È tratta dal dramma omonimo di Victor Hugo, che è gonfio e purpureo quanto è possibile esserlo, ma è una di quelle cose che vanno lette una volta nella vita per capire come funzionava l’Ottocento. O magari visto a teatro…
Il che, se volete, non è facilissimo, visto che il Ruy Blas non si mette in scena proprio tutte le settimane – men che meno in Italia. In Francia, però… Ed è vero che la Francia è in Francia, ma c’è sempre la Reticella. Ve l’ho mai detto che adoro la Reticella? Tra l’altro l’adoro perché, a voler fare esercizio di Francese, ci sono modi peggiori per passare una domenica pomeriggio* che guardarsi il Ruy Blas del Théàtre National Populaire, datato 2011, con la regia di Christian Schiaretti, le scene di Rudy Sabounghi e le luci di Julia Grand. A parte tutto il resto, un’occhiata la merita perché è bellissimo a vedersi.
E buona domenica!
________________________
* E intendo “un pomeriggio” sul serio: al link trovate il primo di due video – e il tutto dura tre ore e noccioline…