Ago 4, 2010 - grillopensante    Commenti disabilitati su Ricordando Elvira Sellerio

Ricordando Elvira Sellerio

E’ mancata ieri la signora Elvira Sellerio, fondatrice dell’omonima casa editrice siciliana.

La signora dei piccoli libri blu, delle storie inconsuete e talvolta desuete, delle scelte non convenzionali e dei saggi raffinati. La signora che si era licenziata da un ufficio pubblico per diventare editrice e aveva investito la sua liquidazione nell’impresa. La signora che ha fatto tanto per riscattare la storia tragica della Sicilia attraverso la letteratura e la cultura – riuscendo a non chiudersi in un recinto insulare.

Si è sempre respirata un’aria di ideale e mestiere ben conciliati, attorno al lavoro editoriale di Sellerio, professionalità ed etica dell’editoria e della scrittura, necessità vitale e gioia della lettura. Dicono che la signora Elvira amasse ripetere una citazione di Borges: chi non legge è un masochista, perché si priva del diritto alla felicità. Si sentirà la sua mancanza.

Piccolo ricordo personale. Anni e anni fa, mandai a Sellerio una prima versione de La Mela Rossa. Non una prima stesura – la prima versione nella migliore stesura di cui allora ero capace. Ero molto giovane e acerba del mestiere, e quella Mela era, nella più benevola delle ipotesi, ingenua assai. Allora non sapevo ancora che le case editrici si dichiarano interessate per telefono e respingono per lettera, per cui l’arrivo della lettera di rifiuto fu un’emozione… ma a differenza delle altre volte, non era una formula prestampata su carta intestata. La lettera era scritta a macchina, da parte di una persona che aveva letto il libro per davvero e non l’avrebbe pubblicato, ma mi spiegava quali erano i punti deboli e gli aspetti promettenti e mi incoraggiava a continuare. Per la piccola universitaria piena di fuoco sacro e dubbi misti assortiti, quella lettera firmata (a biro) “Elvira Sellerio” fu una felicità: d’accordo, non c’ero ancora – nemmeno da lontano – ma avevo meritato il tempo, l’attenzione e l’incoraggiamento di un’editrice in persona. Ero sulla strada.

Ho un debito di gratitudine nei confronti della signora Sellerio, che mi ha dedicato il tempo di dirmi che avevo tanto da imparare, ma valeva la pena di farlo. Il suo era un modo di fare editoria di cui si sentirà la mancanza.

Ricordando Elvira Sellerioultima modifica: 2010-08-04T08:41:00+02:00da laclarina
Reposta per primo quest’articolo

I commenti sono chiusi.