Senza Errori di Stumpa

Pillole

E così è oggi. Tutto finito. Tutto passato – e nel migliore dei modi.

Ad essere sincera, questo post è stato scritto ieri sera – perché mentre leggete qui, in tutta probabilità sto recuperando qualcuna delle innumeri ore di sonno sacrificate alla causa.

E ad essere altrettanto sincera, ieri sera ero troppo stanca per scrivere molto più che qualche pillola, per l’appunto.

Quella stanchezza giubilante che scioglie le ginocchia, invetria lo sguardo e fissa il sorriso in un arco di felice ebetitudine – non so se avete presente.

Perché tutto, tutto, tutto, ma proprio tutto è andato meravigliosamente bene.

Vi racconterò più in dettaglio, ma a titolo di anticipo, sappiate che:

I. Non credevo possibile che il mio grado di adorazione nei confronti di Seamus Heaney lievitasse ancora – e invece è successo.

II. I poeti contemporanei che hanno lavorato sui temi virgiliani – e sull’Eneide in particolare – sono più di quanti se ne immaginino. O quanto meno più di quanti ne immaginassi io. Rosanna Warren è qualcuno che voglio scoprire. E forse anche Allen Tate.

III. Mai, mai, mai sfoggiare un paio di scarpe con la prospettiva di molte ore in piedi e/o una camminata.

IV. Ted Hughes decise di studiare antropologia e poi diventò il poeta che conosciamo dopo un sogno ai limiti del melodrammatico, con volpi parlanti e macchie di sangue.

V. L’attuale presidente della repubblica irlandese è un poeta. Ed è un ottimo presidente.

VI. Trovarsi in autostrada sotto una grandinata dai chicchi grandi come uova è un nonnulla allarmante.

VII. Duecento studenti che ascoltano per due ore in rapito silenzio sono una vista che fa bene al cuore. Heaney, con la sua meravigliosa chiacchierata sulla poesia, li ha stregati, catturati, commossi e trascinati.

VIII. Si direbbe che la poesia mantenga lo spirito elastico e indistruttibile. Non c’è praticamente nulla da cui Heaney – classe ’39 – si tiri indietro o si lasci sconcertare.

IX. Magari per essere la moglie di un grande poeta non sono indispensabili vaste dosi di pazienza, intelligenza, sense of humour, discrezione e determinazione – però di sicuro aiutano.

X. Con un poeta si può discutere a lungo e meravigliosamente sul significato e la ragione di un trattino. Un trattino.

XI. On a different note, gli implumi mi hanno sorpresa una volta di più, e il Burbero Benefico anziché il bathos che temevo, ha finito con l’essere una deliziosa, ingenua postilla alle mie tre meravigliose giornate.

XII. Quando dicevo che sarei stata contenta una volta arrivata a domenica sera… be’, non è che mentissi – ma di sicuro non dicevo tutta la verità. Mi mancheranno i miei irlandesi, ma anche le corse, i ritmi forsennati e la qualità fiammeggiante degli ultimi tre giorni.

XII e mezzo. Non ho più tonsille. Nemmeno una briciola.

Ecco, dodici e mezzo è un buon numero. Credo che per adesso possa bastare. Come si diceva un tempo a chiusura dei telegrammi: seguiranno notizie.

Pilloleultima modifica: 2013-05-06T08:05:00+02:00da
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