Quindi sì, ho avuto la mia nevicata. La prima vera e propria nevicata da anni a questa parte – e mi ritengo soddisfatta.
Magari lo sarei ancora un nonnulla di più se non ci piovesse subito sopra… ma non cavilliamo, volete? Sono soddisfatta*.
E per dimostrarlo, ecco qui uno scampoletto rilevante di Maxence Fermine:
La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve.
>E, giacché ci siamo, anche una di quelle cose un pochino nonsense che si pescano girando qua e là per la Rete (o
Qui trovate un generatore di fiocchi di neve personalizzati. Dovete soltanto inserire un nome, una citazione – o, in realtà, qualsiasi cosa che si scriva in lettere, numeri e simboli – e vedrete comporsi il vostro fiocco di neve… Quello qui di fianco, per esempio, dice “Senza Errori di Stumpa”. And yes, I know – ma non vi fate idea di quanto sia grazioso. E addictive…
Ah well, niente. Così.
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* E in realtà c’è qualcosa nell’impermanenza delle nevicate… Prima o poi dovrò scriverci su qualcosa.