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C’è qualcosa nell’andamento fiabesco, nelle descrizioni del palazzo e della cattedrale, nel Dio che aleggia sui campi, nelle luci di taglio nella nebbia, che mi dà i brividi ogni volta che lo leggo o che lo sento leggere. Tra le altre cose, un dono delle atmosfere: chi altri sarebbe stato capace di fare delle vecchie bisce bianche un elemento perfetto nel quadro di quiete misteriosa e contenta nella notte di Natale in Duomo?
Ma non state a badare ai miei rimuginamenti: leggetelo.
RACCONTO DI NATALE
di Dino Buzzati
Tetro e ogivale è l’antico palazzo dei vescovi, stillante salnitro dai muri, rimanerci è un supplizio nelle notti d’inverno. E l’adiacente cattedrale è immensa, a girarla tutta non basta una vita, e c’è un tale intrico di cappelle e sacrestie che, dopo secoli di abbandono, ne sono rimaste alcune pressoché inesplorate. Che farà la sera di Natale – ci si domanda – lo scarno arcivescovo tutto solo, mentre la città è in festa?…
Il resto lo trovate qui.