Senza Errori di Stumpa

Cavalli di un Altro Colore

Mi hanno commissionato una serie di traduzioni dall’Italiano all’Inglese. Tra l’altro, a proposito di colori e del loro significato culturale.

Parte del fascino della faccenda consiste nella quantità e varietà di significati che lo stesso colore può assumere presso diverse culture, ma quello che mi ha fatto pensare di più sono i diversi modi in cui usiamo i colori nel linguaggio.

 

E di conseguenza nella scrittura.

 

Ci sono associazioni logiche, per lo più legate a fenomeni naturali, che restano un po’ le stesse a tutte le latitudini. Tutti, o quasi, associamo il verde alla rinascita e il nero al buio.

 

Poi ci sono associazioni di significato di tipo culturale: il rosso, colore “peccaminoso” in Occidente, diventa il colore della purezza in India (e mi domando se la cosa abbia a che fare con le virtù purificatrici del fuoco…); il giallo significa coraggio in Giappone e codardia nel mondo anglosassone; il bianco è il colore delle spose e degli angeli, ma in Oriente significa lutto e morte. E il nero, il nostro colore del lutto, in Cina è associato ai bambini maschi. E’ chiaro che ognuno di questi significati ha ragioni culturali e antropologiche, qualcuna antica come lil fuoco purificatore, altre recenti come i celebri “sorci verdi”.

 

Infine ci sono le associazioni del tutto personali. Per Federico Garcìa Lorca il tramonto ha anche il colore dello zucchero; quando da bambina studiavo pianoforte, mi sono formata la convinzione che l’accordo DO-MI-SOL fosse giallo oro; la nonna di una mia amica diceva che i colori della primavera sono il bianco e il nero, come il petto e il dorso delle rondini.

 

Il che significa che ci sono infiniti modi di usare il colore e i colori per iscritto. Una sfaccettatura in più nella cangianza infinita del linguaggio. Il mare di Omero era color del vino, nel Tamerlano di Marlowe non compaiono altri colori che bianco, rosso, nero e oro; per Dick Heldar, la felicità è vedere l’azzurro nel bianco della neve al chiaro di luna…

 

Per contro, significa anche che ci sono ben pochi modi di sapere quali associazioni il nostro uso dei colori susciterà nel lettore.

Neppure quando scriviamo per lettori della nostra stessa cultura, della nostra stessa lingua, del nostro stesso condominio… Ciascuno, ma proprio ciascuno, ha la sua tavolozza.

Cavalli di un Altro Coloreultima modifica: 2009-02-16T19:34:00+01:00da
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