Lug 20, 2010 - commercials    6 Comments

Con Una Buona Storia Non Si Sbaglia Mai

Ultimamente ho visto vari spot concepiti in modo molto simile e rispondenti, tutto sommato, a uno schema vecchio come le colline:

Uno è quello di Mercedes*:

 

Poi c’è quello di Enel:

 

Per non parlare di questo (pochissimo visto) spot Fiat:

 

E Barilla**:

Visto come sono simili tra loro? Visto come great minds think alikeE ce n’è almeno un altro che non riesco a reperire, anche perché confesso di non ricordarmi che cosa pubblicizzasse: un veicolo commerciale? Un servizio di corriere? Avrei detto che fosse Ford, ma non lo trovo più. Ad ogni modo, c’era un autista di furgone Primi Novecento che, dopo avere guidato metaforicamente attraverso tutto il secolo, si ritrovava a parcheggiare accanto a un furgone della stessa marca, ma modernissimo e ipertecnologico, e il messaggio era sempre lo stesso: Noi abbiamo una lunga storia, abbiamo sviluppato nel tempo una prima intuizione geniale, abbiamo costruito guardando avanti e senza dimenticare le nostre origini… ne segue che il nostro prodotto/servizio è solido, affidabile e provvisto del giusto mix di tradizione e audacia, solidità e innovazione, perseveranza e passione.

Il concetto non è particolarmente originale, e lo si è già visto applicato a vari tipi di prodotti, ma continua a “tirare” perché noi consumatori amiamo le storie: ci piace vedere la produzione industriale romanticizzata in una saga famigliare o addirittura un’epopea; ci piace pensare che l’auto che guidiamo sia il capitolo corrente di un romanzo storico; ci sentiamo rassicurati dal senso di continuità, e tanto più in tempi ondivaghi.

Ma se invece vogliamo fingere che non ci piaccia, allora c’è sempre la campagna solo apparentemente controcorrente di Citroen, che si dichiara “antiretrò”, ma – badate bene! – affida il messaggio a clip in bianco e nero di Marylin Monroe, Marcello Mastroianni e John Lennon! Perché la si può girare come si vuole, ma la morale non cambia: fare parte – per continuità o per distacco – di una storia è di grande aiuto, quando si vuole proiettare un’immagine di forte identità.

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* Sono abbastanza vecchia da ricordare i tempi in cui Mercedes non si faceva pubblicità, appunto perché era Mercedes. Ricordo anche il lieve shock del primo spot che, tra l’altro, con quell’auto scura sotto la pioggia, era un nonnulla angosciante. In casa mia si era commentato che, quanto ad appeal, forse dovevano farci un po’ la mano.

** Solo io trovo irritante la voce fuori campo dell’attuale campagna Barilla? “Ma dove l’hanno pescata, questa?” mi chiedevo tutte le volte, salvo poi scoprire che è Mina… mah!

Con Una Buona Storia Non Si Sbaglia Maiultima modifica: 2010-07-20T08:22:00+02:00da laclarina
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6 Commenti

  • A proposito di pubblicità. La cosa che più mi ha colpito negli ultimi tempi è un motivo ricorrente degli spot BMW. Quel doppio suono sordo che si sente al termine di ogni spot. Ti entra nel subconscio. Credo sia diventato una sorta di “logo sonoro”.

  • Sai che hai ragione? Non ci avevo pensato, ma mi è tornato in mente nitidissimo appena ho letto il tuo commento, anche se non ricordavo che fosse della campagna BMW. Dove si vede l’importanza di un singolo elemento ben scelto, anche minimo. Ah, se rinasco voglio occuparmi di pubblicità!!

  • Ossignùr, non li avevo collegati così tutti insieme!
    Lo spot di cui parli mi sembra fosse quello di un furgoncino Renault, però cercando furgoncino+Renault+spot su YT, ai primi posti vuene fuori lo spot di un rinoceronte che scambia il Kangoo per una rinocerontessa…

  • Eh si, le “storie pubblicitarie” attirano anche me, ma trovo un po’ irritanti le saghe familiari tipo Barilla… trovo interessante anche l’idea degli spot a puntate, se i personaggi sono azzeccati (cioè se non ci sono Christian de Sica e la Belena). E poi a Natale mi diverto moltissimo a scoprire le nuove pubblicità delle feste, è una mia debolezza il Natale “da pubblicità”… ma “Buttati, che è morbido!” lo trovo davvero troppo carino!
    Un saluto
    Della
    ps: come si potrebbe mai negare a qualcuno l’opportunità di diventare “personaggio”? Vado e clicco!

  • @Renzo, Renault, eh? Può darsi… alle volte le pubblicità spariscono misteriosamente. Ricordo, una dozzina di anni fa, una bellissima pubblicità Ford (credo che la canzone fosse cantata dall’allora bimba prodigio Charlotte Church): era concepita come un film, e per una sera la bombardarono incessantemente su tutti i canali per tutta la fascia post-tg della sera, e poi sparì del tutto. Una vera e propria chimera pubblicitaria.
    @Della, ti capisco: uno dei miei riti pre-natalizi è la scoperta annuale dello spot natalizio Coca Cola, con quell’esperta, abile vena sentimental-ricattatoria à la Dickens! Oh, e grazie mille! 🙂

  • 2cents: il furgoncino che attraversava il tempo era nello spot di …una nota compagnia elettrica! il furgoncino era il soggetto del racconto ma NOn il prodotto reclamizzato, altro spunto interessante che -mi si dice- viene dalla comunicazione giapponese anni ’90
    quanto ai loghi sonori, si studiano come argomento nelle scuole di sound engineering da quel dì, in collaborazione con costosi esperti di Neuroscienze cognitive e crearne uno, *registrarlo siae* e piazzarlo per un tecnico del suono è l’affare della vita…