Dubbio Atroce

Ma secondo voi, quella gente che non capisce un bottone, che non afferra nulla di quel che voi ripetete quattordici volte, sempre più lenti e sempre più didattici, quella gente che vi fa una domanda e, quando voi rispondete, vi chiede di nuovo quello che vi ha già chiesto, questa gente come fa a vivere? Proprio a menar la vita quotidiana, intendo. Lo chiedo perché ho avuto occasione di disperarmi telefonicamente con un esemplare della specie, del tutto tetragono al pur non siderale concetto che una correzione di bozze e un editing sono due cose ben distinte…

E, mentre cercavo inutilmente di far passare il concetto, mi è venuto da domandarmi: ma come farà quest’essere umano così ottuso a districarsi tra le piccole complicazioni di ogni giorno? Se non afferra una cosa semplice come la differenza tra gli errori di battitura e la struttura del suo romanzo, come diavolo fa a capire le istruzioni del forno a microonde e la politica al telegiornale? Non sto parlando di metafisica, si vive benissimo anche senza metafisica, ma le piccole, semplici cose di ogni dì

E poi, forse, una vaga idea ce l’ho. Ho un anziano parente, non troppo in salute, non proprio un’aquila di mare – completamente incapace di astrarre: voi fare un’osservazione di carattere generale, e lui deve riportarla immediatamente alla sua esperienza, e se non c’entra nulla, tanto peggio per il carattere generale. Nulla lo convincerà mai che le cose non si riducono mai a un aspetto solo, facile da classificare una volta e poi inamovibile. E francamente, a volte mi chiedo perché seguito a provarci, quando è chiaro che per lui l’illusione della semplicità è molto più confortante dell’intuizione della complessità…

Quindi magari è così anche per la creatura con il romanzo da editare: editing = concetto estraneo, inafferrabile e un tantino allarmante (“Ma non mi cambia mica la storia, vero?“); correzione di bozze = prassi rassicurante, conosciuta e innocua (“Per le virgole e gli errori di battitura, faccia come crede“), e dunque: è una correzione di bozze, deve essere una correzione di bozze, intendo fermamente che si tratti di una correzione di bozze e null’altro!

Resta da vedere come concilieremo il bisogno di sicurezza insito nelle pieghe più profonde dell’umana natura e il bisogno di materiale pubblicabile entro una scadenza insito nelle intenzioni dell’editore…

Dubbio Atroceultima modifica: 2010-06-24T08:55:00+02:00da laclarina
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2 Commenti

  • Per risparmiare sulle spese di pubblicazione,all’inizio il mio Editore mi chiese di fare la correzione di bozze dei miei versi,risultato,migliorai le composizioni….Ciao…

  • Anche se da un po di tempo seguo una scrittura neoromantica che ricorda quella di Dante con Beatrice,ovvero ”L’Amore Angelicato”;unico non ”piccolo ostacolo”,se dovessi incontrare questa creatura diciasettenne,la cosa non potrebbe aver luogo sul ponte vecchio di firenze perche’ soffro di vertigini…In piu’ da quel che so Alighieri sevedeva nella fanciulla ”purezza subliminale”,mentre il mio attuale ”obbiettivo di Composizione”,ha due anni in piu’ dell’Angelo di firenze(entrambe pero’ sono toscane),e ha gia’ baciato due ragzzi(spero si sia fermata li’).
    Ciao.
    p.s.”Il Dolce Stil Novo” mi emoziona sempre…
    p.s.2 Il mio ”difetto di comunicabilita’ ”,nasce dal fatto che da bambino gia’ componevo a 4 anni,a dieci ho concluso la mia prima Silloge,e a scuola mi consideravano a me,e alla mia compagna Cristina che suonava il violino,due bambini Indaco…
    Ariciao(o miao).