Quanto meno, così è stato per lui. Da ragazzino leggeva storie a puntate sulle riviste pulp, e a un tratto ha deciso che era capace anche lui. Non passava metà della sua vita a raccontarsene di simili?
Dopodiché, King non finge che dalla rivelazione in poi sia tutta una strada in discesa – anzi. Dopo la prima fiammata di entusiasmo cominciano le docce fredde, l’apprendimento dell’umiltà, i rifiuti, il duro lavoro… Però intanto la scintilla c’è stata, e ha spinto l’aspirante oltre la scogliera. L’aspirante ha smesso di aspirare e basta, e ci si è messo sul serio – tanto sul serio da mandare i suoi sforzi Là Fuori in cerca di fortuna.
La storia di un incidente del tutto diverso, invece, ricordo di averla letta a proposito di Alba de Cespedes. Storia narrata in prima persona, letta più di vent’anni fa in un’antologia scolastica – of all places – e davvero non ricordo se fosse tratta da un romanzo o da qualcosa di più personale, ma all’epoca ebbi l’impressione di qualcosa di molto autobiografico. Ricordo con una certa precisione questa bambina sola in un salotto all’imbrunire, accoccolata sul “divanetto di seta celeste”, immalinconita per qualche motivo. E a un certo punto le “belle parole” cominciano ad eromperle dentro “dolorosamente”. La piccola Alba scoppia a piangere per l’impatto della rivelazione, e non sa come spiegare quel che succede al padre che l’ha trovata in lacrime. E da quel giorno comincia a scrivere. Nulla a che fare col confronto, e non ho idea di quanto la storia sia romanticizzata, ma ci siamo capiti.
Quindi, quando concordo con Stephen King in fatto d’incidenti scatenanti lo faccio per una commistione di fiducia, precedenti letterari ed esperienza diretta dell’esaltante, prometeico momento in cui la scintilla scocca e i sogni allo stato gassoso prendono fuoco****. Non è detto che funzioni, non è detto che bruci a lungo e non è nemmeno detto che conduca da qualche parte – ma a parte tutto, è un momento felice nella vita di uno scrittore.
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* Molta della poesia dei Brontë aveva a che fare con i mondi immaginari di Angria e Gondal – prima o poi ne parleremo.
** E a volte viene da domandarsi se qualcuno dei rifiuti non fosse motivato anche dalle lettere, perché il ragazzo poteva essere davvero obnoxious, quando voleva.
*** A parte tutto, è proprio un bel libro – battaglia di Essling con sottile taglio meta-letterario. A quanto pare la traduzione italiana non è più in commercio. Tocca cercare copie di seconda mano – o leggere in originale, che è sempre una buona idea.
*** Waxin’ lyrical, am I?