Senza Errori di Stumpa

Le Fragole Della Signora Elton

Ah, Jane Austen, scrittrice meravigliosa e, quando vuole, fine umorista! E sperimentatrice, anche. Volete vedere uno stream-of-conversation? Volete un pezzettino di caratterizzazione superlativa? Volete una sorridente, piccola indagine sulla natura umana? Ebbene, allora, seguiamo i personaggi di Emma, e in particolare la detestabile Signora Elton, invitati nel magnifico giardino del Signor Knightley per una giornata di piccola agricoltura: la raccolta delle fragole, appunto. Per chi non avesse letto Emma, la Signora Elton è la moglie del Vicario, una detestabile, garrula e pretenziosa creatura, con un’alta opinione di sé e maniere atroci, molto condiscendente nei confronti di tutti – e in particolare dell’eroina eponima, la nubile Emma.

E adesso, fragole (traduzione mia):

La Signora Elton, in tutto il suo apparato di felicità, con il suo cappello a tesa larga e il suo cestino, era  prontissima a guidare tutti nel raccogliere, nell’accettare e nel discutere – e a nessuno era consentito di parlare o pensare ad altro che alle fragole – e alle fragole soltanto. “Il frutto migliore d’Inghilterra – e piacciono a tutti – e fanno così bene! Ma che magnifiche aiuole, e della migliore qualità – e che delizia raccogliersele da soli – e il solo modo di godersele davvero – e la mattina è il momento migliore – e non ci si stancherebbe mai – e tutte le qualità sono buone – ma le fragoline di bosco sono infinitamente superiori – e non c’è paragone – e le altre si possono a mala pena mangiare – e le fragoline di bosco sono così difficili da trovare – e quelle del Cile sono preferibili – ma quelle selvatiche sono le più saporite – e il prezzo delle fragole a Londra – e che abbondanza attorno a Bristol – e a Maple Grove – e la coltivazione – e quando rifare le aiuole – e non ci sono due giardinieri che dicano la stessa cosa – e non c’è una regola assoluta – e non c’è modo di far cambiare idea a un giardiniere – e che frutto delizioso – ma da mangiare in piccole quantità – e non buone come le ciliegie – e mirtilli più dissetanti – e l’unico fastidio è doversi chinare per raccoglierle – e che sole cocente – e che stanchezza mortale – e non si resiste – e bisogna andarsi a sedere all’ombra.

In poche righe Zia Jane cattura l’universale esperienza della raccolta delle fragole, con l’entusiasmo che declina mano a mano che il sole comincia a scottare e le ginocchia a protestare – e il carattere della Signora Elton, con la sua conversazione che procede fatua, sentenziosa e inarrestabile: non vi sembra di sentirla mentre conciona a voce troppo alta di fragole, fragole e nient’altro che fragole, impermeabile ai piccoli sospiri e al levare di occhi al cielo degli altri giardinieri dilettanti?

Ah, Jane Austen!

Le Fragole Della Signora Eltonultima modifica: 2011-01-28T07:41:00+01:00da
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