Sì, be’, questo è un lunedì shakeloviano un po’ diverso dal consueto – perché il libro di cui parliamo è un ricordo, e nemmeno precisissimo.
E a dire la verità, non è nemmeno come se lo avessi letto tutto…
Dunque, cominciamo dal principio. Ero alle medie – il che vuol dire che sono passati ventotto o ventinove anni. Ora d’Italiano, e invece di ascoltare, leggevo su e giù per l’antologia. Forse erano interrogazioni altrui, perché alle medie ero una brava bambina e facevo quel che mi si diceva di fare e ascoltavo le lezioni… ma tant’è.
Curiosando per l’antologia, che era alta una spanna, mi ero imbattuta in una sezione di brani più lunghi, destinati ad essere letti durante le vacanze. Erano suddivisi per temi, e c’era una sezione dedicata ai ragazzini che praticavano le arti. C’era la storia di Priscilla, giovanissima allieva della scuola di ballo della Scala, che faceva il topo in una produzione (immagino) dello Schiaccianoci, e c’era qualcuno, forse il coreografo, la cui pronuncia non milanese (diceva “topi” con la o chiusa) era motivo di stupore e ilarità tra le ballerinette…
E c’era Tom. Tom era
Ecco tutto. Quasi trent’anni fa non sapevo nulla di Shakespeare, della Londra elisabettiana, dei bad quartos, dei ragazzini in parti femminili, dei pirati-stampatori, di Gabe Spenser che forse – forse forse aveva venduto Romeo e Giulietta a quel mascalzone di Danter. E di sicuro non sapevo che un giorno queste cose sarebbero diventate la mia passione. Però la lettura mi aveva colpita abbastanza per rimanermi impressa attraverso tre decenni. Direi che, se il Macbeth al Teatro Romano di Verona, più o meno alla stessa epoca, è stato il mio primo Shakespeare, questa pagina d’antologia è stata il mio primo contatto con la Londra elisabettiana.
Quel che mi dispiace è di non ricordare né titolo, né autore, né se il brano appartenesse a un libro italiano o tradotto, né nulla di utile… Ad essere sinceri, dopo tutto questo tempo, non sono più nemmeno del tutto sicura che il protagonista si chiamasse Tom. Ripetute ricerche nella vecchia riserva di antologie di mia madre non sono servite a nulla, e neppure internet, per una volta, è del minimo aiuto.
Per cui, niente. Oggi non ho titoli per voi. Soltanto il vago ricordo di un libro per fanciulli che mi piacerebbe molto ritrovare. Qualcuno per caso ha idea?