Senza Errori di Stumpa

C’era un Elefante di Cremona…

Ne avevamo parlato in occasione della Giornata Mondiale degli Elefanti: ricordate l’elefante di Federico II? Quello ricevuto in dono dal Sultano d’Egitto Malik al-Kamil? Quello che Federico usava per le sue parate trionfali – e che pareva non avere altro nome che “l’elefante di Cremona”?

Ebbene, ho fatto una scoperta. Mi sarebbe piaciuto molto che l’elefante si chiamasse Provenzale – come era stato suggerito – ma in realtà Federico optò per un nome che era esotico e anche un filo bizzarro: Malik.

E sì, certo: in arabo Malik significa “Re”, e quindi è adatto a un animale così imponente e significativo – ma era anche l’attributo del donatore, and hence la bizzarria… Chissà che cosa ne pensò il Sultano, quando si vide appioppare una semiomonimia con l’elefante…

Ma in realtà inclino a credere che nessuno dovesse offendersi di alcunché: al-Kamil, sovrano ayyubide di sangue curdo e nipote del (feroce?) Saladino, era un uomo notevolissimo e un buon amico dell’Imperatore, con cui condivideva una mente aperta, un’insaziabile curiosità intellettuale, molti interessi e, sotto certi aspetti, una visione del mondo. E l’elefante era un simbolo di saggezza e maestà: non credo che l’omaggio potesse dispiacergli, tutto sommato… E di Malik, donato da un sovrano all’altro a cavallo dell’incontro tra due grandi menti che simboleggiavano due mondi, abbiamo persino un’immagine. La vedete qui sopra, ed è tratta dalla Cronica Majora di Matteo Paris.

Alla fin fine, per essere un elefante del XIII Secolo, Malik lo conosciamo piuttosto bene, vero?

C’era un Elefante di Cremona…ultima modifica: 2015-08-31T08:08:23+02:00da
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