Feb 26, 2010 - Somnium Hannibalis    Commenti disabilitati su Ma l’Autore No

Ma l’Autore No

Prove con gli Histriones, ieri sera.

Da un lato, è meraviglioso. Avevo dimenticato come fosse questa fase in cui si discute dell’intonazione, dello spessore, del colore di ogni parola, della melodia di ogni arco, e le frasi prendono vita, prendono forma, prendono consistenza: germogliano. E vederlo succedere a qualcosa che io ho scritto è del tutto elettrizzante.

D’altra parte, però… Mi viene spontaneo, qualche volta, dire che no, che Annibale e Antioco non sono affatto amici, anzi. Antioco, forse, lo avrebbe voluto all’inizio, perché ammirava enormemente Annibale, ma poi si è accorto che l’altro voleva usarlo, e allora ogni incontro fra i due è diventato una partita d’astuzia e di crudeltà, e tanto più adesso che Antioco teme di sentirsi chiedere dai Romani la consegna di Annibale…

E la regista dice di no. Dice che la riduzione è un’altra cosa rispetto al libro. Dice che nell’economia della riduzione il legame fra questi due uomini deve essere diverso, una specie di amicizia distaccata e riluttante, se proprio voglio, ma qualcosa di simile all’amicizia.

E lo so che una volta che è scritta e pubblicata, ogni singola parola cessa di essere mia, e che gli Histriones fanno il loro mestiere nell’interpretare il Somnium, nel darne una lettura scenica, dinamica… Lo so bene, tante grazie. Però mi pare che sarebbe tutto più facile se lo facessero da qualche altra parte, non so, a San Giovanni in Persiceto, completamente fuori dal mio controllo. Perché, a differenza di quegli autori che sono placidamente defunti da qualche secolo, la sottoscritta è viva e vegeta, e fatica molto ad adottare il debito distacco.

Io conosco le motivazioni di Annibale, di Antioco, di Himilce, di Maarbale… e che diamine: li ho scritti io! So come pensano, so che voce hanno, so su cosa è verosimile che facciano dell’ironia e che cosa invece prendono maledettamente sul serio. Solo che non sono la regista. E quindi, pur avendo facoltà di dare suggerimenti, non devo aspettarmi che vengano raccolti. E se so, razionalmente, che è giusto così, se sono affascinata dal modo in cui le mie parole (o almeno, le parole che io ho scritto) prendono direzioni inaspettate, comincio però a credere che sarà dannatamente dura restarmene seduta a guardare mentre lo fanno.

Avevo allegramente detto di aspettarmi una sfida stimolante… Credo che non sarò delusa – ma si direbbe che sfida sia la parola operativa, qui.

Ma l’Autore Noultima modifica: 2010-02-26T08:58:00+01:00da laclarina
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