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Ago 26, 2012 - editing, elizabethana, teatro    Commenti disabilitati su Piccolo Bollettino Notturno

Piccolo Bollettino Notturno

Oggi ho trovato il tempo per il mio play, ed è successa una di quelle cose.

Con improvvisa folgorazione mi sono resa conto che, anche prendendo per buona la primissima datazione possibile del Doctor Faustus, dovevo riscrivere daccapo almeno mezza scena.

E lo so, non dovrei lasciarmi schiavizzare dalle controversie sulle datazioni marloviane, e in fondo questo è teatro e non una tesi di dottorato… ma non c’è niente da fare. Dopo un rapido e feroce dibattito interiore, ha vinto la parte di me che, se deve barare con il Faustus e i Lost Years di Shakespeare, vuole ragioni migliori di quelle che erano sul tavolo oggi.

Che posso farci? Sono sei tipi d’idiota.

Se non altro, uno dei sei tipi è il genere d’idiota che non esce a cena per riscrivere la scena* e, pur non riuscendo a finirla, abbozza una soluzione che funziona anche meglio della scena originale.

Il resto è pesca di beneficenza.

E adesso è molto possibile che mi armi di segnali stradali di liquirizia e lavori ancora un po’…

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* E, se potete, perdonatemi la rima…

Piccolo Bollettino Notturno

Temo molto di avere vinto la scommessa.

Non ho combinato un bottone in tutto il benedetto giorno.

Vero è che ho fatto più bruta fatica fisica che in tutto l’anno passato, ho vigilato su una cotta pre-adolescenziale allo stato nascente, mi sono quasi staccata un’unghia con una presa elettrica, ho battagliato – e perso – con la mia stampante, ho sedato zuffe e attacchi d’ansia in un gruppo di anziane signore e ho fatto nordic walking, ma ho la sgradevole sensazione che tutto ciò non conti molto ai fini della revisione… 

Ma domani è un altro giorno – non è così che si dice? Domani pomeriggio si lavora, e che diamine.

E questo, per nessuna buona ragione in particolare, mi fa venire in mente che non ho ancora nemmeno uno straccetto di titolo…

Ago 24, 2012 - editing, elizabethana, teatro    Commenti disabilitati su Piccolo Bollettino Notturno

Piccolo Bollettino Notturno

Oggi ho combinato pochino.

Non è che non abbia combinato proprio nulla, ma non ho potato la scena di ieri e non ho concluso la scena di oggi.

Oh well, immagino che non possa andare dritta tutti i giorni.

Riuscirò domani?

Non ho una gran fiducia, ma vi farò sapere.

Ago 23, 2012 - editing, elizabethana, scribblemania, teatro    Commenti disabilitati su Piccolo Bollettino Notturno

Piccolo Bollettino Notturno

Un po’ più presto del solito.

Upstart Crow, la scena di oggi, l’avevo in buona parte sistemata come assignment per il corso di Karl Iglesias – il che è un bene, perché la giornata è stata, come previsto, impossibile*.

Qualche ora di lavoro post coenam mi ha condotta a un punto soddisfacente. È ancora troppo lunga, ma alas mi ci ritrovo affezionata.

Robert Greene è divertente da scrivere…

Prima di sfrondare vorrei sentirla letta, perché sulla carta sembra tutta necessaria. Ma in tutta probabilità sono io che non vedo le lungaggini per miopia da giornata e da malguidato affetto. Mi piace pensare che sarei capace di sentirle, le lungaggini…

Oh well – per stasera basta così, grazie. Domani non promette molto meglio, ma ho anche una specie di turno di guardia, potentially graveyard watch, in cui potrei riuscire a lavorare un po’ sull’ultima scena del I Atto.

O magari vedere se, col vantaggio di qualche ora di sonno, riesco a potare Robert Greene.

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* E mi piacerebbe vantarmi di avere eroicamente resistito alla tentazione di cominciare a leggere Foe, recapitato in tarda mattinata – ma ad essere sinceri è mancato il tempo materiale di cedere alle tentazioni, per cui…

Ago 22, 2012 - editing, elizabethana, teatro    Commenti disabilitati su Piccolo Bollettino Notturno

Piccolo Bollettino Notturno

Ho finito Once In The Service e, già che c’ero, anche la scena successiva – Always Missing Something.

Non ho mai strologato tanto sul ritmo di un dialogo in vita mia, ma non è facilissimo imprimere a delle battute in prosa un andamento giambico evitando che suoni forzato…

Il che, mi viene da pensare, sarà un divertimento supplementare quando si tratterà di tradurre tutto ciò. Pensieri notturni sparsi e prematuri.

E da domani a martedì prossimo si prospetta una settimana di fuoco, ma speriamo di riuscire a infilarci dentro anche un po’ di revisione e, se piace alle divinità preposte e io mi comporto come si deve, di finire il Primo Atto entro domenica.

Piccoli Editori A Mantova

piccoli editori a mantova, centro baratta, mantova, editing safariSabato 26 e domenica 27 La Biblioteca e Mediateca “G. Baratta” ripropone Piccoli Editori a Mantova, la mostra della piccola editoria. Ci si occupa, come vedete dalla locandina qui accanto, di graphic novel, editoria locale, narrativa, saggistica, poesia, libri per bambini e ragazzi, libri d’artista e molto altro…

È l’occasione di vedere e toccare con mano l’opera tante piccole realtà che, anche in questi tempi complicati, lavorano con coraggio, pazienza e amore per pubblicare questi arnesi irrinunciabili – in qualsiasi forma o formato li si voglia – i libri.

E se tutto questo non bastasse, ci sono la mostra di acquerelli curata da Mario Artoni, un trekking urbano, uno spazio per i gruppi di lettura, eventi per bambini, dibattiti, conversazioni…

Domenica 27 ci sono anch’io, alle 17.00, per chiacchierare un po’ di editing – questa faccenda semi-esoterica. piccoli editori, mantova, centro baratta, mostra della piccola editoria, editing safari

Il programma lo trovate sul sito del Centro Baratta, ma potete anche scaricarlo in formato PDF, completo di elenco dei partecipanti e informazioni pratiche per raggiungere il luogo – in versione cartolina.pdf oppure depliant.pdf.

Feb 19, 2012 - bizzarrie letterarie, editing    Commenti disabilitati su Omero E Il Suo Editor

Omero E Il Suo Editor

Assolutamente irresistibile – su segnalazione di Alessandro Forlani.

E se siete di Mantova o dintorni, e se vi va un po’ di teatro nel pomeriggio, oggi all 16.00, al Teatrino D’Arco, chiude Di Uomini E Poeti

Buona domenica.

Buona Domenica.

Ott 15, 2010 - editing    Commenti disabilitati su Ma che cosa fa di preciso un editor?

Ma che cosa fa di preciso un editor?

“Devo farti una di quelle domande…” mi annuncia D. con aria misteriosa, e io mi allarmo un pochino.

“Ma che cosa fa di preciso un editor?” è la domanda, e nell’intonazione del “di preciso” c’è quella specie di cauto scetticismo che conosco bene, perché lo vedo negli occhi della maggior parte della gente che mi chiede cosa faccio nella vita – specialmente dopo avere specificato che no, non sono una correttrice di bozze…

Tento con la mia strategia abituale, e rispondo con quella bella citazione di Arthur Polotnik (editor a sua volta, si capisce): Voi scrivete per comunicare alle menti e ai cuori altrui ciò che brucia dentro di voi, e noi editiamo per disperdere il fumo e permettere al fuoco di brillare. Qualche volta funziona. Intendo la citazione, non l’editing.

D. però ha una mente inquisitiva, o forse mi ha già posto la Domanda ed è stufo della Risposta standard…

“Bello. Molto. Ma in pratica?”

E mentre il resto della tavolata sghignazzava senza ritegno, mi è venuto in mente che non ha tutti i torti nemmeno lui: il mestiere dell’editor non è particolarmente ovvio e non è nemmeno facilissimo da spiegare nelle sue varietà e sfumature – però può essere d’interesse per chi scrive, vuole scrivere, ha scritto e medita di mandare il parto del suo ingegno Là Fuori in cerca di fortuna.

Così è nato Editing Safari: Visita Guidata a un Romanzo allo Stato Brado, che ha il pregio di riunire un’esauriente risposta alla Domanda con una specie di crash course in scrittura creativa. In pratica, una panoramica su alcuni principi narrativi e stilistici fondamentali, raccontanti attraverso l’ottica dell’editor, questa strana bestia che lavora sul colore, sulla grana, sulle venature, sulla consistenza, sui nodi, sulle magagne e sui buchi della scrittura.

 

Ott 4, 2008 - editing    2 Comments

Bucato

Su “Il Giornale” di oggi c’è una doppia pagina dedicata alla figura dell’editor.

Non è la prima volta, e un paio di mesi fa anche Benjamin, la rubrica di libri del TG1, aveva dedicato un servizio alla categoria.

Vogliamo dire che ci si stia accorgendo di noi?

Forse. Non è detto che sia un bene assoluto, però, e la doppia pagina de “Il Giornale” mostra molto bene il perché.

L’articolo principale riporta una serie di brevi interviste ad altrettanti editor di punta di grandi Case italiane, tutti intenti ad assicurare (e rassicurare) che la pratica dell’editing non è, per carità, non è assolutamente sinonimo di omologazione supina al gusto delle masse. “Io non dico mai ai miei autori di riscrivere questo o quello”, e “abbiamo fatto solo un leggero editing”, e cose così.

A questo articolo, ne segue un secondo, molto più breve, a proposito dei grandi editor anglosassoni, gente leggendaria come Gordon Lish e Susannah Clapp. Gente, si capisce bene, che adotta (e ammette) metodi un tantino più truci.

Il sugo della giustapposizione non è che ci sia editing ed editing, a seconda del lato dell’Atlantico su cui ci si trova, ma che il mondo editoriale anglosassone è più maturo, oppure più impudente, a scelta. Nessuno si scandalizza scoprendo che Raymond Carver non sarebbe Raymond Carver senza Lish. O che Ezra Pound faceva l’editor.

Da noi è diverso. L’intervento dell’editor dà all’intera faccenda un che di artigianal-commerciale, appanna la mistica della scrittura-arte, suscita reazioni che vanno dal lieve imbarazzo alla negazione violenta.

O, peggio, al rifiuto.

Per cui, non è davvero il caso di metterci troppo sotto i riflettori. Apprezziamo l’attenzione, ma lasciateci pure lavorare nell’ombra, grazie.

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