La notte scorsa, intorno alle tre, ho finito la mia prima stesura – and glory be.
Centoquattordicimilaquattrocentonovantacinque parole.
Insomma, è possibile che abbia barato un pochino – appena un pochino, nel senso che il penultimo capitolo è un nonnulla frettoloso, e l’ultimo per ora è una collezione di scene e domande tenute insieme con il refe.
E il finale… be’, il finale magari non ha ancora quella che si chiama una forma precisa.
E ho un taccuino pieno di cose da aggiungere.
E mentre scrivevoscrivevoscrivevo in questi giorni un diluvio di possibilità,
Ma vi dirò una cosa – anzi, ve ne dirò due.
Prima cosa: tutto questo è per luglio. Per adesso ho finito, e le buone intenzioni sono di lasciare Ned a riposo per un mese e, se tutto va bene, riprenderlo in mano a luglio con occhi relativamente nuovi per la revisione. Dico “se tutto va bene” perché mi conosco, e ho un passato infelice in fatto di buone intenzioni… Ma d’altra parte ho un sacco di libri da leggere e varie altre cose da scrivere, e devo farmi perdonare gli ultimi cinque mesi da amici e famiglia, e non cominciamo nemmeno a parlare del lavoro. Sarà un giugno intenso anzichenò, anche senza Ned.
Ma non importa poi troppo. Non adesso, almeno. Non fino al prossimo romanzo.
Adesso viene un mese di normalità o giù di lì. E nordic walking. E giri in città. E cene con gli amici. E cose così. E magari qualche ora di sonno in più. E ho tanto idea che sarà luglio prima che me ne accorga.
E poi la revisione…
Ma intanto ho finito – e quanto mi piacciono i sipari che si chiudono!