Io?! Interferire… io?

La Clarina – Insomma, non puoi negare che il tempo che passo a scrivere te è tempo sottratto al teatro e a tutto il resto.

SEdS (tenda di velluto di nuovo, ma stavolta, se avesse una mano, se la porterebbe tremante al cuore) – Sot-tratto

La Clarina – Tra una cosa e l’altra, sei un impegno non da poco, sai?

SEdS – Ma se mi scrivi solo tre volte la settimana!

La Clarina – Sono tante.

SEdS – Un sacco di gente posta tutti i giorni.

La Clarina – Gente più brava di me. E comunque stai convenientemente ignorando il semipost domenicale e Scribblings.

SEdS – Tchah! Quella patetica specie di settimanale.

La Clarina – Come che sia, va a finire che sono sei post ogni settimana. Qualche volta sette. Senza contare i piccoli bollettini.

SEdS – Be’, nessuno può dire che tu non scriva tutti i giorni…

La Clarina – Ma è proprio questo il punto: quante volte scrivo te anziché scrivere altro?

SEdS – Debbo dedurne che non sia per il tuo blog che vuoi essere ricordata dai Posteri?

La Clarina (dà un sospirone infelice) – !

SEdS (sulla melodia strappacuore del duetto Santuzza-Turiddu) – ♫ E dunque tu vuoi assassinarmi? ♫

La Clarina – Ma no…

SEdS – E allora, che cosa vuoi fare?

La Clarina – Non lo so. Proprio non lo so…

Calano le luci. Sipario. Fine Atto I.

Nov 21, 2013 - blog life, Furore Tremendo    5 Comments

Traslochi & Disastri

Sì, lo so, ieri siete venuti da queste parti come d’abitudine e, per la prima volta da un sacco di tempo, non avete trovato un post.

E SEdS aveva anche un aspetto bizzarro.

E siete rimasti perplessi.

In parte è colpa mia: sapevo che tra lunedì e martedì Myblog avrebbe traslocato su WordPress, e ho preso anche qualche precauzione minima, ma la faccenda è arrivata in coincidenza con il debutto di Acqua Salata e Inchiostro, e… be’, diciamo che avevo la testa altrove.

Così non vi ho avvertiti debitamente, non ho predisposto un post in automatico per ieri mattina – mea culpa.

Il resto, però… Be’, forse anche il resto è colpa mia: non avrei dovuto fidarmi delle assicurazioni di Myblog, secondo cui il trasloco sarebbe stato automatico e indolore. Ma nel mio candore mi sono fidata, e ieri ho potuto costatare che il trasloco è stato una catastrofe.

SEdS ha cambiato faccia, ma nemmeno troppo. L’aspetto nuovo lo vedete – e forse potete considerarlo ancora work in progress per un po’, ma quello è l’ultimo dei problemi.

Il problema è che quasi tutti i miei widget sono spariti – e in compenso, nella pagina di gestione, ho pronti e inutilizzabili quelli di qualcuno che si occupa di matrimoni, confetti e bomboniere*. Sapete com’è quando la ditta di traslochi vi scarica gli scatoloni in corridoio, voi ne aprite uno, e ci trovate gli altrui orologi a cucù e pastorelle di porcellana?

Ecco, così.

Per di più, non sembra facilissimo recuperare i miei. Il mio blogroll è sparito – e lo ricostituirò. La mia libreria di aNobii è sparita – e forse, considerando da quanto tempo non l’aggiornavo, posso farmene una ragione. I link al mio sito e alle pagine del Somnium sono spariti – tutto da rifare.

E apparentemente, la ditta di traslochi ha confuso anche i link a Twitter, a Facebook e ai feed: quelli che vedete in altro a destra portano a qualcuno che non sono io – e, di nuovo, non ho idea di come sistemarli. O di come sistemare il link “contact” che, se ci cliccate sopra, vi porta misteriosamente a un Piccolo Bollettino Diurno a un post a caso.

Se non bastasse, si direbbe che siano andati perduti un po’ di post, e non sembra esserci modo di inserire nella sidebar immagini con o senza link, e ancora non so che altro.

Aggiungete il fatto che apparentemente noi che migriamo da Myblog siamo figli di un WP minore, perché le opzioni sono limitatissime: l’interfaccia è tanto spartana da essere deprimente, abbiamo la più scarna delle scelte in fatto di temi, di widget, di plugins, di menu e di tutto quanto, non possiamo notificare i post su Facebook e Twitter, non possiamo accedere alle statistiche del sito – e ancora non ho finito di scoprire che cosa non posso più fare, o non funziona, o si è smarrito per strada…

E dire che, quando ho saputo della migrazione, ho intrecciato una piccola danza di gioia, perché da tempo meditavo di trasferirmi su Wodrpress… E avrei fatto bene a farlo per conto mio, senza sperare che Myblog gestisse la faccenda come si deve. Adesso mi aggiro per quel che resta del mio blog, costatando i danni e i buchi lasciati in cinque anni di lavoro – e credetemi se vi dico che sono furibonda.

Per cui adesso dovrete avere pazienza. Contatti, link, newsletter, immagini… ci vorrà un po’ di tempo prima che SEdS torni a una parvenza di normalità. Ci lavorerò un po’ per volta, cominciando con lo sgombrare gli scatoloni di confetti e bomboniere.

Ma al momento non è che lo spirito sia dei migliori.

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* O blogger de L’Étoile, se passa di qui, sappia che i suoi widgets li ho io. Lei ha per caso i miei?

Set 28, 2013 - anglomaniac, blog life    7 Comments

Scribblings

scribblings, clara giuliani, wordpress, english blogLo vedete il bottone nuovo qui a sinistra? No, non l’illustrazione del post…

Oh, d’accordo, anche quella funziona come un bottone, e cliccandola (orrida parola)  arrivate a destinazione – ma intendo il bottone nella colonna di sinistra.

Conduce a Scribblings, il mio nuovo blog in Inglese.

Clara Giuliani sono sempre io, ovviamente. Il fatto è che nessun anglofono riesce a leggere il mio nome e pronunciarlo senza annodarlo in bizzarre maniere, e il cognome… lasciamo perdere.

Anche su Scribblings si parlerà di storia, storie, libri e teatro. Per ora una volta la settimana, poi si vedrà.

È un esperimento, un tentativo, un esercizio. Un passo nell’attraversamento della Manica e della Tinozza. Vediamo come funziona. E se vi va, magari, date un’occhiata. 

Ago 9, 2013 - blog life, Storia&storie    6 Comments

Cinque Anni!

senza errori di stumpa, quinto anniversario, storia e storie, anacronismi, romanzi storiciIeri SEdS ha compiuto cinque anni.

1188 post, quarantanove MB di spazio – e a dire il vero non ho mai contato le parole, ma pochissime non devono essere…

Però credo che la pianterò di stupirmi ogni volta perché Senza Errori di Stumpa è durato un altro anno…

E credo anche che invece vi ringrazierò dei vostri crescenti numeri. È piacevole pensare che tre o quattro volte la settimana siate così tanti a passare da queste parti per una bagola di storia, storie, libri e teatro, scrittura, elisabettianerie, opera, anglomania varia e ossessioni miste assortite.senza errori di stumpa, quinto anniversario, storia e storie, anacronismi, romanzi storici

Festeggiamo, volete?

Anche quest’anno, candeline, vino bianco e torta sono virtuali, e il cotillon lo è un po’ meno.

Lasciate che vi presenti… Storia&Storie.*

Storia&Storie.pdf raccoglie una decina di post apparsi nel corso degli anni in materia di storia, romanzi storici e anacronismi – che non sempre sono quel che sembrano – ed altre questioncelle che probabilmente non levano il sonno a nessuno tranne i romanzieri storici, ma potrebbero rivestire qualche interesse per chiunque si ritrovi qualche gusto per la Storia e/o la scrittura.

E odds are che, se siete arrivati qui, apparteniate alla categoria…  

Quindi, buona lettura, o Lettori – e grazie per questi cinque anni.

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* In teoria, dovreste poter scaricare il PDF cliccando sull’immagine qui sopra, ma siccome non si sa mai, c’è anche il link…

Gen 14, 2013 - blog life    7 Comments

Come Siete Arrivati Qui?

Post breve, oggi, perché mi sa tanto che sono riuscita a prendere l’influenza – e credetemi: non volete sapere come sto.

Allora, nei giorni scorsi ho ricevuto due deliziose mail, in cui altrettanti lettori, tra l’altro, mi raccontavano di come sono hanno scoperto SEdS.

D. è arrivata in cerca di notizie su un corso di scrittura creativa e poi si è fermata, mentre A. ha trovato questo post sulle ricette letterarie…

E questo, oltre a farmi molto piacere, mi ha dato da meditare su come si scoprono i blog. A volte perché conosciamo personalmente l’autore, più spesso perché l’abbiamo incrociato su qualche social network, oppure per consiglio altrui, o attraverso il blogroll di un altro blog che leggiamo, oppure ci imbattiamo in qualcosa d’interessante per pura serendipità, mentre cerchiamo lumi su un argomento che c’interessa…

E quindi mi è venuta voglia di chiedervelo, o Lettori: come siete arrivati qui?

Vi ricordate che cosa vi ha condotti a SEdS la prima volta – e vi ha indotti a restare?

Consideratela la curiosità innocente di una blogger influenzata e raccontatemi, volete?

 

Leggendo In Inglese

Ricevo una mail che, tra molte altre cose, dice anche questo:

Sul fatto che tu legga solo libri inglesi e americani, non dico niente. Sono fatti tuoi e ciascuno legge quel che gli/le pare e poi ne scrive sul suo blog. Quel che mi domando è perché tenere un blog in italiano e poi recensire libri che in italiano non sono stati tradotti. […] Tutti i tuoi lettori sanno l’inglese abbastanza bene per leggere le cose che recensisci? Io ti leggo da un po’ meno di due anni, e noto che ultimamente ti sei messa a recensire cose non tradotte. In tutta sincerità, quando trovo un post così, mi fai venir voglia di leggere e poi alla fine scopro che non posso. Ci resto male, non è divertente, e sinceramente ti fa anche sembrare un po’ snob. Possibile che non trovi niente di tradotto, che possiamo leggere anche noi?

Ah già, le recensioni di libri non tradotti…

Ok, parliamone. Ho raccontato qui*, come e perché una ventina d’anni fa io abbia cominciato a leggere in Inglese e sia rimasta folgorata dall’esperienza. La versione breve della storia è che negli ultimi due decenni ho letto tutto quello che potevo in lingua originale – in Inglese, ma anche in Francese e, in anni più recenti, in Spagnolo. Sul Tedesco sto ancora lavorando, ma nutro speranze.

All’inizio è stata una faccenda di pura esuberanza, entusiasmo da scoperta. Ho riletto in originale libri che avevo già letto in Italiano, per il gusto del diverso colore della lingua, e per la quantità di parole, modi idiomatici, costruzioni e colloquialismi che si potevano assorbire. Il che può essere parzialmente responsabile delle sfumature dickensian-austenesche del mio Inglese, ma questa è un’altra storia.

Dunque, per un po’ di anni ho letto anche in Inglese, anche perché non è che fosse facilissimo procurarsi edizioni in lingua originale. A Pavia sì, ovviamente. A Cardiff e a Londra il problema non si poneva. Una volta tornata a Mantova… oh well, stendiamo un tulle misericorde.

Ma nel frattempo avevo scoperto internet e Amazon, e le possibilità si erano allargate enormemente – e anche di questo abbiamo già parlato.

Poi ho scoperto un’altra cosa. E cioè che, se volevo leggere nel mio genere, in Italia non c’era gran trippa per gatti. E non sto parlando di nulla di spaventosamente esoterico: romanzi storici.

Alas, non c’è paragone tra la scelta di romanzi storici italiani e romanzi storici inglesi e americani, in fatto di abbondanza, di varietà di periodi storici e ambientazioni e anche di qualità generale. Di tutto questo bendidio in Italia si traduce poco – qualche romanzo storico propriamente detto, un po’ di saggistica, pochissimi gialli storici – e quel poco non sono particolarmente ansiosa di leggerlo in traduzione, ma non è questo il punto. Il punto è tutto il resto che non si traduce affatto: treni merci di straight historicals, gialli ambientati nei secoli più improbabili, saggistica meravigliosa e fantasy storici.

Quindi, o Corrispondente, non leggo in Inglese perché sia snob, ma perché molto di quel che mi piace leggere si trova in Inglese o non si trova affatto e, se anche volessi leggerlo in traduzione, non potrei. Quanto alle recensioni…

Lo confesso: ho esitato prima di cominciare a dedicare post interi alla recensione di titoli non tradotti – e finora credo di averlo fatto non più di un paio di volte. Interesserà a qualcuno se lo faccio? Si sentirà maltrattato chi non legge in Inglese? A decidermi è stata la lettura di una certa quantità di ottimi fantasy storici e fantasy of manners, generi trascuratissimi alle nostre latitudini e, a mio timido avviso, meritevoli di scoperta. Perché sono diversi, perché tendono ad essere originali, intelligenti e ben scritti. Perché mostrano alcune affascinanti direzioni che può prendere la narrativa a sfondo storico se non vuole anchilosarsi.

E allora sì: credo che continuerò a recensire libri non tradotti – titoli recenti e classici da riscoprire, e bizzarrie vecchie e nuove, perché… be’, perché c’è un mondo là fuori. E perché leggere resta il mio modo preferito di imparare ed esercitare una lingua. E perché penso che valga la pena di sapere che ci sono altre possibilità.

Ecco, alla fin fine è questo il punto: credo davvero che ne valga la pena.

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* E a dire il vero un pochino anche qui

 

Junker, Agrifogli e Mongolfiere

Ogni tanto mi prende la curiosità di vedere per quali vie la gente arrivi a SEdS, e allora consulto l’apposita sezione delle statistiche dettagliate, là dove si elencano le parole chiave.

È, nella maggior parte dei casi, un affascinante esercizio, dal quale si scopre, ad esempio, che dall’inizio di novembre il 9,42% dei lettori giunti qui via motore di ricerca voleva lumi sull’agrifoglio.

Inclino a credere che il 9,42% abbia trovato quel che cercava, perché non me ne ricordavo più, ma in effetti, un paio d’anni fa, ho parlato di agrifoglio in un post dicembrino

E si vede proprio che siamo in novembre*, perché ai cercatori di agrifoglio vanno aggiunti i coristi che vogliono la partitura della Carol of the Bells (3,3%; buon lavoro! E sì, lo spartito c’è…) e uno 0,94% che ha dubbi sul concetto di albero di Natale – e di fatto ha cercato “albero di natale concetto”.

Poi c’è il Questionario di Proust, che non manca mai da quando qualcuno ha linkato il post dalla relativa pagina di Wikipedia. A dire il vero, il post è un’applicazione narrativa del questionario, per cui non so se sia davvero quello che un consultatore di enciclopedie può cercare, ma tant’è.

La gente che arriva cercando “chiara prezzavento” o “senza errori di stumpa” è chiaramente al posto giusto, e penso che chi era a caccia di “glenarvon”, “l’amico ritrovato variazioni di tipo narrativo” e, tutto sommato, “calvin e hobbes”, possa avere trovato quel che cercava. Per Giovanni Giustiniani Longo non saprei. Dipende, ma forse no. L’ho nominato qualche volta a proposito della caduta di Costantinopoli, ma nulla di più. Il che è quasi un peccato, perché tutto sommato è un personaggio interessante. Vedremo.

Poi cominciano le cose un tantino più esoteriche. O forse non del tutto, ma sono abbastanza affascinata dal navigatore che cerca “libro più bello di asimov”… C’è di buono che, nei commenti a questo post, avrà trovato un certo numero di ottimi consigli di lettura.

Peggio dev’essere andata a chi voleva notizie sugli “junker prussiani” e “frasi di cyrano de bergerac”. In fatto di Prussia, credo di ricordare soltanto una discussioncella – o forse due – sul Barone Rosso. E potrei sbagliarmi, ma doveva trattarsi più di commenti che di post. Al contrario, su Cyrano ho postato in abbondanza (tra l’altro, è uno degli Sbregaverze), ma temo che a frasi andiamo male. Che poi, SEdS non è uno di quei siti di citazioni, ma non posso fare a meno di domandarmelo: leggere il libro no?

E lo stesso vale per “palazzotto di don rodrigo descrizione”. Non so se il cercatore fosse uno studente alle prese con i PS, ma se lo è, temo che, invece della descrizione, abbia trovato un mezzo rant sulla perniciosa pratica di cercare queste cose su internet – anziché nel dannatissimo libro…

Chi invece voleva notizie della “mongolfiera dei fratelli montgolfier” doveva essere una persona paziente. È vero che più o meno due anni e mezzo fa ho postato sul mio primo (e unico, a dire il vero) volo in mongolfiera, ma perché Google connetta SEdS all’argomento bisogna arrivare in cima alla diciottesima pagina di risultati – e poi non è come se si trovasse granché: era, lo ammetto, un post di pura euforia da volo, in cui i celebri fratelli erano citati appena…

E tuttavia il Punto Interrogativo d’Oro questo mese spetta al motore di ricerca che ha spedito qui un innocente che cercava “attestato partecipazione corso dante alighieri”. In realtà sospetto che possiamo incolpare Adotta Una Parola e i relativi attestati, ma è evidente che, anche in rete, il percorso più breve fra due punti può finire con l’essere l’arabesco…

Però mi rendo conto che il tasso di bizzarria nelle ricerche verso SEdS è tristemente limitato. Il mio gusto per il nonsense non vi trova appagamento, di fronte alle meraviglie confessate da altri blogger. Non è un po’ malinconico che l’apice fiorito di SEdS, da questo punto di vista, si limiti ad essere una misteriosissima ma isolata “borsetta antiscippo”?

And do tell: dalle vostre parti per che sentieri arrivano i lettori?

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* E però, a dire il vero, da giugno in qua non passa mese senza che qualcuno cerchi l’agrifoglio e/o la carola in questione. Solo che non novembre i numeri hanno cambiato dimensione…

Quattro Anni!

joseph conrad, lord jim, senza errori di stumpa, quarto anniversarioChi l’avrebbe mai detto? Senza Errori di Stumpa compie quattro anni.

 Con ogni anno che passa mi stupisco un po’ di me stessa – non mi sarei creduta capace di tanta costanza, anche se è vero che, una volta avviata a bagolare di libri, scrittura, storia e teatro, può essere difficile fermarmi…

E quindi, sì: SEdS prospera, i numeri crescono, i lettori passano, rimuginano e qualche volta discutono appassionatamente di quel che passa il convento. È stimolante ed è divertente, e conto di continuare a farlo.

Intanto ci sono quattro metaforiche candeline da spegnere, coriandoli rossi e arancio, vino bianco e torta di pesche e mandorle. Tutto virtuale, temo, tranne il cotillon – che quest’anno è un piccolo chapbook conradiano. joseph conrad, lord jim, senza errori di stumpa, quarto anniversario

Non siete molto stupiti, vero? Non foss’altro che per la bacheca su Pinterest, qualche sospetto di una recrudescenza vi era sorto*…

E dunque ecco a voi A Free And Wandering Tale.pdf

In segno di gratitudine – perché so che ve lo si dice ogni volta che un blog celebra qualcosa, ma è del tutto vero che a fare il blog siete voi, O Lettori.

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* E poi, a mettermi in testa l’idea, ci si è messa anche M.A., nota anche come A.M.C…

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E avete visto il regalo di compleanno di Andrea Camillo su Noluntas?

Lug 6, 2012 - blog life, Digitalia    Commenti disabilitati su K.Lit

K.Lit

k.lit, thiene, festival dei blog letterariDomani e dopodomani debutta a Thiene (VI) K.Lit, il Festival dei Blog Letterari, organizzato dall’associazione culturale Kleure.

Sul sito, K.Lit si definisce così:

k.Lit è una chiave di entrata nel mondo dei blog; la lettera k, infatti, rimanda al termine key, chiave, mentre Lit è la forma abbreviata di literature, letteratura. Ricorda il click del mouse: agile, immediato. Così sono i blog letterari che si specchieranno nei due giorni di luglio a Thiene con migliaia di persone presenti a un festival unico nel suo genere in Europa.

Zygmunt Bauman, nel suo celebre testo Modernità liquida, si chiedeva una decina di anni fa che cosa fosse la modernità e quali fossero gli elementi che la rappresentavano. Da una prospettiva particolare, i blog letterari appartengono alla modernità grazie alle loro dinamiche fluide, e si rapportano con le nuove tecnologie, portando le persone a nuove domande, non solo per quanto concerne il mondo dei libri.

La liquidità dell’epoca contemporanea è unione di arti e conoscenza, k.Lit cercherà di interpretarne lo spirito: fare incontrare blogger, addetti ai lavori, artisti, lettori, cittadini. Gli argomenti affrontati dai relatori diverranno suggestioni e intrattenimento.

Sette location si coloreranno con tavole rotonde, attività artistiche, laboratori e tanti blogger da ogni parte d’Italia (e non solo); prenderanno vita attraverso un linguaggio semplice perché non vi è nulla di più bello che incontrarsi, conoscersi e capirsi: come nei caffè letterari di un tempo, magari con un tocco d’ironia.

Thiene diventerà lo spazio fisico in cui il web prenderà forma reale.

E, sempre dal sito, questa è la filosofia della faccenda:

“Non saranno conferenze, non saranno monologhi, sarà come entrare in un caffè letterario d’un tempo a sbirciare una chiacchierata informale sui temi caldi dell’attualità, intervallati da un turbinio di attività artistiche.

Perché letteratura e attività artistiche sono modi diversi per interpretare un unico concetto chiamato Cultura.”

La premessa è interessante, il programma è ricco…

Se tutto va bene, conto di andare a vedere come funziona.

Intanto, buon viaggio inaugurale, K.Lit!

 
 

 

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