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The (Silent) Call Of Cthulhu – Parte III

Ed essendosi venerdì, rieccoci per l’ultima parte di Behind the Scenes of Cthulhu.

Avevamo lasciato Sean e i suoi in alto mare – in più di un senso, ma lontano lontano cominciava a intravvedersi la fine delle riprese…

Fin Che La Barca Va (18 dicembre)
Riciclando elementi dal set dell’Alert e da un paio di produzioni teatrali, abbiamo costruito la chiglia dell’Alert per la sequenza in cui i marinai in fuga si avvicinano con la barca a remi e si arrampicano a bordo.  Era la prima volta che giravamo una scena con una barca a remi e l’effetto acqua. Ci sono voluti ingegno, un enorme carrello da barca, un sacco di stoffa, un sacco di ventilatori, un sacco di gente e qualche manciata di porporina, ma alla fine l’illusione ha funzionato alla meraviglia – anche se i nostri attori hanno notato che la combinazione di porporina e grossi ventilatori tende a rendere la respirazione… scintillante.

Poi abbiamo levato di mezzo la chiglia e preparato rapidamente la barca per le scene di voga in mare aperto. È stata una giornata dura – una di quelle giornate in cui bisogna imparare a fare del proprio meglio senza le risorse che sarebbe tanto bello avere. Però quel che abbiamo girato ha un bell’aspetto, adatto a raccontare una parte cruciale dell’emozionante climax di questa storia.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyI Sogni Son Desideri (12 gennaio)
Abbiamo ufficialmente finito con le scene girate dal vivo, costruendo e dipingendo con cura i tre set per le sequenze oniriche. Ogni set è stato progettato per inserire i nostri attori nell’infernale geometria architettonica della R’lyeh-incubo usando tecniche ed effetti speciali degli Anni Venti. Abbiamo studiato luci, costumi e trucco per complementare esattamente le R’lyeh create dall’inconscio di Wilcox e dell’Uomo, le riprese sono state preparate con precisione e tutto è andato liscio. Adesso la produzione passa a concentrarsi su musica, miniature e modellini. Nel frattempo, con il 95% del film già girato, i nostri editor sono già al lavoro su un montaggio preliminare.

E Adesso Quanto Manca? (2 marzo)
Er… un po’. Febbraio è stato un mese complicato, e alcuni membri della squadra avevano seri impegni del tipo non-Cthulu, così abbiamo rallentato un po’ il ritmo.  Però la palude in miniatura è quasi pronta per girare, e il mini-Alert è stato messo insieme come si deve e presto sarà pronto a sua volta. Appena saremo pronti per annunciare una data d’uscita, ve lo faremo sapere.

Ritorno Alla Palude (23 marzo)the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society
Abbiamo festeggiato l’equinozio di primavera con una nuova campagna di riprese. Andrew ha completato una gloriosa palude in miniatura in scala 1/24, più qualche pezzo in scala 1/6 per i primi piani. Aiutandoci con un sacco di nebbia, abbiamo girato un’abbondanza di riprese della nostra palude, e adesso questo bellissimo set in miniatura, che abbiamo impiegato sei settimane a costruire, andrà distrutto per fare posto alle prossime riprese di navi in mare.

L’Orrore del Mare (14 aprile)
Equipaggiati con un cielo artificiale, una riproduzione del Pacifico Meridionale e due modellini straordinariamente dettagliati della Emma e dell’Alert, abbiamo girato le nostre scene di navigazione in miniatura. Il tempo era buono, nessuno si è bagnato e in dieci ore di lavoro siamo riusciti a filmare tutte le riprese che ci servono per alcune cruciali sequenze marittime. Per ora il mini-oceano se ne starà a riposo mentre lavoriamo sulla mini-R’lyeh, ma in seguito combineremo città e oceano  per alcune sequenze – e tutti sapete perché…

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyE Sempre si Gira (24 aprile)
Avanti, sempre avanti – abbiamo girato due brevi scene di transizione:  un esterno dell’Università di St. Louis e l’immancabile scena di “Stivali nel Fango”. Per l’università abbiamo usato un liceo di Los Angeles che risale al 1911. Usando qualche miniatura ben fatta in prospettiva forzata, siamo riusciti a creare un’inquadratura d’ambientazione semplice ed elegante. E poi ci siamo trasferiti in una gola fangosa sopra Glendale, dove abbiamo filmato un primo piano di stivali che marciano nel fango, da montare tra una scena e l’altra di Legrasse e i suoi uomini che arrancano nella palude.

In Trasferta (30 aprile)
Non contenti della miriade di locations disponibili qui nella solatia Los Angeles, e senza badare a spese, i vostri amici della HPLHS hanno spedito per via aerea una troupe a Providence, Rhode Island, per filmare una scena – con tante grazie ad Anthony Penta, che ci ha ospitati. Non vi diremo davanti e dentro quale celebre edificio abbiamo girato, ma quelli tra voi che hanno letto attentamente il racconto di Lovercraft potrebbero riuscire a indovinarlo… Un indizio? È vicino alla Rhode Island School of Design.

In Primo Piano (7 maggio)
A ulteriore riprova del fatto che ci avviciniamo alla fine oggi abbiamo ripreso solo primi piani e transizioni. D’accordo, è roba piccola e non troppo eccitante, in confronto a quel che abbiamo fatto prima, ma sono particolari importanti per la narrazione. E quindi oggi i protagonisti sono stati labbra, dita, ritagli di giornale e un certo bassorilievo del Grande Cthulhu in persona.

Ultimo Atto (2 giugno)
Lo sappiamo, vi abbiamo tenuti sulla corda, ma ne varrà la pena. Ormai ci rimane solo da filmare Cthulhu in persona che galoppa per la nostra fantastica mini-R’lyeh non euclidea. Le riprese in stop-motion tendono ad essere una faccenda lunga, ma speriamo di poter sotterrare la cinepresa per dedicarci a editing e suono entro la fine di giugno.

Occhediamine! (9 luglio)the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society
“Ehi, com’è che non avete ancora finito?” Credetemi, ci stiamo lavorando. Costruire una mini-R’lyeh in scala non è mestiere da poco, ma crediamo che il risultato catturi la sconvolgente grandiosità del posto. Ad ogni modo, questa settimana facciamo le riprese delle miniature, e presto inizieremo a fotografare il Grande Cthulhu in stop-motion. Siamo grati della vostra pazienza.

Ci Siamo Quasi (2 agosto)
Ok, adesso resta da filmare solo il Grande Cthulhu in persona. Volevamo mostrarvi quanto è fico il pupazzo stop-motion, ma non siamo certi che possiate reggere la vista di un’immagine – però credeteci: è davvero fico. Ha un’armatura d’acciaio con 96 articolazioni, senza contare i tentacoli posizionabili, delle specie di branchie, gli occhi su antenne e gli organi del sogno. In più abbiamo dei grandiosi compositori nuovi, e stiamo editando come degli indemoniati. Speriamo di poter mettere in vendita il DVD all’inizio di ottobre. Davvero.

Conto Alla Rovescia (11 agosto)
I lavori si chiudono con il 20 di agosto – fine delle riprese, fine dell’editing. Il che significa, naturalmente, che per i prossimi nove giorni riprenderemo, comporremo, editeremo e monteremo fino a farci sanguinare le dita…

E Allora? (26 agosto)
Stiamo facendo il lavoro di fino sul sonoro. Stiamo anche preparando un paio d’inquadrature stop-motion per un ritocco. E nel frattempo i compositori scrivono come matti, e adattiamo la musica al film mano a mano. Ci siamo quasi. È questione di pochissimo. Le stelle stanno per raggiungere la giusta congiunzione.

E Le Stelle… (31 agosto)
Strani vapori emanano dalla nostra camera di montaggio… e gli angoli sono tutti di sghembo! La proiezione di prova per la troupe è imminente – non oso dire altro.

È Fatta (6 settembre)
Ebbene sì. Stiamo aggiungendo un paio di ritocchi per il DVD, ma il film è finito e questa settimana va in stampa. I nostri più vivi ringraziamenti vanno al cast, ai tecnici e a tutti i fantastici sostenitori che hanno seguito la produzione di questa folle impresa.

Ci sono voluti quattordici mesi di riprese, ed è stata una grande avventura. Non vediamo l’ora di mostrarvi il risultato – prestissimo.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyNo, Sul Serio… (14 settembre)
Ok, avevamo finito il film, ma il DVD è stata tutta un’altra faccenda. Abbiamo riempito il disco come un uovo, con The Call of Cthulhu, un divertente making-of, presentazioni, musica alternativa, varie lingue e altre sorprese, l’abbiamo impacchettato per bene – e poi l’abbiamo spedito in fabbrica per la stampa. Dovrebbe essere disponibile su Cthulhu Lives Store attorno al primo di ottobre. E per allora avremo anche un po’ di altra roba interessante…

La Fabbrica della Paura (29 settembre)
Da qualche parte nel New Jersey gli operai di una fabbrica di DVD sono tormentati dagli incubi – e non sanno perché…

Lo Schermo d’Argento (7-9 ottobre)the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society
Dopo tutto quello che avete letto qui sopra, finalmente siamo riusciti a vedere il film proiettato in un cinema, davanti a un pubblico vero, alla decima edizione dello Annual HP Lovercraft Film Festival di Portland. Meravigliosa esperienza. Il film è stato ricevuto con calore dalla folla, e si è guadagnato due premi Brown Jenkin: premio della giuria per il Miglior Corto e primo premio assoluto del pubblico. Abbiamo passato tre bellissime giornate con colleghi e fan. Non avremmo potuto avere un debutto migliore – nemmeno a scrivercelo. Be’, ecco, magari se Chtulhu si fosse fatto vivo…

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyCthulhu Lives (2006)
Abbiamo avuto una proiezione privata per cast, troupe e amici al Silent Movie Theatre di Hollywood, e dopo di quello il film ha girato per festival e cinema negli Stati Uniti, in Europa e nell’America del Sud. L’eccellente accoglienza da parte di stampa e fan è stata profondamente gratificante. Nel frattempo siamo riusciti a rimettere in ordine quasi tutto il casino che avevamo fatto durante le riprese, e… be’, sì: stiamo lavorando alla sceneggiatura della prossima produzione di HPLHS Motion Pictures.

***

Ed eccoci giunti alla fine… Tra l’altro, TCoC è stato proiettato anche in Italia, alle Giornate del Cinema Muto 2006. Fantastica avventura davvero, eh? Ve l’ho mai detto che mi piacerebbe tanto fare un film muto?

Ok, ricordatevi che il DVD è reperibile qui – e spero che l’incontro con Sean Branney e i suoi vi sia piaciuto. E sapete una cosa? Non è detto, non è detto e non è detto che questa faccenda non abbia qualche seguito…

Ott 26, 2012 - cinema, Vitarelle e Rotelle    6 Comments

The (Silent) Call Of Cthulhu – Parte II

Venerdì – e il venerdì torna Sean Branney con… Behind The Scenes of Cthulhu.

Ricordate? Avevamo lasciato la troupe bagnata fradicia per il primo acquazzone in sei mesi nella California del Sud – dove, secondo le canzoni, non piove mai…

Ma il bello doveva ancora cominciare…


R’lyeh in Cortile (4-6 novembre)

Il Piano
Sapevamo che, verso la fine dei lavori, avremmo dovuto filmare le scene di R’lyeh, però non volevamo farlo con un bel modellino o degli effetti digitali. Per dare il tocco finale a questo film ci serviva un set tridimensionale a grandezza naturale di R’lyeh. Andrew Leman sapeva che cercar di disegnare una pianta di R’lyeh era un’impresa da manicomio, così ha deciso di costruire invece un modello in scala. È venuto fuori una bellezza, tanto bizzarro quanto lo si poteva volere. Credevo di essere innamorato del modello – finché non ho chiesto ad Andrew in che scala fosse. È saltato fuori che dovevamo costruire un set di dieci metri per cinque, alto quasi otto metri. Un arnese delle dimensioni di una piccola casa, abbastanza solido perché otto attori più cameramen e tecnici potessero arrampicarcisi a piacere…  oh, e sto dimenticando il meglio: la geometria del tutto è così bizzarra che un angolo del set deve poter inghiottire un attore.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyCostruzione
I nostri amici Noah e Brad, nella loro incredibile disponibilità, ci hanno permesso di usare il loro cortile delle riprese. Sono sicuro che, se avessero saputo quanto doveva diventare grosso questo affare e cosa avremmo combinato nel loro cortile, non avrebbero mai accettato. Ma siccome non potevano averne idea, lo hanno fatto e noi ci siamo dedicati all’impresa di ridurre l’improponibile costo del materiale necessario a costruire il set. L’idea dei ponteggi è stato un colpo di genio. A buon mercato, metallici, solidi, facili da montare… la soluzione perfetta. In men che non si dica, Leman, Branney, Barry Lynch e Matt Fahey hanno montato sei ponteggi, ciascuno con un praticabile teatrale in cima. Poi abbiamo coperto tutto con dei fondali teatrali, e poi è stata la volta del cartone. Un sacco, ma proprio un sacco di cartone. Perché il cartone sarà anche un disastro con la pioggia e con il vento, ma è a buon mercato e perfetto per ricreare le superfici di pietra di R’lyeh.

Ma per R’lyeh serviva anche della stoffa – una quantità di stoffa. Per fortuna Branney (che dirige Theatre Banshee) aveva appena chiuso una produzione le cui scene erano fatte di abbondante stoffa, pannelli da tre metri per tre che abbiamo smontato, portato sul set e usato per rivestire le torri di ponteggio. Serviva dell’altra stoffa per ricreare l’oceano che circonda R’lyeh, e per quello abbiamo trovato una speciale stoffa azzurra, trasparente e luccicante, che crea un bell’effetto d’aacqua – specie se filmata in bianco e nero con illuminazione notturna. 

E poi abbiamo dipinto, dipinto e dipinto, e poi abbiamo aggiunto una scialuppa e, in meno di una settimana, abbiamo messo insieme una massiccia struttura cthulhoide che si poteva filmare da diverse direzioni e andava benissimo per le necessità della nostra storia.

Mercoledìthe call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society
Abbiamo riunito il cast, i tecnici, le squadre dei costumi e del trucco e abbiamo preparato i marinai per il loro primo sbarco a R’lyeh. Con soddisfazione generale (specialmente nostra), la struttura si è rivelata in grado di sostenere tutto il cast e di essere fotografata in diversi modi interessanti. Così i marinai terrorizzati si sono arrampicati su e giù per i ciclopici blocchi di cartone, mentre noi filmavamo la loro esplorazione della città.

Giovedì
Siamo tornati con qualche attore in meno per filmare alcune scene aggiuntive. La temperatura è calata parecchio – praticamente al gelo, per noi californiani dal sangue sottile… La sfida del giovedì consisteva nel filmare l’attore che interpreta Rodriguez mentre cade dalla cime della tomba di Cthulhu, giù nel vuoto pieno di miasmi. David Pavao non ha battuto ciglio quando gli abbiamo fatto fare un sacco di cose dolorose – e non una volta sola.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyCi rendiamo conto che le fotografie che vi mostriamo qui sembrano incredibilmente stupide, ma fidatevi: quando vedrete le immagini attraverso la lente della cinepresa e in bianco e nero, sarete piacevolmente sorpresi da quanto può sembrare bello questa mostruosità di cartone.

Venerdì
Abbiamo riunito di nuovo tutto il cast e, con l’aiuto di una scala da quattro metri piazzata a tre metri e mezzo d’altezza sulla struttura, siamo riusciti a fare delle riprese grandiose. A tarda sera siamo arrivati a quella che forse è la scena più complicata tra quelle di R’lyeh, quella in cui l’architettura locale inghiotte Parker. Per ottenere l’effetto giusto, abbiamo costruito in una parte del set un angolo a novanta gradi verso l’interno che, con la giusta illuminazione, sembra uno spigolo rivolto verso l’esterno. In quel punto gli attori saltavano da una piattaforma all’altra, e poi Chris Lackey, che interpreta Parker, doveva cadere the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyall’indietro nello spazio che sembrava non esserci. E magari detto così sembra facile, ma in realtà la faccenda richiedeva una discreta dose di coraggio, perché Chris doveva lasciarsi cadere all’indietro in un buco, senza vedere quello che faceva e sperando di atterrare sui materassi di schiuma nascosti di sotto. Chris capiva benissimo che cosa ci si aspettava da lui, ma il suo corpo non ne voleva sapere. Alla fine, però, siamo riusciti a gettare Chris tra le fauci dell’angolo diverse volte, e R’lyeh che lo inghiottiva faceva un gran bel vedere.

Per le due del mattino avevamo finito con R’lyeh. In seguito il set è stato smantellato e portato alla discarica e in un altro posto per il riciclaggio del materiale.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyLa Camionetta (18 novembre)

Dopo vari tentativi di filmare la camionetta d’epoca – tutti sabotati dal clima, dai meccanici, da problemi logistici e quant’altro – ci abbiamo provato di nuovo. Stavolta abbiamo mandato un carro attrezzi a una certa stazione di polizia in una certa città californiana di cui non facciamo il nome, perché non vogliamo mettere nei guai nessuno. Abbiamo caricato il nostro veicolo e siamo partiti in direzione del cortile di casa Branney con la camionetta, una macchina di pattuglia e l’Agente Aaron – un’autentica scorta della polizia. Siccome nessuno sul set aveva la patente adatta a guidare una macchina d’epoca, l’abbiamo faticosamente spinta su per un vialetto molto ripido e piazzata al posto giusto. Andrew ha aggiunto dei fari elettrici (quelli originali erano a gas) e uno stemma della polizia di New Orleans, attaccato alla carrozzeria con un magnete, e poi con un giudizioso uso di luci e nebbia, abbiamo trasformato il cortile di casa Branney in un’autentica palude della Louisiana con dentro un’autentica camionetta della polizia d’epoca.

Per Mare (24 novembre)the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society

L’ultima sequenza principale da filmare è quella con i marinai della Emma che salgono a bordo dell’Alert, il peschereccio abbandonato, prima di approdare a R’lyeh. Dopo un po’ di conversazione con gli indigeni, i marinai tornano di gran carriera sull’Alert, speronano Cthulhu e, piuttosto malconci, si lasciano alle spalle la dannata isola. Il che è un’ottima storia, ma una seria sfida per una troupe cinematografica a budget minimo. Per ciascuna nave serviva un set che a) fosse realistico, b) fosse uguale al modello della rispettiva nave, e c) somigliasse a un set cinematografico degli Anni Venti.

Ma tetragoni alle difficoltà, Leman, Branney e ciurma si sono lanciati nella costruzione di due set navali.

Siccome la sceneggiatura prevede solo una breve scena a bordo dello schooner Emma, abbiamo messo insieme un ponte con una ringhiera, un po’ di cordami e qualche vela. Aggiungendo una macchina della nebbia, un ventilatore industriale e i truccatori che spruzzavano acqua, siamo riusciti a catturare rapidamente una bella scena a bordo della Emma. Peccato che l’Alert fosse tutta un’altra faccenda.

the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical societyIl set dell’Alert doveva comprendere una vista dall’interno e una dall’esterno della cabina di pilotaggio su un peschereccio malandato. Il nostro amico Nick Offerman ci ha fornito un magazzino accanto alla sua eccellente falegnameria, e per una settimana abbiamo trafficato come squilibrati con connettori, compensato, cartone, plexiglas, strumentazione d’epoca, carte nautiche, un dito mozzato e diverse centinaia di pezzi di legno, per creare la cabina di pilotaggio dell’Alert.

Abbiamo finito di dipingere il set mentre gli attori venivano truccati. Badate a come nessuno tocca la ringhiera: è perché la vernice era ancora fresca. Poi abbiamo filmato fino a tarda notte, e alla troupe si sono aggiunti Aaron Vanek (video e foto backstage) e Kirsten Hageleit (responsabile delle luci oscillanti). Abbiamo filmato delle magnifiche riprese di azione sul ponte per le sequenze prima di R’lyeh, rimandando alla settimana successiva le scene di panico disperato dopo l’incontro con Cthulhu.

Film d’Azione (6 dicembre)the call of cthulhu, sean branney, the h. p. lovercraft historical society

Dopo avere rivisto la scena della tempesta, abbiamo deciso che riprendere il ponte dall’oceano, anziché viceversa, avrebbe fornito un’inquadratura migliore. Così abbiamo rimesso in funzione pioggia, vento e nebbia e abbiamo ottenuto delle riprese molto migliori della scena in cui, in mezzo alla tempesta, l’equipaggio della Emma scopre l’Alert alla deriva.

Abbiamo riservato il resto della giornata alla sequenza in cui i marinai sopravvissuti, una volta tornati a bordo dell’Alert, si preparano per lo scontro finale con Cthulhu. Una volta montata, questa sequenza durerà meno di trenta secondi, ma le inquadrature erano complicate e andavano fatte nel modo giusto. Per tentativi siamo arrivati a degli eccellenti effetti di luce, alcuni esperimenti con il trucco hanno dato ottimi risultati, e Dan Harper e Matt Fahey hanno fatto faville nella parte dei naviganti in preda al terrore…

***

E dunque lo scontro finale si avvicina, ma la fine della storia non significa la fine del lavoro per la troupe…

Non perdete il prossimo emozionante episodio di Behind The Scenes of Cthulhu!

E nel frattempo, se vi è venuta voglia di vedere il film, potete procurarvelo qui.