Ott 4, 2010 - commercials    Commenti disabilitati su Attento A Quello Che Desideri

Attento A Quello Che Desideri

Un tempo, credo di avere già accennato a questo particolare, la Mercedes non si faceva pubblicità perché era la Mercedes. Non ne aveva bisogno, period. Poi le cose sono cambiate e anche la Mercedes è stata costretta a scendere dal platano.

Gli inizi non erano stati incoraggianti. Ricordate lo spot con la macchina scura sotto la pioggia accanto a un lampione solitario? Non so precisamente quale fosse l’idea che si voleva convogliare ma – anche lasciando da parte lo choc di una pubblicità della Mercedes – io trovavo il tutto molto, molto, molto malinconico. Certo restava in mente, ma non nel più incoraggiante dei modi.

Si direbbe che negli anni la politica si sia evoluta in direzioni più gaie, come dimostra l’ultimo spot della Classe C, di cui per ora trovo soltanto una versione in Spagnolo.

Ad ogni modo, vediamo un professionista fra i trenta e i quaranta che sale in ascensore  con aria stressata e tutt’altro che allegra. Le porte si chiudono su di lui e, quando si riaprono, il Nostro è trasformato in un adorabile bambino dai riccioli biondi che procede immediatamente a portare il caos nell’algido studio bianco e ipermoderno. Tra lo sconcerto generale, il ragazzino scompiglia riunioni, gioca con il distributore d’acqua e i mouse ipertecnologici, si abbuffa di caramelle e merendine, salda sui divani candidi e si fa vezzeggiare dalle belle segretarie. La giornata finisce e la deliziosa peste bionda si avvia al parcheggio con aria allegra e compiaciuta. Da una tasca, tra le carte di caramella, spuntano le chiavi di un’auto con il logo Mercedes. Oh, perfezione!

“Non hai mai desiderato di tornare ad avere cinque anni?” domanda suadente la voce (maschile) fuori campo.

Ma… attenti al meraviglioso twist! Il marmocchio raggiunge una Classe C nera e lustra e… cavolo, è troppo piccolo per guidarla. Fine della gioia. Il bimbo siede sconsolato nel sedile troppo grande per lui, dal quale non arriva nemmeno a mettere le mani sul volante – figuriamoci i piedi sui pedali.

“Attento a quello che desideri, però!” ammonisce la voce fuori campo, fattasi un nonnulla beffarda.

Subtesto: nemmeno le gioie perdute dell’infanzia eguagliano la soddisfazione di guidare una Classe C. Niente zucchero per noi (ovvero Voi, ovvero Tu, o Consumatore) gente adulta, smaliziata e intelligente: altro che libertà, nostalgia, giocosa allegria e spontaneità: Mercedes è il vero Oggetto del Desiderio!

Ironico, astuto e raffinato, con sofisticati richiami a temi artistici, letterari e filosofici (le età dell’uomo, il trascorrere del tempo, la regressione all’infanzia, il candore rousseauviano, i desideri accordati e il loro prezzo…) confezionati deliziosamente in una piccola storia dal twist inatteso e lievemente cinico. Praticamente perfetto.

Sorry, ne ho trovato soltanto una versione in Spagnolo – ma rende l’idea:

 

Attento A Quello Che Desideriultima modifica: 2010-10-04T08:22:00+02:00da laclarina
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