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Set 6, 2010 - Somnium Hannibalis    Commenti disabilitati su Cronache Villadosiane

Cronache Villadosiane

DSC03485.jpgA Roma! [foto Giorgio Andreasi]

Indecorosamente tardi, ma la notte scorsa sono rientrata alle tre da Villadose, dopo un’intensa duegiorni romana.

Cominciamo con il convegno di sabato pomeriggio, dove si è parlato di archeologia sperimentale, rievocazione, ricerca, divulgazione didattica e romanzi storici con passione e con spunti interessanti e un affascinante punto focale: la volontà di restituire (ai reenactors, al pubblico, ai lettori, agli studenti) un senso e una vicinanza, più che una conoscenza puntuale, della vita degli antichi.

Citerò tra tutti un particolare significativo: al British Museum è esposta la ricostruzione di uno scutum romano, le cui dimensioni e curvatura sono stati ricostruiti sulla base degli umboni di bronzo ritrovati in innumerevoli scavi. Ma, si chiedeva Giorgio Franchetti, presidente dell’Associazione Culturale S.P.Q.R. di Roma, è davvero sensato e legittimo utilizzare scudi di quelle dimensioni nelle rievocazioni di battaglie? Non molto, perché la statura media è cambiata notevolmente nell’ultimo paio di millenni, e di conseguenza la proporzione tra scudo e soldato che lo porta. Di conseguenza, S.P.Q.R. sta costruendo nuovi scudi per i suoi rievocatori, più grandi per riprodurre il modo in cui il soldato romano era coperto dallo scudo in battaglia.

Morale: lo scutum del British Museum rappresenta la storiografia e l’archeologia classiche, il cui compito è restituire scientificamente dati e reperti e una conoscenza il più possibile esatta del passato. Lo scutum di S.P.Q.R. è il simbolo di quelle discipline il cui scopo è speculare le cose che non sappiamo più, sulla base ed entro i limiti di ciò che sappiamo. Non tanto i fatti, ma un’idea del modo in cui quei fatti erano percepiti dai loro contemporanei, della mentalità che quei fatti elaborava, e sulla quale essi avevano un impatto.

In un certo senso, tutto il Mercato della Centuriazione Romana di Villadose è improntato a questa visione, con i suoi giochi di gladiatori, i suoi biscotti al farro, le sue danze antiche, le sue battaglie ricostruite, le sue tabernae, i suoi mimi. Si cammina tra le bancarelle di un mercato popolato da figuranti in costume e, a tratti, quando cogli una mercantessa chinata a recuperare una pezza di stoffa da una borsa, e un paio di danzatrici ti sorpassano di corsa con i tamburelli in mano, e l’aruspice scruta il volo degli uccelli, e il vento porta una zaffata di fumo di legna e carne arrostita, si può cogliere un attimo, la sensazione di quello che è stato.

Ieri sera, Somnium Hannibalis. Naturalmente è capitato di tutto, come sembra essere irrinunciabile tradizione teatrale: la consueta combinazione di proiettori, props, lampioni pubblici, nubi da pioggia e crampi che non volevano saperne di essere al posto giusto nel momento giusto*… ma alla fine siamo andati in scena con la nostra musica nuova, le nostre lance nuove, il nostro fuoco acceso nei bracieri, e gli Histriones si sono fatti onore con la loro più bella, intensa e asciutta interpretazione fino ad ora.

Dopodiché, digiuni, esausti, ridanciani e col calo di tensione, siamo piombati – cast&crew e camp-followers – sulla Taberna del Legionario per una tardiva cena di panini e piadine con porchetta. Credo che le gentilissime e pazienti signorine al banco si ricorderanno di Hic Sunt Histriones  per anni a venire.

Spero che anche Villadose e il suo pubblico si ricorderanno di Somnium Hannibalis, perché anche noi abbiamo fatto del nostro meglio nell’ottica di quel recupero speculativo che si diceva, riportando in vita, anche se per un’ora soltanto, quello che di Annibale non sappiamo e non potremo conoscere mai più, se non attraverso la rievocazione e la letteratura: la straordinaria personalità di un uomo che ha contribuito a plasmare quel mondo** così appassionatamente ricreato e celebrato in questi giorni.

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* Vale a dire decisamente altrove nel caso della pioggia e mai per i crampi, thank you very much.

** C’è stato un momento, durante la sfilata dei gruppi, in cui Annibale e i suoi Cartaginesi si sono ritrovati faccia a faccia con la sezione repubblicana della Legio I Italica di Villadose – Legione che Annibale distrusse insieme a molte altre, se non sbaglio. Devo registrare perfetto aplomb da entrambi i lati e nessuna scaramuccia estemporanea. In un certo senso, sarebbe stato pittoresco…

Set 4, 2010 - pennivendolerie    Commenti disabilitati su Sulla Via per Villadose

Sulla Via per Villadose

Ecco, nel primo pomeriggio parto per Villadose. Villadose essendosi tra Rovigo e Adria, a un centinaio di km da qui, e non avendo voglia di fare 400 km in due giorni, mi fermo in loco per una notte.

Tutto è pronto – no, non è vero, tutto è in via di preparazione: microbagaglio – due giorni e una notte: in teoria dovrei avere più carta e computer che altro, ma non si sa mai… tenuta seria per il convegno, tenuta da sbarco per la giornata di prove, corse e spostamento capitelli, tenuta ragionevolmente presentabile per la sera dello spettacolo – ma a strati, perché qui si è rinfrescato alquanto. E poi cartella con appunti per l’intervento, chiave USB con presentazione powerpoint (non dovrei averne bisogno, ma better be safe than sorry), computer portatile, qualcosa da leggere, orologio – che non porto, ma fa comodo da appoggiare sul tavolo per sapermi regolare sullo scorrere del mio quarto d’ora, abbondanti farfalle nello stomaco (ugh!), blocco per gli appunti, perché quello non manca mai, le tre o quattro sciarpe che sono il mio contributo ai costumi.

Mi pare che sia tutto, il che significa che di certo mi dimenticherò qualcosa – ma, come diceva la mia saggia nonna, di quello che non c’è si fa a meno. I think.

Si vede che sono in una certa quale agitazione?

Speriamo che tutto vada bene, speriamo che i relatori prima di me non sforino troppo sul tempo (perché sono una degli ultimi), speriamo che il clima regga, speriamo che ci sia gente, speriamo di avere il tempo di dare una buona occhiata agli eventi e alle rievocazioni. Also, mi piacerebbe essere sicura che a Villadose disporrò di una connessione a Internet, ma non ne sono sicura, e quindi è possibile che le Cronache Villadosiane arrivino lunedì e non domani.

Non vi dico di tenere le dita incrociate per me, ma se nel corso della giornata vi avanzasse un attimo per incrociarle, ecco, sarei molto grata.