La colpa è di Davide Mana di strategie evolutive, che mi ha girato il Premio Unia, un meme libresco di quelli cui non mi so sottrarre, perché – forse ve ne sarà sorto il sospetto – una volta che mi si è avviata a parlare di libri, per farmi smettere occorre abbattermi a sediate*… E vi dirò, sospetto che UNIA sia un acronimo di qualche tipo, ma non arrivo a scioglierlo né per deduzione né per ricerca. Qualcuno ha idea?
Ma nel frattempo, grazie, Dr. Dee. Fo la riverenza e rispondo alle sette domande.
1. Qual è il primo libro che hai letto in assoluto?
Nel senso de “Il Primo Libro Grosso E Senza Figure”? Il Richiamo Della Foresta di Jack London, nell’estate dei miei sei anni, dopo vaste quantità di fiabe illustrate e Corriere dei Piccoli. Non posso dire che mi sia piaciuto alla follia, ma la soddisfazione! Quasi più una prova iniziatica che una lettura.
2. Hai mai fatto un sogno ispirato a un libro che hai letto? Se sì, racconta.
Tutto il tempo. Anche lasciando da parte gli incubi da fantascienza e da cose improbabili, una volta ho sognato dettagliatamente Fanny ed Eliza della Cena ad Elsinore di Blixen/Dinesen; un’altra volta di scambiare quattro chiacchiere con una vicina di posto in autobus che sosteneva di essere Penny Parrish; un’altra ancora di recitare la parte Bianca Trao in una riduzione di Mastro Don Gesualdo – e naturalmente non mi ricordavo le mie battute… Ma in realtà mi capita piuttosto spesso.
3. Qual è la prima cosa che ti colpisce in un libro? La copertina, la trama o il titolo?
Ah… non lo so. No, sul serio. Delle copertine diffido ferocemente. Chi non si è mai lasciato trascinare da una bella copertina e poi è rimasto deluso, alzi la mano. Le copertine sono subdole e malvagie. Le copertine sono tendenziose. Detto questo, mettiamola così: il mio emisfero destro corre al bel titolo con il gaio abbandono di un capretto su un pendio di erba tenerella – e intanto il mio emisfero sinistro sceglie in base alla trama, thank you very much.
4. Ti è mai capitato di piangere per la morte di un personaggio?
Cyrano, Giovanni Drogo, l’Henry Morgan della Santa Rossa, Sydney Carton. E poi, anche se non è proprio la morte di un personaggio, c’è il finale de La Cripta dei Cappuccini, con Franz von Trotta che grida Gott Erhalte! nella notte ventosa…
5. Qual è il tuo genere preferito?
La maggior parte di quel che ha a che fare con la storia. Romanzo storico tradizionale, saggistica storica, ucronia, giallo storico, fantasy storico… parlatemi di qualche secolo passato, e le probabilità che mi facciate felice sono ragionevolmente alte.
6. Hai mai incontrato uno scrittore?
Mi è capitato di incontrare Antonio Scurati, Bernard Cornwell e Toni Morrison, ma soprattutto… er, vi ho mai raccontato di quando ho fatto da interprete, guida e autista per Seamus Heaney? E c’erano anche Marie Devlin Heaney e Peter Fallon. E non esagero dicendo che è stata una delle Esperienze della mia vita.
7. Posta un’immagine che rappresenta cosa significa per te le lettura
Ma anche…
E per finire, dovrei passare premio e testimone ad altri sette blogger.Allora, vediamo un po’…
. Alessandro Forlani
. Marta Manfioletti
. Danilo Zanelli
. Della di Quartello’s Kitchen
. Mattia Nicchio
. Marta Traverso
. Patfumetto
E, o gente senza blog, se volete rispondere qui sotto nei commenti, siete più che i benvenuti.
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* Venerdì sera, durante una cena, un’ospite mi ha incautamente chiesto lumi sulla questione del Vero Autore. E gli altri – qualcuno per amara esperienza, qualcuno allarmato dal luccichio nelle mie pupille – si sono gettati come un sol ospite sulla linea del fuoco, hanno preso a gomitate la malcapitata e hanno dirottato la conversazione sulla tregua fra Israele e Gaza. Safer ground, you know.