Senza Errori di Stumpa

January Blues

Ma a parte tutto, a voi gennaio piace?

Perché io devo confessare di detestarlo un pochino, gennaio.

Venendo come viene dopo tutta l’attesa decembrina, gennaio è una specie di enorme lunedì mattina cosmico – e a chi è che piace il lunedì mattina?

Insomma, dicembre è un mese di attesa, di preparazione e preparativi, di luce di candela, di agrifogli, di biscotti con le spezie, di carole, di ricordi… Non so voi, ma io non riesco a non investire dicembre di un senso di sipario che si taglia col coltello. Solo che in realtà il sipario non si chiude affatto (e per fortuna!), e poi arriva gennaio, e si resta con l’albero da disfare, le carole da togliere dall’iPod e tutto da ricominciare daccapo. Al freddo. Dopo avere preso quel genere di cattive abitudini che fanno tanto presto a stabilirsi nel corso della più breve delle vacanze…

E poi non è nemmeno questione di vacanze che finiscono. Da diversi anni in qua, a ben vedere, una volta scremati i preparativi, i parenti eccetera, le mie vacanze si riducono a un paio di giorni di letturaletturalettura, prima di tornare al lavoro. Tecnicamente non ho nemmeno più il tempo di prenderle, le cattive abitudini…

E tuttavia.

Un anno nuovo, tutto intero, tutto bianco… Ho detto che è come uscire nel gelo il lunedì mattina, ma c’è anche un po’ di sindrome della pagina bianca. E adesso da dove comincio? Mi dà i brividi il sol pensiero. E allora si fanno buoni propositi, e s’inizia un taccuino nuovo, e ci si compra un maglione rosso, e si spera che nevichi. Ecco, se nevica va bene persino gennaio. Se nevica va bene tutto. Credo di avervi già raccontato di come, all’epoca del mio primo vero e proprio run – un giro di repliche di Di Uomini e Poeti, back nel 2011, una serie di nevicate avesse costretto la compagnia a rimandare la prima… Ebbene, nemmeno questo era stato sufficiente ad appannare il mio entusiasmo per la neve. Se nevica va bene tutto – ma stiamo parlando del Mantovano, you know, dove le nevicate degne del nome sono un’occorrenza men che equinoziale.

E quindi siamo daccapo: una pagina bianca, di lunedì mattina, al freddo.

Che poi si sa: una tazza di tè, un’altra, un po’ di duro lavoro ed è fatta. La cosa peggiore è ricominciare. Prima di febbraio non mi ricorderò nemmeno più di questi mooligrubs. È solo questione di rimettersi in moto. Eccetera, eccetera, eccetera.

Certo.

Sicuro.

Come no?

Oh well. Credo che andrò a farmi un’altra tazza di tè.

E chissà, magari nevicherà…

January Bluesultima modifica: 2015-01-05T08:02:22+01:00da
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