Senza Errori di Stumpa

Il Perfetto Pescatore

Nato alla fine dell’epoca elisabettiana e morto una manciatina d’anni prima della Glorious Revolution, Izaak Walton era un prospero mercante di ferramenta a Londra. Pilastro della comunità, ben sposato, frequentatore di ecclesiastici e amico del poeta John Donne, forse avrebbe continuato così se, nel 1644, non avesse sentito l’esigenza di ritirarsi in campagna, al riparo dagli incerti della guerra civile…

E così, mentre l’Inghilterra andava a ferro e fuoco, il nostro Walton si ritirò in un idillio personale – una graziosa fattoria sulla riva di un fiumicello*, a meditare, scrivere e pescare.

E pesca oggi, pesca domani, dovette venirgli l’ispirazione: perché non scriverci un libro? Il che va a provare che l’umana natura non cambia poi troppo attraverso i secoli…

Ad ogni modo, Walton si mise a scrivere, e il risultato si fu, qualche anno più tardi, The Compleat Angler – il manuale di pesca fra i manuali di pesca, in dialogo, prosa, poesia e musica. E la Canzone del Pescatore, con tanto di spartito per due voci, riassume perfettamente lo spirito del libro, secondo cui non esiste passatempo superiore alla pesca, che è tranquilla, senza rischi, senza rovesci e senza mal di cuore, si sposa perfettamente con una ricca vita interiore, e poi stimola la convivialità e la generosità quando si tratta d’invitare gli amici a un buon pranzo di pesce.

Tutto ciò, il protagonista Piscator lo spiega in dettaglio al soggiogato passante Viator, insieme a una quantità di particolari tecnici, consigli e dritte, filosofia piscatoria, filosofia at large, digressioni ittiologiche, perle di buon senso e voli pindarici sulle arcadiche gioie della vita lungo il fiume…

Funziona? Forse non sono la persona giusta per dirlo, considerando che la mia competenza in fatto di pesca è men che nulla – ma certo è che, quasi quattro secoli più tardi, il buon Izaak è ancora il nume tutelare dei pescatori del mondo anglosassone, e se ben pochi si ricordano di lui come autore di placide biografie, tutti hanno l’aria di sapere che cosa sia The Compleat Angler.

D’altra parte, Izaak stesso coltivò il suo manuale per tutta la vita, ampliandolo di edizione in edizione – e ce ne furono molte, durante la sua vita – aggiungendo versi, aneddoti e capitoli tecnici, facendosi aiutare da amici e colleghi là dove non si sentiva esperto a sufficienza, e inserendo nel dialogo un cacciatore e un falconiere, forse per bilanciare lo spudorato peana della pesca.

Ad ogni modo, il libro riuscì a godere d’inabbattuto successo tra Commonwealth e Restoration… si direbbe che gli Inglesi pescassero con identico entusiasmo negli anni poco allegri di Cromwell come sotto il restaurato Carlo II – e in seguito, se è vero che, come leggenda vuole, non ci sia casa o locanda nelle campagne inglesi senza una copia di questo singolare manuale.

E io non so se ci siano pescatori tra voi, o Lettori, ma se a questo punto siete incuriositi, niente di meglio del Project Gutenberg per dare un’occhiata a The Compleat Angler, edizione illustrata del 1653.

 

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* Le cose che gli Inglesi sono capaci di chiamar “fiumi”…

Il Perfetto Pescatoreultima modifica: 2015-04-01T10:01:04+02:00da
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