Set 1, 2010 - commercials    9 Comments

La Nonna di McDonald’s

Sono contenta che sia ricomparsa (sia pure solo in versione breve) la deliziosa pubblicità della McDonald’s in cui una nonna allunga una busta al nipote adolescente dicendogli: “Con questi qui, però, voglio che tu vada a cena con la tua fidanzata!”

Il nipote apre la busta e lui e noi vediamo che contiene pochi Euri… Il ragazzo guarda sconcertato la nonna, ma non ha il coraggio di aprir bocca. Cut to McDonald’s, dove il Nostro e la sua fidanzatina cenano romanticamente…

“Per fortuna che da McDonald’s puoi farti un menu a partire da cinque Euro e novanta!” dice la Voce Fuori Campo, debitamente seguita dal jingle. E noi sorridiamo, perché è tutto così probabile: l’accento della nonna (mantovano, giurerei), lo sconcerto del ragazzo, la tenuta della fidanzatina (notate il rossetto), il regalo ancora impacchettato sul tavolino…

Messaggio – notevolmente astuto: McDonald’s, o Consumatori, non è nulla di stellare, ma è parte della vita quotidiana di tutti voi, in semplicità, economia e allegria.

Ecco la versione lunga: 

La Nonna di McDonald’sultima modifica: 2010-09-01T08:29:00+02:00da laclarina
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9 Commenti

  • Eccetto che MacDonalds e’ il posto meno salutare del mondo, hanno contribuito all’ingrassamento di tutti gli americani e adesso lo stanno facendo con il resto del mondo.

    MacDonalds e’ un posto da evitare a tutti i costi!

  • Eccetto che io credo abbastanza nel libero arbitrio, e nessuno mi ha mai costretta a entrare da McDonald’s e ingozzarmi puntandomi un AK-47 alla schiena…

    E comunque lo spot resta una delizia.

  • Certo nemmeno a me nessuno mi ha mai costretto, e credo pure di essere tra la categoria di gente che non viene totalmente influenzata (… un po si come tutti, pero), ma McDonals non fa presa su gente come me e te, fa presa su gente totalmente influenzabile, negli USA i bambini e la classe medio/bassa.
    MacDonalds e’ responsabile per molti danni alla salute di gente che non ha i mezzi per comprendere a fondo la manipolazione a cui sono soggetti.
    Oltre a cio, fornisce prodotti di qualita assai discutibile.
    Cio non toglie che lo spot sia ben fatto. Non l’ho visto, abito negli USA. Ma sono sincera, preferirei che l’Italia continuasse a spaghetti, non hamburghers.

  • McDonalds non è responsabile dell’educazione alimentare di una nazione. Questa cosa toccherebbe alle istituzioni. I bimbi americani mangiano le peggiori schifezze fritte nelle mense scolastiche e non distinguono una melanzana da un peperone.

    C’è questo chef fantastico, Jamie Oliver, che ha girato per le scuole cercando di insegnare qualcosa ai bambini sul cibo e *sorpresa* ha scoperto che le difficoltà maggiori le aveva con gli addetti alla mensa, convinti che i chicken nuggets fossero salutari e genuini!

    http://www.youtube.com/watch?v=XKSoiDtdi9s

  • E come no!
    Altro che se lo è! MacDonalds ha fatto per anni una campagna pubblicitaria immensa, molto studiata e ben diretta, MacDonalds investe milioni di dollari in “lobbying”, paga fior di quattrini per la campagna elettorale di Bush, McLain, Sarah Palin, tanto per dirne un paio. Ma che sia chiaro, MacDonalds non spreca i suoi soldi nelle campagne pubblicitarie. Sono tutte molto ben studiate, ci sono precise ricerche di mercato, sanno esattamente quale e il loro pubblico, e sanno esattamente per ogni spot, quale è il loro guadagno netto.

    MaDonald è colpevole di molte altre nefandezze alimentari che sarebbe troppo lungo elencare qui.

    In quanto alle mense scolastiche americane il discorso è assai più lungo e complesso. Le scuola americane non sono regolate dal governo Federale ma dagli Stati individuali. Molte mancano di fondi necessari per cose anche più serie, tipo un serio curriculum, insegnati adeguati, e molti altri problemi che non elenco.

    Le mense scolastiche sono mandate avanti da emigrati sudamericani, i quali sono i primi obbiettivi, e le prime vittime della pubblicità di MacDonalds. I quali sanno bene come orientare la loro pubblicità. Infatti lo spot di cui stiamo discutendo, non certo mira alla bella signora colta che mantiene un blog di letteratura e poesia. Mira alla nonna che ha perso il conto del caro vita, mira alla ragazzina con rossetto marroncino che pensa di essere molto “in” perché MacDonalds fa “molto tendenza” o  che altro dicono i ragazzini oggi in Italia.

    Certo le istituzioni (in America) operano a promuovere la consapevolezza alimentare. Per esempio Michelle Obama ne ha fatto una sua campagna personale, si è anche fatta (ingiustamente) criticare quando ha voluto che una parte del giardino della Casa Bianca venga dedicato ad orto. Il dipartimento dell’agricoltura promuove numerose iniziative a favore della buona alimentazione. Ma la battaglia contro MacDonalds è dura. Ma non è mica l’unico!

    Conosco Jamie e sono a conoscenza della sua validissima iniziativa. Comunque ripeto, è un peccato che MacDonalds prenda piede in Italia.

  • Seve, che posso dire? La mia esperienza di Americani è abbastanza limitata, ma ne ho in abbondanza di Inglesi che vivono di cioccolata scadente al caramello, roba fritta e birra a pinte. La faccenda era già così vent’anni fa, e lo era quarant’anni fa (mi si dice), ben prima che McDonalds facesse la sua comparsa. Vogliamo dire che la Cadbury – con la sua pubblicità parimenti astuta – è colpevole degli abominii alimentari dell’Isoletta?
    Oh, e perdonami, ma mi diverte abbastanza il tuo elenco dei crimini di McDonalds: manipolazione degl’indifesi, finanziamenti ai Repubblicani, nefandezze alimentari…

  • 😀 già qui, guardando i vecchi film, e notando le comparse nettamente più slanciate (vedi i bellissimi film di Gregory Peck, per esempio “Il Buio Oltre la Siepe”), si dice che si tratta del periodo “pre-mcDonalds”! In quanto al finanziamento per la campagna elettorale, McD favorisce i R perché ricevono più voti da gente di classe sociale inferiore. Le due coste, NY, LA, Washington, generalmente più colte votano D, mentre gli stati interni, meno abbienti votano R. E McD lo sa anche troppo bene. Va beh! Non intendevo fare politica. Le nefandezze, preferisco non descriverle in un raffinato blog di letteratura. Auguri per il tuo “commitment”. I’ll knock on wood! 

  • 😀 già qui, guardando i vecchi film, e notando le comparse nettamente più slanciate (vedi i bellissimi film di Gregory Peck, per esempio “Il Buio Oltre la Siepe”), si dice che si tratta del periodo “pre-mcDonalds”! In quanto al finanziamento per la campagna elettorale, McD favorisce i R perché ricevono più voti da gente di classe sociale inferiore. Le due coste, NY, LA, Washington, generalmente più colte votano D, mentre gli stati interni, meno abbienti votano R. E McD lo sa anche troppo bene. Va beh! Non intendevo fare politica. Le nefandezze, preferisco non descriverle in un raffinato blog di letteratura. Auguri per il tuo “commitment”. I’ll knock on wood! 

  • Grazie, Seve: è andato tutto bene, solo che tra Villadose e Madrid il blog mi è un po’ sfuggito di mano.
    Adoro Il Buio Oltre La Siepe, libro e film alla pari – anche se, ad essere sincera, quando leggi di Atticus Finch non te lo immagini come Gregory Peck… 😉