Ott 23, 2015 - Furore Tremendo, gente che scrive, romanzo storico    Commenti disabilitati su Il Romanziere Istantaneo

Il Romanziere Istantaneo

Rant ahead, vi avverto.

coauthorsAllora, dicevamo che ne L’Uomo dal Guanto* a un certo punto, i due protagonisti contemporanei decidono di scrivere un romanzo storico – possibilmente un bestseller. Sì, è vero, non l’hanno mai fatto prima, e non conoscono i “trucchi del mestiere”, ma sono due storici, “abituati a scrivere con proprietà” e provvisti di un argomento esplosivo… In fondo “è soprattutto l’argomento il motivo d’interesse principale”… E l’implicazione si è che diamine, che ci vorrà mai?

Vi sembra irritante e implausibile? Dovrebbe – e tuttavia, guardate: potrebbe essere peggio. Se non altro, Salvatore&Silvio sono due storici, con lunga esperienza di ricerca generale e specifica alle spalle, ben documentati e con un interesse nei confronti di Shakespeare e del suo tempo**, della letteratura e dell’arte…

Pensate invece al protagonista de Il Manoscritto di Shakespeare, di Domenico Seminerio. Costui, un professore di Liceo con un romanzo (contemporaneo e autobiografico) pubblicato, a un certo punto si ritrova per le mani le prove manoscritte e inconfutabili della sicilianità di Shakespeare***. Benché il nostro sia alquanto scettico, qualcuno gli chiede di cavarne un romanzo storico – e quest’anima bella che fa? Invece di obiettare che non l’ha mai fatto prima, che non conosce il mestiere, che ci vogliono lunghe ricerche o qualche altra cosa sensata, si procura qualche libro di storia dell’arte (per avere un’idea di abbigliamento e mobilio dell’epoca, you know), si siede alla scrivania e, nel giro di qualche settimana, produce un romanzo storico con piena soddisfazione sua e del committente.

A Saramago, ne La Storia dell’Assedio di Lisbona, non serve nemmeno il manoscritto ritrovato. E nemmeno Shakespeare, in realtà. Tutto ruota attorno a uno stimato correttore di bozze che, in un momento di follia, aggiunge un “non” al saggio di storia medievale che sta correggendo, negando la riconquista di Lisbona da parte dei Portoghesi. E non solo l’editore, anziché licenziare in tronco lo sciagurato, pensa bene di commissionargli un romanzo ucronico su Lisbona non riconquistata – ma lo sciagurato che, badate bene, non ha mai scritto una riga in vita sua, vince al volo qualche pallida riluttanza e accetta.  Senz’altra documentazione oltre al libro di cui ha corretto le bozze, lo vediamo meditare su come entrare nella testa di questa gente del XII secolo, e poi abbozzare una piccola scena in cui un armigero e una lavandaia s’incontrano al fiume e, in breve tempo, ecco a noi un romanzo ucronico perfettamente pubblicabile.

Quindi, vedete, scrivere un romanzo storico è facilissimo e indolore: mettete in una ciotola capace una buona conoscenza di grammatica & sintassi****, unite un argomento interessante, meglio se un po’ controverso. Aggiungete acqua calda, mescolate et voilà: romanzo storico istantaneo.

Non ci vuol nulla, sussurrano Covarrubias, Seminerio e Saramago. Why, qualunque individuo ragionevolmente istruiti può sfornare un romanzo storico senza bisogno di esperienza o trucchi del mestiere e – peggio ancora – senza interesse particolare per l’epoca, il soggetto, il genere, e poco meglio che senza ricerca e documentazione. In fondo, non stiamo nemmeno parlando di letteratura… Roba di genere, un mestiere che si esercita per trucchi…*****

E sentite, lo so: anni di ricerche, letture infinite, esperienza precedente, due o tre lunghe stesure, settimane di revisione, frustrazioni, biscotti al cioccolato, camminate sulle scogliere (metaforiche) e tutto il resto difficilmente sono buona materia narrativa. Lo so, e sono anche abbastanza d’accordo – salvo rare eccezioni. Ma allora lasciamoli fuori dai romanzi e giù dai palcoscenici, questi romanzieri storici – almeno mentre scrivono. Che bisogno c’è di ritrarli – di ritrarci mentre mettiamo insieme romanzi come se fossero altrettante scodelle di minestra liofilizzata.

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* Poi la pianto, promesso.

** Yes well, poi magari sfugge loro qualche particolare – come il tè nel XVI secolo – ma non sottilizziamo.

*** Essì. Anche lui. Che vogliamo farci?

**** Certo, essere docenti universitari o liceali o correttori di bozze aiuta…

***** Sì, è del tutto possibile che ultimamente io passi troppo tempo in compagnia di certi teatranti elisabettiani…

 

Il Romanziere Istantaneoultima modifica: 2015-10-23T09:27:58+02:00da laclarina
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