Set 20, 2010 - pennivendolerie    7 Comments

Quella lì è una scrittrice

Ero sul treno Mantova-Milano, sabato mattina, e dall’altra parte del corridoio erano sedute due signore che, ogni tanto, mi guardavano e poi tornavano a parlottare fra loro.

Mentre tutti scendevamo a Milano, ho sentito una delle due dire all’altra che sì, ero proprio quella scrittrice là. Avevano un accento mantovano ed erano salite a Mantova, e quindi non è esatto dire che sono stata riconosciuta a Milano, però…

Ripensandoci, spero vivamente che “quella scrittrice là” non significasse “l’autrice di quell’orrido romanzo che mi ha regalato mia suocera – dopo averne lette venti pagine con immane sforzo ho deciso che potevo usarlo per tappare lo spiffero della finestra nel bagno di servizio”.

Può sempre capitare anche quello: una volta, durante una presentazione, una signora mi ha rimproverata aspramente perché ne Lo Specchio Convesso avevo messo in cattiva luce Vincenzo Gonzaga, e dopo l’occasionale cena pesante mi capita ancora di sognare lo storico che, mentre ci presentavano, mi ha annunciato, fissandomi con occhio di falchetto maldisposto, che disapprovava dal profondo del cuore le libertà narrative che mi ero presa, sempre nello Specchio. La tirata d’orecchi della mia vita, però, l’ho presa per avere scritto ne Il Giglio e la Falce (inedito primo volume di un’ineditissima trilogia) che i sacerdoti vandeani impartivano l’assoluzione preventiva prima della battaglia. E’ assolutamente vero – e per quanto ne so la pratica non era confinata alla Vandea o alla fine del Settecento), ma ciò non toglie che sia stata irragionevolmente bacchettata per averlo scritto.

Ciò che mi consola è che non sono precisamente un caso isolato: Louisa May Alcott fu sommersa dalle lettere di lettrici irate per la morte di Beth in Piccole Donne, e lo stesso accadde a Dickens con la morte della piccola Nell. La cosa buffa è che Nell era stata spedita prematuramente al Creatore su suggerimento di un amico e lettore, cui pareva che un finale drastico si adattasse meglio alla situazione generale. In effetti, Nell è di quella gente troppo buona per vivere che va rimossa da questa terra (o quanto meno dal suo romanzo) con tutta la prontezza possibile, ma resta il fatto che Dickens era sempre molto ansioso di compiacere i suoi lettori. Quello che non aveva calcolato era la possibile reazione delle folle infatuate. Pare che, all’epoca dell’uscita dell’ultima puntata in Inghilterra, le navi inglesi fossero accolte al porto di New York da folle di ansiosi lettori che volevano sapere dai passeggeri in arrivo se Nell fosse viva. Potete immaginare che questa gente, se avesse incontrato Dickens in treno dopo avere saputo la luttuosa notizia, non sarebbe stata amichevolissima. E a proposito di treno, Daniel O’Connel, tostissimo campione dell’emancipazione dei Cattolici d’Irlanda, stava leggendo TOQS in volume durante uno spostamento ferroviario. Quando arrivò alla scena della morte di Nell, scoppiò a piangere e scaraventò il libro fuori dal finestrino.

Posso assicurare con sollievo che le due signore non hanno scaraventato nessun romanzo – mio o altrui – dal finestrino del Mantova Milano.

Quella lì è una scrittriceultima modifica: 2010-09-20T08:22:00+02:00da laclarina
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7 Commenti

  • Che tenerezza questo post! 🙂

  • 😀

  • 😀

  • Io abito a Washington–sono quella della polemica McDonald–seguo il tuo blog, e altri in Italia  per il piacere di sentire che passa nella madre patria, e perché mi interessa vedere che cosa scrivono gli altri, visto che anche io scrivo (SeveDB.com). Non avevo capito subito che eri una scrittrice, beh, si vede subito che sei del mestiere, ma il tuo libro mi era sfuggito. E questa è una delle cose che mi manca dell’Italia. A volte mi sfuggono autori, film, libri, nonostante che in Italia ci vengo spesso.
    Mi era sfuggito “Pane e Tulipani”, e mi era sfuggito anche Gianrico Carofiglio, e a volte perdo l’ultimo di Camilleri (ma devo ammettere che è anche piacevole farsi la scorta di libri per l’inverno.) 
    In ogni caso, cerco “lo specchio convesso” in versione eReader (per iPad), se non lo trovo, bene dovrò pazientare fino al prossimo ritorno in patria.

  • Quasi a proposito… c’è un post su un blog fra i miei contatti che devi proprio leggere: http://angra-planet0.blogspot.com/2010/09/il-grande-talento-di-amanda.html

  • Ciao, Seve! E’ un piacere ritrovarti qui.
    Temo che lo Specchio non esista ancora in edizione elettronica, anche se la cosa è in programma. Intanto puoi trovare l’incipit qui: http://chiaraprezzavento.com/libri/romanzi/lo-specchio-convesso/
    Scrolla fino in fondo alla pagina e trovi il link.
    In giro per il sito ci sono anche gli incipit degli altri due romanzi e un paio di racconti.
    A presto.

  • Letto e commentato, Alessandro. Non sono stupita dalla vicenda, ma senz’altro merita pubblicità. Ci posterò su q.p.
    Grazie della segnalazione.