“Com’è, o Clarina, che non fai più quei post d’inizio estate in cui consigliavi letture vacanziere?”
Vero – un tempo facevo questa cosa, e poi non l’ho fatta più… E ho paura di non farla nemmeno quest’anno, non tanto per malvagità o terribile pigrizia – quanto per motivi linguistici: arrossisco nel confessar di leggere talmente poco in Italiano, che non ho granché da consigliare…
Però ho qualcosa da farvi vedere – che potrebbe tradursi in una lista di letture estive oppure no, ma è eminentemente estiva nella sua natura.
Allora, dovete sapere che qualche tempo fa, mentre lavoravo a un progetto non narrativo, mi sono imbattuta in una collana di romanzi avventurosi che la Mondadori pubblicò tra il 1933 e il 1935, chiamata Romanzi di Cappa e Spada. Armi e Amori. La collana conta trentaquattro titoli, con qualche classico del genere in mezzo a parecchie faccende oscure & dimenticate. C’è una certa quantità di historicals di Arthur Conan Doyle, primo tra tutti il meraviglioso Gérard*. Poi ci sono titoli minori di qualche autore celebre, come i due Dumas e la baronessa Orczy (meglio nota per il ciclo de La Primula Rossa). E poi ci sono autori che ormai ammontano quasi a una bizzarria bibliografica, tanto sono dimenticati come W.H. Ainsworth, contemporaneo e rivale di Dickens, autore del terribile L’Ammirabile Crichton, come Amedée Achard, iperattivo autore francese cui si attribuisce (erroneamente**) la definizione del genere “cappa e spada” e il buon Maquet, il collaboratore di Dumas padre, che ogni tanto scriveva anche in proprio.
Molti di questi autori di cappa e spada erano gente incredibilmente prolifica, con dei trenta o quaranta titoli accanto a rispettabili carriere più o meno d’altra natura. Achard era un giornalista e autore teatrale, Maquet lavorava appunto con il già straripante Dumas, Hauff era l’istitutore dei figli del ministro Von Hugel nonché un autore di fiabe (e morì a venticinque anni, quindi fece davvero tutto molto in fretta), Doyle aveva il suo daffare con Sherlock Holmes…
Ogni volume – o piuttosto numero, perché la collana si considerava un periodico – includeva, oltre al romanzo, “problemi polizieschi, varietà, passatempi, ecc.” (il n° 30 contiene persino una novella della Christie) e costava 2 lire.
Tre soltanto i romanzi italiani, uno dei quali di Alfredo Pitta, inoltre traduttore della maggior parte dei titoli inglesi, francesi e tedeschi***.
Il catalogo è una meraviglia: il solo elenco dei titoli è sufficiente a risvegliare l’undicenne che è in tutti noi – e spedirlo in soffitta a cercare spada di legno e mantello fatto con la tenda della nonna.
1. Giachetti, Cipriano, La tabacchiera dell’imperatore
2. Dumas, Alexandre père, Le due regine
3. Maquet, Auguste Jules, Gerardo di lavernie
4. Maquet, Auguste Jules, Il buffone gentiluomo
5. Maquet, Auguste Jules, La caduta di Satana
6. Maquet, Auguste Jules, La conquista di Parigi
7. Haggard, H. Rider, Iduna la bella
8. Achard, Amedée, I leoncelli
9. Achard, Amedée, Il Figlio del falconiere
10. Achard, Amedée, Il serpente
11. Achard, Amedée, Il vello d’oro
12. Achard, Amedée, Le lame rosse
13. Achard, Amedée, Un guascone a Parigi
14. Hauff, Wilhelm, Il castello di Lichtenstein
15. Hauff, Wilhelm, Il cavaliere ignoto
16. Doyle, Arthur Conan, Le guasconate di Gérard
17. Pitta, Alfredo, I Cinque falchi
18. Ainsworth, William Harrison, L’ammirabile Crichton
19. Doyle, Arthur Conan, Il pretendente
20. Doyle, Arthur Conan, I tre venturieri
21. Doyle, Arthur Conan, Il principe nero
22. Doyle, Arthur Conan, Le cinque rose
23. Doyle, Arthur Conan, Le tre imprese
24. Doyle, Arthur Conan, Nuove imprese di Gérard
25. Doyle, Arthur Conan, Saxon, l’avventuriero
26. Doyle, Arthur Conan, Il castello della paura
27. Barrili, Anton Giulio, Diana degli embriaci
28. Ainsworth, William Harrison, La figlia dell’astrologo
29. Orczy, Emmuska, Fiocco di neve
30. Orczy, Emmuska, I candelieri dell’imperatore [segue Il secondo Gong. Novella di Agatha Christie]
31. Orczy, Emmuska, Un Fiore nel turbine
32. Montepin, Xavier de, Capitan Rolando
33. Montepin, Xavier de, Il vendicatore
34. Dumas, Alexandre fils, Il romanzo del Salteador
Assolutamente meraviglioso. Non v’immaginate di essere ragazzini negli Anni Trenta, di aspettare in devozione il prossimo volume, di divorarlo di nascosto quando dovreste già essere a dormire e di giocare al figlio del falconiere o al cavaliere ignoto con i vostri amici?
E se poi volete pescare qualche lettura estiva, ci sono sempre le bancarelle dei libri usati, le biblioteche (e non dimenticate le meraviglie del prestito interbibliotecario) e, se avete voglia di cimentarvi con gli originali, il Project Gutenberg, Internet Archive o siti dedicati come DumasPère.
E dài, dopo tutto sono stata bravina: avventure avventurose, make believe, un po’ di caccia al tesoro… potrebbe essere più estivo di così?
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* Ebbene sì, oltre a scrivere Sherlock Holmes e fotografare le fate, Doyle scriveva anche romanzi storici. Iperattivo ancihenò. Consigliatissime sono le irresistibili avventure napoleoniche del Brigadiere (nel senso di Generale di Brigata) Gérard, di cui esistono edizioni più recenti, come una Mondadori del ’95 e una Fabbri del ’02 – magari da leggersi insieme ai Memoirs de Marbot, cui sono ispirate.
** In realtà fu Ponson du Terrail, ma poi Achard pubblicò un romanzo intitolato La Cappa e la Spada, e fine della storia.
*** Il che significa che il signor Pitta ha tradotto 28 romanzi in tre anni. Complimenti.