Caccia Al Tesoro
Once upon a time si parlava (ricordate?) di libri perduti e di libri (ri)trovati. Più di recente lamentavamo con un gruppetto di amici che quel genere di ricerche si è fatto assai meno epico con l’avvento di Internet, perché è davvero abbastanza difficile non trovare un libro in qualche angolo del globo…
Addio caccia al tesoro, ci dicevamo. Da un lato c’è l’esaltante soddisfazione di poter avere – con il giusto grado di tenacia e una quantità di denaro di variabile entità – qualsiasi libro si possa desiderare. Dall’altro, la concreta possibilità di non trovare affatto quel che si cercava aggiungeva un notevole fascino alla cerca.
E il gruppo si divideva tra chi considerava lo sviluppo interamente positivo e chi invece conservava un’ombra di Complesso di Silver. E poi c’ero io, che non sapevo esattamente da che parte schierarmi: illimitate possibilità di ritrovamento o gusto della caccia?
Ed ecco che, manco a farlo apposta, il rovello è risolto per me.
O Lettori sappiatelo: sono ufficialmente a caccia.
Non di un libro, ma la cosa è decisamente book-related. Perché si dà il caso che sia nel bel mezzo di una delle mie ricorrenti crisi da Lord Jim – decisamente tempo di rileggerlo – e, nel ricercare immagini per la mia nuova bacheca Pinterest in proposito, ho riscoperto l’esistenza di un’altra e più promettente versione cinematografica oltre a quella deludentissima del 1965 con Peter O’Toole.
Riscoperto, dicevo. Lo sapevo già che c’era, ma non mi ero mai messa in testa di volerlo vedere. Adesso invece sì.
Victor Fleming. Millenovecentoventicinque. Percy Marmont e Noah Beery. Film muto*. E qui le cose si fanno interessanti, perché il film è sopravvissuto ma pressoché introvabile. Ne esiste una copia alla Library of Congress, ma si direbbe che nessuno abbia pensato di digitalizzarla. Può darsi che sia ancora una questione di date e di diritti – e questa sarà la prima cosa da accertare: chi detiene i diritti? Quando scadono? Sarà possibile digitare il film alla scadenza?
La LoC non è completamente contraria a fornire copie del proprio materiale – a patto che si tratti di opere di pubblico dominio, e che si sia disposti a sborsare un minimo di 250 dollari per ogni ora di film duplicato… Er.
Magari quando avrò venduto il mio primo bestseller – e forse per allora a qualcuno sarà venuto l’uzzolo di digitalizzarlo e distribuirlo. Ma nel frattempo è possibile che tenti di trovare altre strade perché, come vi dicevo, sono a caccia.
Per ora so solo che è considerato fedele al romanzo, che Percy Marmont ha un’aria molto più conradiana di Peter O’Toole e che Noah Beery riunisce in un solo personaggio il capitano tedesco del Patna e Gentleman Brown – il che produce una coincidenza grossa come il Sussex, ma potrebbe avere un certo senso, cinematograficamente parlando.
Ma vi terrò informati degli sviluppi.
Sono a caccia.
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* Incidentalmente: l’ho già detto quanto voglio fare un film muto per gioco?